Monumento a Massimiliano d’Asburgo – Trieste

Storia:

Dopo la morte di Massimiliano, avvenuta in Messico il 19 giugno 1867, nel luglio dello stesso anno si costituì un comitato per l’erezione del monumento, presieduto dal barone Pasquale Revoltella, che invitò i cittadini di Trieste a sottoscrivere offerte allo scopo di edificare una statua “in una delle più cospicue nostre piazze – scriveva Revoltella- a luminosa testimonianza di onore e gratitudine verso un Principe tanto benefico, valoroso e infelice”.
Venne quindi avviato un concorso al quale parteciparono numerosi artisti, i cui bozzetti sono conservati nell’archivio del museo storico di Miramar. Venne scelta la proposta dello scultore Johann Schilling, già autore di monumenti in città tedesche.
Il Documento di Erezione del Monumento a Massimiliano, datato 28 febbraio 1875, è il primo atto ufficiale noto relativo a quest’opera.
Ecco il testo: “Imperando Sua Maestà il nostro Augustissimo Signore Francesco Giuseppe I Imperatore d’Austria e Re Apostolico d’Ungheria ecc. ecc. ecc., venne in questo giorno solennizzato il compimento delle fondamenta e del basamento di granito per il monumento, che coll’assenso del patrio Municipio e per cura di apposito Comitato, mediante contributi spontanei d’ammiratori nazionali e stranieri, si sta erigendo in questa piazza, chiamata Giuseppina, onde tramandare ai posteri la memoria di MASSIMILIANO I ARCIDUCA D’AUSTRIA IMPERATORE DEL MESSICO. [… omissis…] il monumento che si sta innalzando, nell’altezza di nove metri e tre centimetri venne eseguito sul modello dello scultore Giovanni Schilling, professore presso la regia Accademia di Belle Arti in Dresda, artista valentissimo, e si compone delle seguenti parti: – della statua principale, nell’altezza di tre metri senza il plinto, rappresentante l’Augusto Principe in assisa di i.r. Ammiraglio Austriaco, collo sguardo rivolto a Miramar; – delle quattro mezze figure ai lati che rappresentano i quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest, ed accennano alla estensione dei rapporti commerciali e marittimi di questa città; – dell’altorilievo allegorico nel quale sono raffigurati: il Vessillo Austriaco galleggiante sui flutti, a destra: la Marina da Guerra, a sinistra: la Marina Mercantile e sulla parte postica la Città di Trieste con Miramar, accompagnate dalla Munificenza e dalla Carità; – nei sottoposti medaglioni figurano gli emblemi della Scienza, della Poesia, delle Arti e dell’Industria.
Sulle quattro facciate si leggono le seguenti epigrafi, dettate dal chiarissimo avvocato Giovanni Dr. de Baseggio, benemerito membro del Comitato:
di fronte: A MASSIMILIANO D’AUSTRIA / IMPERATORE DEL MESSICO MDCCCLXXV; sotto l’allegoria della Marina da Guerra: DUCE DELL’ARMATA NAVALE / NE CURO’ LO SPLENDORE;
sotto quella della marina mercantile: DELLA MARINA MERCANTILE / PROTESSE LE SORTI;
sotto quella di Trieste con Miramar: CON ANIMO LIBERALE / SOCCORSE I POVERELLI / COLLA CREAZIONE DI MIRAMAR ABBELLI’ TRIESTE / SUA PATRIA D’ELEZIONE;
nella scannellatura sotto l’altorilievo è riportato dal testamento dell’Augusto Principe, scritto negli ultimi giorni di Sua vita, il seguente affettuoso saluto: ALL’AUSTRIACA MARINA CUI POSI TANTO AFFETTO / A QUANTI LASCIO AMICI LUNGO I LIDI DELL’ADRIA / IL SUPREMO MIO VALE / 16 GIUGNO 1867 / MASSIMILIANO.
Ad eccezione del basamento di granito rosso dalla cava di Feriolo sul lago Maggiore, fornito dalla ditta F. Galli e Francini, tutto il monumento venne fuso in bronzo a cura dei signori Giuseppe Röhlich e Francesco Pönninger, dirigenti dell’i.r. Fonderia artistica (già “Stabilimento Fernkorn”) in Vienna. I lavori di fondamenta e muratura furono eseguiti da questa “Banca Triestina di costruzione”.
Sua Eccellenza il signor conte Federico Ferdinando de Beust, già Cancelliere dell’Impero ed ora i.r. Ambasciatore austro-ungarico presso la Corte d’Inghilterra, si compiacque fin da principio di assumere il Patronato di quest’opera monumentale.
Parte attiva all’effettuazione ed al compimento della medesima presero: I Membri del Comitato ristretto: Pasquale Barone Revoltella quale presidente dal luglio 1867 sino alla di lui morte, avvenuta nel settembre 1869; Antonio Cavaliere de Vicco quale Vice-Presidente dal luglio 1867 al settembre 1869 e di poi, quale Presidente, sino alla di lui morte, avvenuta nel 1871; Carlo Dr. Cavaliere de Porenta quale membro del Comitato ristretto dal luglio 1867 sino al dicembre 1871, e di poi quale Presidente sino ad oggi; Carlo Marziale Cavaliere Staliz de Valrisano quale membro Gerente; Giovanni Dr. de Baseggio; Giuseppe Barone Morpurgo; Carlo Barone de Pascottini; Giovanni Batista Dr. Cavaliere Scrinzi de Montecroce; tutti dal luglio 1867 sino ad oggi; Stefano de Conti dal luglio 1867 alla di lui morte avvenuta nell’aprile 1872; Edoardo Cavaliere de Radonetz; Carlo Cavaliere de Rittmeyer; C.M. Schröder, dal gennaio 1870 sino ad oggi. I Membri del Comitato promotore, oltre ai surriferiti: Gustavo Birti; Federico cav. de Brucker; Domenico Cumin; Saule Dr. Formiggini († 1873); Carlo Girardelli; Francesco Gustin; Fr. Hoffmann; Carlo Idone; Pietro Dr. cav. De Kandler († 1872); Antonio Liprandi; Bartolomeo Luxardo; Giacomo Miniassi; Giov. Nabergoi; Corrado Dr. Nobile de Plattner († 1868); Costantino Barone de Reyer; Enrico de Ritter-Zahony; Wendelino Schollian; Adolfo Schwachhofer; Gius. Sipgy; Giulio cav. de Stettner junior; Gugl cav. de Strudthoff; Ant. Dr. cav. de Tommasini; Gius cav. Tonello de Stramare († 1869); Angelo Valerio; Anastasio Vardacca; Giorgio Voelkl († 1871).
Per la solennità dello scoprimento venne coniata una medaglia in oro argento e bronzo nell’i.r. Zecca di Vienna ideata e disegnata dallo stesso professore Giovanni Schilling, ed incisa da Giuseppe Tautenhayn di Vienna, i. r. incisore di corte.
Il monumento dopo eretto passerà in proprietà al Comune di Trieste ed in occasione dello scoprimento se ne farà formale consegna alla Rappresentanza cittadina mediante rogito notarile da deporsi negli archivi della città. In quest’anno, il ventesimosettimo di regno del nostro Augustissimo Sovrano Sua Maestà Francesco Giuseppe I. è Luogotenente del Litorale il signor barone Felice de Pino-Friedenthal, e Podestà di Trieste, Portofranco e Città immediata dell’Impero, il signor Massimiliano d’Angeli; la città conta colle contrade suburbane 114.000 abitanti e 10.300 ne conta il resto del territorio triestino.
A perpetua memoria del su esposto, viene il presente documento depositato nella muratura e rinchiuso unitamente a due esemplari della suddetta medaglia commemorativa, una in argento ed una in bronzo, più alcune monete correnti durante il breve Impero del compianto imperatore del Messico Massimiliano I e ciò tutto alla presenza dei sottofirmati in questo giorno li ventisette febbraio milleottocentosettantacinque: il Podestà Dr. Massimilano D’ Angeli / Pel Comitato: il Presidente Dr. Carlo Cavaliere de Porenta / il Membro gerente: Carlo Cavaliere de Stalitz-Valrisano, Dr. Giovanni de Baseggio, Giuseppe Barone Morpurgo, Carlo Barone de Pascottini, Edoardo Cavaliere de Radonetz, Carlo Cavaliere de Rittmeyer; C.M. Schrőoder, Giov. Batt. Cav. Scrinzi de Montecroce, Membro della Camera dei Signori, il Comproprietario dell’ I. R. Fonderia Artistica di Vienna Josef Röhlich, Il Direttore Tecnico della Banca Triestina di costruzione Giovanni Dr. Rigetti, Ferdinando Dr. Batteghel, Notaio di Borsa (L.S.)”.
Alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe, il monumento venne scoperto il 3 aprile 1875.
Con la fine della prima guerra mondiale, Trieste venne assegnata al Regno d’Italia.
Quasi immediatamente, promossa dalle nuove autorità che avevano progettato l’imposizione esclusiva della cultura italiana alla popolazione multietnica presente sulle terre annesse, venne avviata anche la rimozione dei beni artistici che rappresentavano il passato asburgico. Il monumento all’Arciduca Massimiliano venne smontato, relegato ed abbandonato nel piazzale situato dietro le scuderie del Castello di Miramar.
Nel 1961, grazie all’opera di un gruppo di intellettuali, che avevano a cuore le sorti dei monumenti di Trieste, il monumento venne finalmente recuperato, ricomposto e sistemato in una zona poco frequentata all’interno del parco del Castello di Miramar dove è rimasto fino al 2008, quando è stato spostato per essere ricollocato nel sito originario, in piazza Venezia, all’epoca piazza Giuseppina, sulle Rive di Trieste. il 19 dicembre 2008.