
La Marina da Guerra austriaca: 1369-1849

La storia della Marina Austriaca è indissolubilmente legata alla città di Trieste.
Con l’ acquisizione da parte dell’ Austria nel corso del Trecento dei distretti costieri si era posta la base per un autonomo commercio marittimo, tuttavia questo fatto non implicò la costruzione di una propria Marina da Guerra. L’ Impero era all’ epoca debole in politica estera e dilaniato, al suo interno, da innumerevoli faide: l’ Imperatore era quasi privo di potere di fronte ad alcuni grandi principi imperiali e si trovava inoltre in permanente mancanza di denaro, nonostante l’ economia e il commercio fossero fiorenti.
Così, in caso di necessità, gli abitanti della costa dovevano ricorrere all’ autodifesa e respingere attacchi nemici provenienti dal mare, mediante la costituzione di una milizia costiera ed equipaggiando navi commerciali armate.
Erano, in particolare, da un lato la rivalità con Venezia, potenza dominante nell’ Adriatico, dall’ altro lato i pirati moreschi e ottomani, ad arrecare, di quando in quando, un pregiudizio significativo al commercio locale. Pagamenti di tributi costituirono infine, per lunghi decenni, l’ unica protezione, sulla carta, della bandiera imperiale e dovettero sostituirsi ad una flotta da guerra.

Edizione L.M. – Vienna
Cartolina scritta in tedesco corsivo, spedita il 20 settembre 1906
L’ effettivo fondatore di una organizzata navigazione d’ alto mare da
parte dell’ Austria fu l’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.). Le compagnie
di commercio (“Handelscompagnien”), fondate da Carlo VI (Karl VI.)
mentre era in vita, destinate all’ interscambio commerciale con il
Levante e verso l’ Oltremare raggiunsero presto un tale sviluppo da far
insorgere conflitti con le grandi potenze marittime dell’ Inghilterra,
dell’ Olanda e della Spagna. In assenza di una marina da guerra che
difendesse il commercio, l’ Imperatore fu costretto, a seguito delle
pressioni politiche esercitate dalle grandi potenze, a rinunciare al
commercio d’ oltremare. Nel frattempo, nel 1713, era stata emanata
dall’ Imperatore la “Prammatica sanzione” (“Pragmatischen Sanktion”)
che, aprendo il diritto di successione alle figlie femmine, modificava
il patto successorio del casato degli Asburgo.

La solenne proclamazione della perenne e irrevocabile legge della “Prammatica Sanzione” del 19 aprile 1713 valida per Boemia, Austria, Ungheria e Paesi Bassi.
Cartolina pubblicata dalla “Piusverein” di Vienna, non viaggiata.
Benchè il commercio marittimo avesse avuto un grande incremento durante il regno di Maria Teresa (Maria Theresia) e Giuseppe II (Joseph II.), tuttavia il tentativo di fondare duraturi insediamenti oltremare fallì, sia a causa delle risorse insufficienti, sia per la mancanza di una marina da guerra. Nonostante l’ Imperatrice fosse stata costretta, nel corso della sua vita, a difendere il proprio diritto ereditario con la forza delle armi, tuttavia l’ armata di terra aveva sempre avuto la priorità.

Fig.3 – Maria Teresa d’Asburgo (1717 – 1780) fu tra l’altro arciduchessa regnante d’Austria e imperatrice consorte del Sacro Romano Impero in quanto moglie di Francesco I.
Conferimento della croce di cavaliere dell’Ordine di Maria Theresa al vittorioso Conte Daun, dopo la battaglia di Kolin del 18 giugno 1757.
Cartolina pubblicata dalla “Piusverein” di Vienna, non viaggiata.
Nonostante l’ Imperatore Giuseppe II (Joseph II.) sia considerato come l’ effettivo fondatore di una stabile Marina da Guerra austriaca, questa si concretizzò, nei successivi decenni, appena in una serie di piccole navi. Solo la nomina, nel 1801, dell’ Arciduca Carlo (Karl) a Ministro della Guerra e della Marina mutò questa situazione ma, ciò nonostante, durante le guerre napoleoniche, la Marina non era in grado di difendere con efficacia i possedimenti italiani dell’ Austria.
Solo nel periodo trentennale di pace dopo le guerre di liberazione da Napoleone (“Befreiungskriegen”) la Marina, rafforzata dalle navi italo-francesi prede di guerra, assunse, grazie a questo periodo di pace, un ruolo importante nel Mediterraneo, vuoi nelle acque italiane, vuoi in quelle greche, nordafricane e siriane.
Anche il commercio marittimo della monarchia aveva assunto in questi decenni uno stabile sviluppo, testimoniato sia dalla fondazione della “Prima imperial-regia società privilegiata di navigazione a vapore sul Danubio” (“Erste k.k. privilegierte Donau-Dampfschiffahrs-Gesellschaft”) (DDSG) sia da quella del Lloyd Austriaco (“Österreichischer Lloyd”), attraverso cui il raggiunto ruolo di guida nel commercio verso il Levante fu assicurato sino al 1914.
La Marina visse una veloce crescita solo dopo i disordini rivoluzionari del 1848, quando ufficiali ed equipaggi di origine austriaca sostituirono in gran parte gli elementi stranieri che erano stati congedati. Fu introdotta inoltre come lingua di comando il tedesco al posto della lingua italiana, sino ad allora in uso.
L’intera storia della Imperial-Regia Marina da Guerra fu sempre dominata da costanti problemi finanziari e risparmi, ma spesso anche da una visione di pensiero eccessivamente continentale dei centri di potere più importanti presenti presso la corte imperiale. A causa della posizione dell’ Austria nel cuore dell’ Europa era l’ esercito a ricevere per primo tutte le risorse esistenti, mentre la flotta doveva accontentarsi con quanto rimaneva e che spesso non era ormai più sufficiente. Ciò nonostante va rimarcato come tanti furono i risultati raggiunti, a fronte di così poche risorse.
A differenza della Marina d’ alto mare la Flottiglia del Danubio poteva guardare ad una sua lunga, vivace storia passata, in quanto, nel corso dei secoli, il Danubio era diventato per l’ Austria l’ arteria principale del commercio e, contemporaneamente, del trasporto di beni verso il sud-est.
Ben prima dell’ inizio del computo degli anni dell’ età moderna i Celti, gli abitanti originari della nostra terra, praticavano una continua navigazione sul Danubio. I romani, i più grandi strateghi militari dell’ era antica, avevano ben presto riconosciuto che la frontiera del Danubio non poteva essere mantenuta solo mediante l’ esercito. Per tale motivo avevano creato sul fiume una considerevole forza militare navale, che agiva sino al Mar Nero.
Messo sull’ avviso da un imprevisto grande schieramento militare sul Danubio, l’ Imperatore Carlo il Grosso (Karl der Große) annientò il Regno degli Avari alla fine dell’ VIII° secolo. Da allora, successori della flottiglia romana e come flotta da guerra fluviale residente, furono i marinai ungheresi del Danubio, i cosiddetti “Nassadisten”. All’ inizio dell’ XI° secolo, su impulso del Re cristiano di Ungheria Stefano I (Stephan I. o Szent István), questa flotta si appoggiava ad ancoraggi fortificati. Fu presente per cinque secoli nelle alterne vicende della storia ungherese e combattè coraggiosamente in numerose battaglie contro la potenza imperiale, i Bizantini e i Turchi. I suoi resti confluirono infine, nel 1526, nella imperiale Flottiglia del Danubio, quando la corona, e con essa il territorio dell’ Ungheria dell’ Est, ancora libero dai Turchi, passarono all’ Imperatore asburgico.
Nel frattempo, dopo i numerosi scontri per la corona e per la successione che si erano verificati nel territorio di confine austro-ungarico, si era resa evidente, anche dal punto di vista imperiale, la necessità dell’ esistenza di una forza navale armata sul Danubio. Fu così che a Vienna nel 1440 fu sviluppato il primo arsenale austriaco per la costruzione di navi da guerra fluviali. Da questo momento esisterà in tutte le guerre al confine sud-orientale dell’ Impero una flottiglia imperiale del Danubio, creata nuovamente ad ogni campagna militare, o composta da navi commerciali armate. Si trattava peraltro di una forza che, a causa della costruzione con legname di tipo morbido, deperiva rapidamente. Ai tempi delle guerre contro i Turchi esistevano sul Danubio fra il 1526 e il 1763 due autonome e parallele organizzazioni della flotta austriaca, i “Nassadisti” (“Nassadisten”) e l’ “Armata” (“Armada”).
La prima, che aveva tratto dopo il 1526 il proprio nome dalle omonime truppe ungheresi, costituiva una forza leggera navale e di soldati, volontaria, sul suolo ungherese, al servizio dell’ Imperatore, che in periodo di pace controllava il commercio e il traffico lungo il flusso del fiume e, in tempo di guerra, si poneva, unitamente al proprio naviglio, a disposizione del signore del paese. Con le sue leggere e agili imbarcazioni a remi (“Ruder-Tschaiken”), che aggredivano il nemico in gran numero, questa milizia era votata ad attacchi di sorpresa, esplorazioni, scorta e azioni di disturbo. Il suo vantaggio risiedeva nella sua capacità di spostamento. Le “Tschaike” erano un tipo di galea, armato di cannoni e con equipaggio da 10 a 100 uomini. In epoca successiva lo stato si occupò del naviglio e degli ufficiali, mentre gli equipaggi in tempo di pace badavano alle loro occupazioni di marinai, godendo dell’ esenzione delle tasse e in guerra ricevevano invece il loro soldo.
In antitesi a questa esisteva la “Armata” (“Armada”), che costituiva la forza armata navale imperiale, composta da naviglio armato con batterie pesanti, che doveva essere quasi sempre nuovamente predisposta ad ogni campagna militare dell’ esercito e che era organizzata sul modello di una flotta navale. Costruita a Vienna, da carpentieri italiani e spagnoli, sempre con le più recenti conoscenze tecniche, fu in servizio, dal 1526, con funzioni di sbarramento del Danubio, blocco navale e assedio di fortezze situate lungo il Danubio, di supporto all’ esercito e copertura degli sbarchi, di rifornimento, trasporto e distruzione di ponti.
Entrambe le organizzazioni furono riunite nel 1763 nei “Tschaikisten” ed entrarono nel 1852 nel “Flottillenkorps”.
Poichè un viaggio di ritorno controcorrente lungo il Danubio del numeroso naviglio da rifornimento diretto all’ Ungheria risultava troppo costoso, lo stesso veniva fabbricato nel poco costoso legno di abete rosso e le imbarcazioni, dopo il loro viaggio discendendo la corrente, venivano ridotte dall’ “Armata” (“Armada”) a legna da ardere nelle steppe ungheresi prive di alberi, per essere rimpiazzate da nuove costruzioni. Per le condizioni dei trasporti e delle strade che esistevano all’ epoca, il Danubio era ampiamente il migliore mezzo di trasporto dei prodotti.
Le navi da battaglia fluviali dell’ Austria ebbero dunque un ruolo fondamentale nella riconquista dell’ Ungheria, perdendo però il loro significato alla conclusione di questo conflitto. Per questo motivo ancora nella prima metà del XIX° secolo esistevano lungo il fiume, a malapena, poche imbarcazioni. Solo la rinnovata e intensificata politica austriaca nei Balcani, in contesa con la Russia, nella seconda metà dell’ XIX° secolo richiese di nuovo una flottiglia del Danubio. Sulla base delle esperienze della Guerra di Secessione nord-americana, furono costruiti i primi imperial-regi monitor fluviali. Dopo che gli stessi avevano dimostrato la loro utilità durante l’ occupazione della Bosnia nel 1878, seguirono ulteriori costruzioni, che costituirono sino alla fine del 1918 la spina dorsale della forza militare fluviale austriaca.
Nel 1374 i territori dell’ Istria e della Carniola passarono all’ Austria e nel 1382 la città di Trieste si mise sotto la protezione dell’ Arciduca d’ Austria, con l’ atto di dedizione. La scelta compiuta dai triestini pose le basi per le future iniziative marittimo-commerciali della nazione austriaca. Cent’ anni dopo, l’ acquisizione della città di Fiume e del suo territorio, ampliò l’ area di influenza dell’ Austria sulle coste orientali di quel mare, anche attraverso la stipula di un accordo pacifico relativo alla navigazione con la Repubblica di Venezia, che era allora la principale potenza del Mare Adriatico. La battaglia di Lepanto del 1571, condotta contro i Turchi da una flotta austro-ispano-veneziana-pontificia, contribuì a ristabilire per un certo periodo di tempo la libertà di traffico nel Mediterraneo.
Nei tre secoli successivi gli scontri con i Turchi, volti a fermare i loro tentativi di espansione in Europa, si svolsero infatti prevalentemente lungo il corso del Danubio. Nacque così la flottiglia del Danubio (Donau-Flottille) che aveva lo scopo di supportare dal fiume le forze di fanteria.
La “Compagnia Privilegiata Orientale” (Privilegierten Orientalischen Compagnie) fondata nel 1719 a Vienna dall’ Imperatore Carlo VI allo scopo di incrementare i traffici con i paesi posti sotto l’ egemonia dell’ Impero Turco e, successivamente anche con il Portogallo e le sue colonie, era in realtà il precursore del futuro Lloyd Austriaco (Österreichischer Lloyd) che sarà fondato più tardi, nel 1836. Sempre nel 1719 (secondo altre fonti nel 1722) era stata fondata la Imperial-Regia Compagnia di Commercio per le Indie Occidentali (Kaiserliche-Kőnigliche Ostendische Handelsgesellschaft) per sviluppare appunto i commerci con l’ India Occidentale e Orientale, con l’ Africa e con la Cina. Ben presto si determinarono i primi conflitti con le potenze marittime di Gran Bretagna, Olanda e Spagna. Fu a causa della decisa ostilità politica manifestata da queste nazioni, che la Compagnia dovette essere sciolta nel 1731.
Sempre nel 1719, e sempre su impulso dell’ Imperatore Carlo VI, fu fondata la prima Imperial-Regia Flotta da Guerra, le cui navi furono costruite nel neo costruito Arsenale di Trieste. Ma questa flotta fu da subito un fallimento: era troppo debole per numero e caratteristiche delle navi che la costituivano per poter difendere validamente gli stessi commerci e interessi austriaci ed inoltre la sua esistenza cozzava con una visione politica esclusivamente rivolta al continente, visione che era egemone all’ epoca in Austria. La Flotta da Guerra fu sciolta nel 1731, in contemporanea con lo scioglimento della Compagnia Commerciale delle Indie. Se si affermava, per quanto a fatica, la consapevolezza della necessità di armare una flotta da guerra per la difesa dei propri traffici, questa faceva i conti con la scarsa disponibilità di denaro, spesso insufficiente a sostenere anche l’ esercito di terra.
Un nuovo tentativo di fondare una Marina da Guerra, compiuto dall’ Imperatore Giuseppe II nel 1786, chiamata “Marina di Trieste” (“Triester Marine”) fu destinato ad un identico destino fallimentare, tanto che durante la prima guerra condotta dalle potenze alleate contro la Francia (1793-1797) si dovette provvedere ad armare numerose navi commerciali per supportare la debole Marina da Guerra.
Con la pace con la Francia, stipulata a Campoformido del 1797, l’ Austria ottenne, in cambio dei territori chiamati Paesi Bassi austriaci (l’ attuale Belgio) e della Lombardia, la sovranità sulla Dalmazia e su quella che era stata la Repubblica di Venezia. L’ Austria diventava così una grande potenza nel Mare Adriatico, tanto più che aveva potuto acquisire numerose navi da guerra originariamente veneziane. Questi risultati furono consolidati durante la seconda guerra delle potenze alleate contro la Francia (1799-1801) con la “Marina austro-veneziana” (Österreichisch-venezianische Marine). Tutto andò peraltro perduto dopo la sconfitta subita dalla terza coalizione contro la Francia nel 1805, quando il territorio della già esistente Repubblica di Venezia, a suo tempo ottenuto, dovette essere ceduto al neo-costituito Regno d’ Italia, insieme a tutte le navi da guerra.
I rimanenti vecchi territori dell’ Istria, da Trieste a Fiume, costituirono così la sede della piccola “Seconda Marina di Trieste” (“Zweite Triester Marine”) la quale rimase in vita sino ad un’ ulteriore sconfitta subita contro i Francesi nel 1809. Tutto il rimanente territorio costiero dell’ Austria dovette essere ceduto e fu perduto ogni accesso al mare. L’ intera flotta da guerra fu letteralmente messa all’ asta e venduta al migliore offerente: la bandiera della imperial-regia Marina scomparve così dal mare fino al 1813. Dopo le sconfitte di Napoleone in Russia e nell’ Europa Centrale, l’ Austria riuscì a riconquistare non solo i territori della costa orientale del Mare Adriatico, ma anche quelli, già veneziani, ottenuti nel 1797. Il Congresso di Vienna confermò definitivamente questo possesso. Purtroppo però, come già nel 1797, si rinunciò a ricostituire una flotta poderosa, basandosi in primo luogo sulle numerose navi che erano state acquisite come preda di guerra. Al contrario, le navi furono lasciate arrugginire e finirono la loro esistenza trasformate in chiatte o demolite, fra l’ incomprensione e la propensione al risparmio, spinta sino alla taccagneria, del governo.
Nel periodo di pace, dopo il 1820, la costruzione della flotta proseguì lentamente. Le navi preesistenti furono destinate in prevalenza a mansioni di trasporto in Dalmazia o impegnate contro i pirati nel Mediterraneo con buoni risultati. Nello stesso tempo la bandiera della Imperial Regia Marina veniva mostrata per la prima volta durante i viaggi all’ estero. La flotta trovò uno zelante fautore nella persona del giovane Arciduca Federico (Friedrich). Negli anni Trenta dell’ Ottocento entrarono in servizio nella Imperial Regia Marina anche i primi piroscafi a ruote.
La imperial regia e la imperiale e regia Marina da Guerra austro-ungarica: 1849-1918
La rivoluzione del 1848 con l’ insurrezione di Venezia condusse alla svolta decisiva. Quasi la metà della flotta, che vedeva in prevalenza imbarcati equipaggi italiani, passò dalla parte degli insorti Veneziani e la città di Venezia dovette essere abbandonata. Il significato di una flotta da guerra fu così chiaramente dimostrato.

L’ incoronazione del giovane monarca nel Palazzo dell’ Arcivescovado di Olmütz il 2 dicembre 1848.
Cartolina pubblicata dalla “Piusverein” di Vienna, non viaggiata.
Svariate vicende belliche, sia per mare, sia per terra, fra cui anche un blocco navale di Venezia condotto dalla rimanente flotta, che imbarcava adesso solo marinai di madrelingua austriaca, fecero si che, dopo solo un anno, Venezia tornasse sotto il governo austriaco e tornassero a regnare ordine e tranquillità. Dopo questi avvenimenti i componenti italiani degli equipaggi furono congedati e i nomi italiani delle navi furono tramutati in nomi tedeschi. Questo cambiamento fu fortemente voluto e gestito dal viceammiraglio Arciduca Massimiliano (Ferdinand Max), il futuro Imperatore del Messico.

Cartolina moderna non viaggiata.
Anche nel corso della guerra del 1859 contro la Francia e il Regno di Sardegna si verificarono nel Mare Adriatico alcuni scontri vittoriosi, che consentirono di mantenere sempre la flotta nemica lontana dalle proprie coste. Ma a rendere popolare e amata fra la popolazione la Flotta, guidata dal grande e vittorioso ammiraglio Tegetthoff, contribuirono decisamente la vittoriosa battaglia di Helgoland del 1864 contro i Danesi e soprattutto la vittoria di Lissa contro la flotta italiana nel 1866. Anche se nemmeno l’ ultima vittoria potè rendere indolore per l’ Austria la perdita della Lombardia e del Veneto.

Figurina Panini, Serie Risorgimento italiano.
L’ “Ausgleich” con l’ Ungheria del 1867 comportò per la flotta, a fianco di una nuova bandiera da guerra, il cambio della denominazione da k.k. (Kaiserliche-königliche) in k.u.k. (Kaiserliche und königliche) per tutte le forze militari. Parallelamente al grande sviluppo del commercio marittimo austriaco, anche la Marina da Guerra fu rafforzata con navi di nuova costruzione. Verso la fine degli anni Settanta fu fortemente aumentata la costruzione delle torpediniere. Contemporaneamente, grazie al capitano di fregata (Fregattenkäpitan) von Luppis in collaborazione con le industrie Whitehead di Fiume, fu realizzato il primo siluro al mondo dotato di propulsione propria.
All’occupazione della Bosnia e dell’ Erzegovina nel 1878 parteciparono anche la Marina e, sul fiume Sava, unità della Donau-Flottille (la flottiglia del Danubio). Operarono prevalentemente come unità di supporto e di occupazione delle località costiere. Nel frattempo Pola era diventata il principale porto da guerra della Monarchia e, sulla parte meridionale della costa della Dalmazia, si era provveduto a costruire e fortificare la baia di Cattaro, circondata da alte montagne, come porto di ancoraggio e base logistica. La flotta cresceva lentamente ma continuamente e dimostrava la propria grandezza raggiungendo paesi lontani, con spedizioni scientifiche e viaggi intorno al mondo (“Weltreisen”). In tal modo gli equipaggi venivano addestrati in tutte le mansioni e nella tecnica di navigazione e, contemporaneamente veniva mostrata oltremare la bandiera della k.u.k. Kriegsmarine.
Nel 1899-1900 fu necessario allestire anche un corpo di spedizione austriaco contro la rivolta dei Boxer in Cina. Benchè l’ Austria non possedesse colonie, il fatto dimostrò come l’ esistenza di una flotta fosse giusta e necessaria, anche al di là delle numerose presenze e dimostrazioni di forza in difesa del proprio commercio marittimo e dei propri commercianti e cittadini residenti all’ estero.

Originale presso l’Heeregeschichtliches Museum di Vienna.
Cartolina moderna non viaggiata.
Il denaro necessario alla costruzione di ogni singola nave doveva però essere sempre strappato dopo lunghi dibattiti nelle sedi rappresentative, nonostante all’ epoca la Marina avesse trovato fra i suoi più zelanti fautori l’ erede al trono Arciduca Francesco Ferdinando (Franz Ferdinand), che sarà assassinato a Sarajevo il 28 giugno 1914.

La crisi balcanica del 1912-1913 vide la oramai considerevole flotta completamente rinnovata e del tutto pronta all’ azione. Numerosi viaggi dimostrativi della Marina in quegli anni furono gli ultimi avvenimenti prima dello scoppio della grande guerra.

Edizione M.M.S: Vienna.
Cartolina scritta in tedesco corsivo il 1° ottobre 1914, ma non viaggiata.
Quando, all’ inizio della prima guerra mondiale, la flotta francese tentò di imporre il proprio dominio sul mare nell’ Adriatico, l’ affondamento della sua nave ammiraglia Jean Bart, effettuato dal sottomarino austriaco U 12, costituì una improvvisa svolta. Il nemico si ritirò, per tutta la durata successiva della guerra, nell’ Adriatico Meridionale e si limitò ad assicurare con forze leggere i collegamenti marittimi con l’ Albania e il Montenegro.
Fu così che nel Mare Adriatico si sviluppò una guerriglia (“Kleinkrieg”) navale. L’ Austria-Ungheria doveva mantenere efficaci i collegamenti per l’ Esercito lungo la costa della Dalmazia, mentre il nemico tentava, con tutti i mezzi, di danneggiarli. Ne conseguirono piccoli episodi con scontri individuali, attacchi di sommergibili e azioni di posa e di rilevamento di campi minati da ambo le parti.

Edizione B.K.W.I. Vienna.
Nei giorni dell’ entrata in guerra dell’ Italia a fianco del nemico, la flotta della k.u.k. Kriegsmarine comparve a sorpresa di fronte alle principali postazioni lungo la costa italiana dell’ Adriatico e bombardò le postazioni militari. Si trattò di un grave colpo inferto al morale del nemico. Poi la guerra continuò come prima, con scontri sporadici.
Nel frattempo era entrata in guerra la Turchia, come alleata degli Imperi Centrali. Ben presto dovette difendersi da una possente flotta anglo-francese che bloccò lo stretto dei Dardanelli, tentando l’ irruzione nel Mar Nero per congiungersi alla flotta russa.
Su pressante richiesta della Turchia, la Germania stanziò alcuni grossi sommergibili intorno alla Gran Bretagna e, nel Mediterraneo, sulla rotta per Gibilterra. Altri sommergibili più piccoli furono trasferiti successivamente a mezzo ferrovia. Questi sommergibili avevano il compito di attaccare nello stretto dei Dardanelli e di estendere la lotta al traffico marittimo commerciale nel Mediterraneo. L’ Austria-Ungheria predispose per questi sommergibili sedi di sosta, di assistenza e di manutenzione a Cattaro e a Pola. I soli sommergibili della duplice monarchia non erano in grado, a causa delle loro ridotte dimensioni, di operare fuori dall’ Adriatico. Gran parte di questi sommergibili d’ alto mare tedeschi ricevettero, allo scopo di confondere il nemico, un numero operativo della k.u.k. Kriegsmarine e innalzarono la bandiera rossa-bianco-rossa. Dal punto di vista logistico e organizzativo dipendevano dal comando austro-ungarico.
In seguito le occasioni di scontro si concentrarono nel controllo del Canale di Otranto, visto, di volta in volta come via di entrata e di uscita, dei rispettivi sommergibili. Il nemico cercava assolutamente di sbarrare questo passaggio con reti antisommergibili, campi minati e anche con reti e catene trainate da pescherecci armati che facevano la spola, avanti indietro in quel tratto di mare. Nel Canale d’ Otranto si svolsero in seguito scontri navali molto aspri.
Anche l’ di Marina aveva avuto in quell’epoca un grande sviluppo. Progettati inizialmente per l’esplorazione, gli idrovolanti iniziarono ad adempiere a missioni di scorta, caccia anti-sommergibile, ricerca di campi minati e attacchi a navi nemiche, così come contro obiettivi terrestri.
Analogamente si ebbero nel corso della guerra, lungo il fiume Danubio, aspri combattimenti. Qui la Donau-Flottille (flottiglia del Danubio) aveva come incarico prevalente e quasi esclusivo, il supporto alle truppe di terra e la sicurezza dei rifornimenti. Nell’ autunno 1914 furono necessarie numerose azioni lungo i fiumi Sava e Danubio, per ottenere la caduta di Belgrado. La città doveva essere poi riconquistata dal nemico, a seguito della necessità di spostare le forze austro-ungariche sul fronte russo, per essere poi ripresa definitivamente nel 1915.
Nel 1916-1917 vi furono numerose azioni militari e singoli scontri in vista dell’ occupazione della Romania. Nel 1918 la Donau-Flottille aveva esteso il suo raggio di azione sino al Mar Nero e alle foci dei fiumi russi meridionali. Ma il compito principale durante tutta la guerra fu il mantenimento della libera navigazione sul Danubio per garantire il rifornimento di munizioni, unitamente a generi alimentari e petrolio, per la Turchia. Si trattava di una condizione vitale per la cobelligeranza che potè essere del tutto realizzata.
Il compito della flotta nell’ Adriatico, fra il 1914 e il 1918 non consistette nel cercare uno scontro navale che poteva anche essere gradito al nemico, bensì nel garantire i trasporti lungo la costa per le truppe di terra, il mantenimento della libera circolazione nel Canale di Otranto e, contemporaneamente, nel mantenere il nemico lontano dalle proprie coste. Si trattava di compiti che poteva adempiere pienamente, al prezzo di poche perdite.
La composizione degli equipaggi rispecchiava la variopinta articolazione della grande famiglia dei popoli dell’ Austria-Ungheria. Solo il 17 % erano Austriaci di madrelingua tedesca, il 20 % erano Ungheresi, il 34 % proveniva dalla Croazia e dalla Slovenia, il 14 % era di madrelingua italiana, l’ 11 % erano Cechi e Slovacchi, il rimanente 4% si suddivideva fra Polacchi, Ruteni e Rumeni. La propaganda nemica insisteva sempre su questo fatto e attizzava, con risultati crescenti, il conflitto nazionale. Man mano che, a seguito del lungo conflitto, l’ assistenza e l’ equipaggiamento diventavano sempre più scarsi anche al fronte e si evidenziava il peggioramento della situazione bellica, il malcontento crebbe fra gli appartenenti alla Flotta di lingua straniera e giunse, infine, all’ ammutinamento. Anche la Marina prese così una parte alla autodistruzione dell’ Impero e al crollo della doppia monarchia.
Quando al tramonto del 31 ottobre 1918 la bandiera rosso-bianco-rossa fu ammainata per l’ ultima volta dagli alberi delle navi, l’ Austria era stata cancellata dal novero delle grandi potenze. Il giorno seguente la flotta fu consegnata al parlamento Nazionale degli Slavi del Sud e disarmata. Nei due anni seguenti, così come l’ insieme del Litorale, fu divisa fra le potenze vincitrici e i nuovi Stati sorti dalla vecchia Monarchia.
Se anche la Flotta che navigò sotto la bandiera rosso-bianco-rossa è scomparsa dai mari, il suo ricordo rimarrà e sopravvivrà al tempo.
Breve cronologia della storia della Marina Austriaca: 1369-1849
1369-1439
- 1369 – agosto: la città di Trieste, che nel suo periodo medioevale era stata retta dal potere vescovile, è in grado, nel XIII° secolo, di esercitare i diritti della propria piena sovranità. Tuttavia, di volta in volta, è costretta a difendersi, con le armi, dai vicini, i Conti di Gorizia, il Patriarca di Aquileia – nella veste di Margravio dell’ Istria – e la Repubblica di Venezia, benchè avesse sempre riconosciuto la supremazia di quest’ ultima, ottenendo così la tolleranza di Venezia in relazione ai traffici costieri di Trieste verso la Dalmazia costituiti da legname, sale, olio e pesce. Ma questa egemonia veneziana si traduceva a volte in attriti e incidenti. Così avvenne che, a seguito di una perquisizione di una nave triestina che aveva tentato di sfuggire ai controlli di dogana della galera veneziana che si trovava in porto, a Trieste scoppiò una rivolta. La guarnigione veneziana venne massacrata, i commercianti veneziani derubati e fu strappata la bandiera di Venezia, che era innalzata sulla piazza principale della città. Il fatto determinò l’ assedio della città da parte di una numericamente superiore forza da sbarco veneziana. Dopo un lungo assedio Trieste si pose sotto la protezione dell’ Arciduca d’ Austria, in modo che questi riconobbe, il 31 agosto 1369, il suo diritto come principe ereditario di Trieste, anche se a condizione che la stessa rimanesse nella condizione di libera città, mantenendo quindi al propria sovranità
- 1369 – novembre: un corpo di spedizione austriaco che puntava a liberare Trieste dall’ assedio viene accerchiato e sconfitto dalle truppe veneziane: otto giorni dopo la città si deve arrendere
- 1374: a seguito di una vicenda ereditaria con il Conte di Gorizia, una parte dell’ Istria e della Carniola passano all’ Austria
- 1379: il conte di Duino diventa feudatario dell’ Arciduca asburgico e il suo possente castello sul golfo di Trieste diventa il primo insediamento austriaco sul Mare Adriatico
- 1381: La città di Trieste si svincola nuovamente dalla dominazione veneziana e si mette sotto la protezione del Patriarca di Aquileia. Ma benchè il Patriarca potesse difendere la città da Venezia, Trieste, particolarmente sensibile alla propria autonomia ed ai propri diritti, alla sua morte, il 30 settembre 1382, si sottomette nuovamente all’ Austria. Con l’ Austria Trieste rimarrà sino al 1918, e quindi per 536 anni
1440-1499
- 1440: a Vienna viene fondato un arsenale per la costruzione di navi da guerra fluviali, ma sia sulle costruzioni, sia sulla sua organizzazione, non sono pervenute notizie
- 1442: durante l’ assedio di Presburgo nel corso della contesa ereditaria con l’ Ungheria, avviene il primo impiego della flottiglia austriaca del Danubio che, dopo scontri vittoriosi con unità fluviali ungheresi, riesce a liberare la città
- 1454: l’ Arciduca d’ Austria Sigismondo (Siegmund) fa costruire contro gli Svizzeri, sul lago di Costanza, una grande nave da battaglia e tre navi d’ attacco, ma la prima affonda al momento del varo a causa della pessima progettazione
- 1471: la città portuale di Sankt Veit am Pflaumb, che più tardi sarà chiamata Fiume, viene acquisita a pagamento da parte dell’ Imperatore Federico III (Friedrich III.) dal conte di Wallsee ed è unita alle terre austriache
- 1477 – 1491: guerre dell’ Imperatore d’ Austria contro il Re d’ Ungheria Mattia Corvino: sconfitte della flotta austriaca del Danubio contro la omologa flotta ungherese. Occupazione di Vienna. L’ imperatore d’ Austria cerca rifugio in Germania
1500-1539
- 1500: a Vienna, sul Tabor, di fronte alla Torre Rossa (Rotenturm), l’ Imperatore Massimiliano I (Maximilian I.) fa edificare l’ “Arsenale delle navi da guerra del Sacro Romano Impero” (“Römisch-Kayserliches Streit-Schiff Arsionall”) per la costruzione di navi da guerra fluviali. A causa delle ridotte disponibilità economiche, vengono peraltro realizzate solo poche nuove costruzioni, di cui non si hanno notizie dettagliate
- 1508: durante la guerra contro l’ Imperatore Massimiliano I (Maximilian I.), Trieste viene nuovamente conquistata dai Veneziani ma, già l’ anno successivo, viene liberamente restituita all’ Imperatore
- 1511: nonostante sia impoverita dalla guerra, la città di Trieste allestisce due brigantini armati per difendere il proprio commercio contro Venezia; ben presto vengono però sorpresi da una formazione navale veneziana e riescono a stento a rifugiarsi in porto
- 1526: vittoria dei Turchi sugli ungheresi: il Re degli Ungheresi Ludovico II (Ludwig II.), che era senza eredi, trova la morte nella battaglia di Mohacs. La corona di Ungheria e Boemia passa così, conformemente al diritto ereditario, all’ Austria. Il confine orientale dell’ Austria si trovò così ad essere situato lungo il Danubio e la Sava, il cui controllo era fondamentale in guerra. Poichè i resti della flottiglia dei “Nassadisti” ungheresi non erano sufficienti a garantire una forza navale adeguata, venne costituita, come ulteriore forza navale imperiale sul Danubio l’ “Armada”. Entrambe le forze rimasero in vita, autonome e parallele, sino al 1763. Allo scopo Re Ferdinando I (Ferdinand I.) fece costruire sei prototipi di navi nell’ Arsenale di Vienna che furono impegnate sul Danubio e sulla Sava, mentre alle imbarcazioni dei “Nassadisti”, provenienti da tutti i porti e dagli affluenti, fu ordinato di radunarsi a Vienna
- 1528: guerra della Turchia contro l’ Austria. Un piano di rafforzamento della “Armada” del Danubio che prevedeva la costruzione di 44 navi per il Danubio e ulteriori 10 navi per la Sava, non può essere realizzato completamente
- 1529: assedio di Vienna. Già all’ inizio dei combattimenti alcune unità della imperial Flottiglia del Danubio vengono perdute, le superstiti si autoaffondano vicino all’ Arsenale, che viene incendiato. La marina imperiale è al comando del capitano generale (“Obersten Hauptmann”) Niklas von Rauber. Dopo il ritiro dei turchi da Vienna, avvenuto il 14 ottobre 1529, si progetta una nuova flottiglia austriaca del Danubio; peraltro il piano di costruzione di 50 nuove navi da guerra può essere realizzato solo parzialmente a causa della mancanza di fondi. Un nuovo arsenale per la costruzione di navi da guerra viene realizzato a Vienna all’ interno delle mura del Ring fra la Torre Rossa (“Rotenturm”) e la Torre del Sale (“Salzturm”): sarà completato nel 1537
- 1532: nuova guerra della Turchia contro i confini austriaci con rapida ritirata verso l’ Ungheria. Durante questa campagna militare sono disponibili lungo il Danubio 28 vecchie e nuove navi da guerra, rinforzate da 20 barche armate originariamente utilizzate per il trasporto del sale. Lo stesso anno viene fondato il “Dipartimento Capo della Marina” (“Schiffmeisteramt”) chiamato in tempo di guerra “Dipartimento militare della Marina” (“Feldschiffamt”) con sede nell’ Arsenale di Vienna
1540-1627
- 1540: nel giuramento alla bandiera imperiale viene introdotta la formula, “per mare e per terra” (“zu Wasser und zu Land”) che resterà in vigore sino al 1918
- 1555-1556: fortificazione delle piazzeforti sul mare di Trieste, Fiume e Segna. Entrano in servizio numerose piccole navi armate per la difesa della costa e a scopo esplorativo
- 1615 – novembre: a causa delle scorrerie degli Uscocchi, attacco di navi da guerra veneziane a Trieste, sbarco di truppe e devastazioni. Dopo due anni di guerra terrestre, su ordine dell’ Imperatore, gli Uscocchi abbandonano i centri abitati della costa per ritirarsi all’ interno. Da quel momento regnò la pace
1628-1648
- 1628 – aprile: nomina imperiale di Wallenstein a “Capitano generale del Mare oceanico e baltico e della Armada in allestimento” (“General-Capitain des Oceanischen und Baltischen Meeres und den aufhabenden Armada”); Wallenstein viene inoltre ricompensato con la nomina a Duca del Meclenburgo
- 1629 – dicembre: scontro navale presso Wismar fra navi da guerra imperiali e navi svedesi con considerevoli perdite per il nemico
- 1629 – 1648: Guerra dei Trent’ Anni. Gli svedesi predispongono un cantiere di costruzione per navi da guerra e costruisce, accanto alla più grande nave da guerra del lago di Costanza, la “Drottning Pristina”, armata con 22 cannoni, ulteriori quattro navi più piccole. Scontri nel lago di Costanza fra navi da guerra imperiali e navi svedesi. Nel gennaio 1643 nuova mobilitazione della flottiglia imperiale del lago di Costanza al comando dell’ ammiraglio conte Max Willibald Wolfegg. Il 24 ottobre 1648 stipula della pace di Westfalia: le navi da carico armate della flotta imperiale vengono restituite ai loro proprietari civili, le navi da caccia sono vendute o reimpiegate come navi doganiere o daziarie.
1649-1715
- 1663 – 1664: Prima Guerra Turca. L’ Austria diventa, con la salita al trono dell’ Imperatore Leopoldo (Leopold), una grande potenza europea. Costruzione e allestimento di un armata navale sul Danubio su progetti dell’ italiano Rudolfi. Il conte Raimondo Montecuccoli ottiene nel 1664 una splendida vittoria sui Turchi nella battaglia di San Gottardo del Raab
- 1667: viene fondata a Vienna la “Compagnia di Commercio Orientale” (“Orientalischen Handlungs-Compagnie”) per lo scambio di merci con la Turchia
- 1683 – 1699: Seconda Guerra Turca. Un esercito turco di 200.000 uomini risale il Danubio verso Vienna. Le sei navi da guerra che si trovano nell’ Arsenale vengono allestite sotto il comando del maresciallo generale Vecchia, ma rimangono all’ ancora davanti a Komorn senza essere attaccate dal nemico, mentre vengono mobilitati i “nassadisti”. Gran parte delle navi da trasporto che si trovano nelle fortezze assediate di Komorn e di Raab, cadono nelle mani dei Turchi. Sino a metà agosto si costruiscono tuttavia 140 nuove navi da trasporto e per l’ attacco ai ponti. Il 14 luglio 1683 inizia l’ assedio di Vienna. Il 12 settembre 1683 vittoria dell’ armata imperiale contro i Turchi. Subito dopo ricomincia la costruzione di navi da guerra che però procede lentamente a causa della distruzione dell’ Arsenale durante la guerra: saranno costruite in tutto circa 40 nuove imbarcazioni.
- 1687: fine dell’ occupazione turca dell’ Ungheria dopo 161 anni
- 1688: ingresso delle truppe imperiali a Belgrado.
- 1690: la rinnovata offensiva dei Turchi è causa della costruzione di dodici grandi navi da guerra fluviali, su progettazione e sotto il comando del Marchese di Fleury e, dopo la sua morte, avvenuta nel 1693, di altre nuove costruzioni su progettazione e sotto il comando dell’ ammiraglio d’ Assembourg. Questa flotta rimarrà costantemente a fianco dell’ armata di terra durante tutte le operazioni lungo il Danubio e il Tibisco
- 1695 – 15 dicembre: la grande nave da guerra imperiale “Heiliger Erlöser” è perduta a Osijek, in Croazia, a seguito di un esplosione nel deposito munizioni
1716-1739
- 1716 – 1718: prima guerra contro i Turchi dell’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.). L’ esercito imperiale sconfigge i Turchi a Peterwardein il 5 agosto 1716 e a Belgrado il 18 agosto 1717. Viene allestita una nuova flottiglia del Danubio con circa 20 grandi navi da guerra fluviali costruite a Vienna e 50 grandi barconi costruiti a Gmunden. L’ assedio di Belgrado è diretto dal vice-ammiraglio von Anderson a bordo della nave “Santa Maria”
- 1717 – 2 giugno: l’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.) proclama la libera navigazione nel Mare Adriatico
- 1718-1719: l’ Austria, in guerra con la Spagna, occupa la Sardegna e la Sicilia. L’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.) ordina al vice-ammiraglio inglese Lord Forbes di costruire una marina imperiale da guerra in quelle acque.
- 1719: viene fondata a Vienna la “privilegiata Compagnia Orientale” (“privilegierten Orientalischen Compagnie”) per il commercio con i paesi dell’ Impero Ottomano e più tardi anche con il Portogallo. Viene fondata a Ostenda la “Compagnia di Commercio di Ostenda” (“Ostendischen Handelsgesellschaft”) per il commercio con le Indie Occidentali e Orientali, con l’ Africa e con la Cina
- 1725: l’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.) nomina il vice-ammiraglio inglese Deigham Comandante della Marina. Deigham rimane in servizio sino al 1733 e cura la costruzione a Trieste di tre vascelli di linea, una fregata, numerose galee e una serie di altre piccole imbarcazioni
- 1728: costruzione di un primo arsenale di marina a Trieste; capo costruttore e maestro d’ ascia è tale Boyer
- 1730: primo regolamento imperiale per la marina austriaca.
- 1733: inizio della costruzione a Porto Rè (Fiume) di un arsenale di Marina e di un cantiere di costruzione per navi da guerra. Guerra della Francia, alleata della Spagna e della Savoia contro l’ Austria. All’ inizio della guerra la flotta austro-napoletana versa in condizioni sconfortanti. Ne tenta la riorganizzazione il conte Pallavicini, “Generale delle galee e della restante marina” (“General der Galeeren un der übrigen Marina”) dal 1733 al 1738
- 1734: quattro galee imperial-napoletane riescono a forzare il blocco della flotta spagnola a Napoli e a riunirsi alle altre unità a Messina. Dopo la sconfitta dell’ esercito imperiale a Bitonto, nell’ Italia del Sud, le unità rimanenti della flotta sono costrette a ritirarsi a Trieste
- 1735 – febbraio: tutte le unità superstiti della flotta già napoletana presenti a Trieste vengono poste sotto il comando del Consiglio Militare di Corte di Vienna e rinforzate con l’ acquisto di navi commerciali. Su questa “Vecchia Marina di Trieste” (“Alte Triester Marine”) non ci sono peraltro ulteriori notizie
- 1737 – 1739: seconda guerra contro i Turchi dell’ Imperatore Carlo VI (Karl VI.). Si rende necessaria una ricostruzione della Flottiglia del Danubio: vengono costruite numerose navi da guerra e da trasporto. Comandante in capo di questa forza navale militare è il generale conte Pallavicini, già Comandante in Capo della Marina in Adriatico
- 1739: ritirata della Flottiglia del Danubio. Tre navi da guerra devono essere autoaffondate presso Belgrado. Con il trattato di pace tutti i territori che nel 1718 erano passati all’ Austria, Belgrado compresa, vengono perduti
1740-1770
- 1748 – 1749: stipula di trattati con le città-stato corsare di Algeri, Tunisi e Tripoli allo scopo di ottenere, mediante il pagamento di tributi, protezione per i commercianti austriaci, costretti a navigare battendo bandiera del Granducato di Toscana poichè quella austriaca non godeva di nessun riconoscimento, nè dava protezione
- 1753: organizzazione di un servizio di guardia costiera permanente nel porto di Trieste con l’allestimento specifico di una imbarcazione che fungeva da nave di guardia
- 1764 – 1768: a seguito della dichiarazione di guerra all’ Austria da parte della città-stato corsara di Algeri, costruzione a Porto Rè (Fiume) di alcune navi da guerra, inizialmente due fregate da 30 cannoni ognuna e contemporaneo armamento di due navi mercantili. Ben presto ci si avvide che queste navi erano insufficienti per combattere una guerra e si stipulò nel 1769 un trattato con il nemico, che comportava il pagamento di un tributo
- 1770 – maggio: a causa degli eccessivi costi di manutenzione, entrambe le due fregate appena costruite vengono cedute al Granducato di Toscana, che assume l’ incarico di proteggere i commercianti austriaci. Contro questa misura il Comandante della Marina rassegna le sue dimissioni dall’ incarico
1771-1785
- 1770 – 1780: ampliamento del porto di Trieste, sostegno finanziario dello stato nella costruzione di navi d’ alto mare e nel loro armamento
- 1775: viene fondata, con il sostegno imperiale, la “Compagnia Triestina di Commercio per le Indie Orientali” (“Triester Ostindischen Handlungs-Compagnie”) sotto la direzione del capitano Bolts per stabilire collegamenti e rapporti commerciali con l’ Estremo Oriente. Dopo la Guerra di Indipendenza americana la società viene costretta, nel 1785, allo scioglimento a causa della concorrenza delle grandi potenze navali. Sino al 1776 in Austria non era stata ancora costruita nemmeno una nave destinata a grandi viaggi
- 1777 – marzo: viene fondato un insediamento fortificato austriaco nella baia di Delagoa, nell’ Africa Orientale, da parte della nave mercantile armata “Joseph und Theresia”, al comando del capitano Bolts
- 1778: vengono fondate una colonia austriaca sulle isole Nicobare nell’ Oceano Indiano e insediamenti commerciali sulla costa del Malabar, a Pegu e Rangoon in Birmania e in Cina. Tutti vengono peraltro abbandonati dopo pochi anni causa l’ assenza di una propria marina da guerra
- 1780: il principe Kaunitz presenta all’ Imperatore Giuseppe II (Joseph II.) appena salito sul trono il suo piano di sviluppo della flotta che prevede la costruzione di 19 navi da guerra
1786-1791
- 1786: due cutter armati che erano stati acquistati vengono trasferiti dal Belgio a Trieste: costituiscono il nucleo originario della “Prima Marina di Trieste” (“Erste Triester Marine”)
- 1786 – 20 marzo: ordine dell’ Imperatore Giuseppe II (Joseph II.) relativo alla bandiera della marina: al posto della sino ad allora esistente aquila bicipite di colore nero in campo dorato, viene introdotta la bandiera rosso-bianco-rossa con lo stesso stemma dorato al centro, sovrastato dalla corona arciducale arcuata, per tutte le navi, gli enti pubblici marinari e i porti della Monarchia
- 1788: Guerra turca dell’ Imperatore Giuseppe II (Joseph II.): l’ Austria è al fianco della Russia contro i Turchi. L’ attesa flotta russa che avrebbe dovuto raggiungere il Mare Adriatico per proteggere le coste austriache, non si presenta, a causa della dichiarazione di guerra della Svezia alla Russia. Conseguente ordine imperiale di difendere e fortificare Trieste e Fiume, noleggio di navi commerciali a Trieste e Fiume per la difesa costiera: comandante della Marina era il capitano Bolts. Sul Danubio la fregata fluviale “Maria Theresia” viene allestita a nave cannoniera, altre navi civili vengono armate e sono costruite nuove navi cannoniere
- 1786 – giugno-luglio: combattimenti con la flottiglia turca
- 1786 – agosto: numerosi combattimenti vittoriosi della flottiglia imperiale di fronte a Belgrado: sino ad ottobre sono affondate dieci navi da guerra turche
- 1791: dopo la stipula della pace l’ Imperatore Leopoldo II (Leopold II.), a causa della mancanza di fondi, scioglie integralmente la flottiglia del Danubio: le imbarcazioni vengono vendute o demolite, la Marina Austriaca nel Mare Adriatico viene fortemente ridotta
1792-1797
- 1792: dichiarazione di guerra da parte della Francia contro l’ Austria a causa dell’ alleanza da quest’ ultima stipulata con la Prussia
- 1793: riunione in una grande coalizione di Austria, Prussia, degli Stati Tedeschi, di Inghilterra, Spagna, Portogallo, Regno di Napoli e della Sicilia: la flotta britannica blocca le coste francesi
- 1793 – 1797: guerra della “Grande coalizione” contro la Francia. Una pace separata stipulata nel 1795 dalla Francia con la Prussia, la Spagna e il Granducato di Toscana porta allo scioglimento della “Grande coalizione” e alla stipula di una alleanza fra Austria, Inghilterra e Russia. Durante questo conflitto la “Marina di Trieste” (“Triester Marine”) che non è di fatto ancora in grado di difendere le acque delle coste austriache nemmeno dai corsari, si limita alla difesa delle rotte commerciali nel Mare Adriatico equipaggiando alcuni navi civili armate.
- 1796 – 1797: la vittoriosa campagna di terra del generale francese Bonaparte nell’ Italia del Nord comporta la perdita di questo territorio. Le forze da guerra della Marina Austriaca destinate alla difesa di Trieste, vengono rinforzate con le restanti 14 imbarcazioni armate, al comando del comandante della piazza di Trieste, conte Attems. Una flotta francese occupa Ancona.
- 1797 – 4 marzo: mentre incrociano nel Golfo di Trieste, gli sciabecchi “Colloredo” e “Henricy”, unitamente alle scialuppe cannoniere “Aquila” ed “Ercole”, sottraggono due prede ad una nave corsara francese
- 1797 – 23 marzo: evacuazione di Trieste di fronte dell’ avanzata delle truppe francesi. Viene tuttavia realizzato prima lo sgombero delle artiglierie e delle munizioni delle fortificazioni che sono imbarcate su 40 navi da carico e trasportate, con la scorta degli sciabecchi “Colloredo” e “Henricy”, verso il Litorale croato
- 1797 – 9 luglio: una flottiglia austriaca di 15 imbarcazioni viene schierata sul Lago di Garda, agli ordini del capitano Mohr
- 1797 – 17 ottobre: con la pace di Campoformio la Francia ottiene Venezia e i possedimenti della defunta Repubblica di Venezia in Istria e Dalmazia, divenendo così una grande potenza nel Mare Adriatico. Unità della imperial-regia marina occupano il distretto di Trieste. Predisposizione di una difesa di Trieste sul lato mare mediante l’ utilizzo di batterie naviganti. I punti di appoggio e di rifornimento dell’ Austria si estendono a questo punto dal Golfo di Trieste a Cattaro. Comandante della Marina in questo periodo è il maggiore Simpson, cui succede il tenente colonnello von Williams.
1798-1803
- 1798 – 18 gennaio: Seconda Coalizione contro la Francia: avanzata dell’ esercito austriaco su Venezia, dove i Francesi avevano distrutto quasi tutte le navi da guerra veneziane.
- 1798 – febbraio: una parte delle navi da guerra che erano state affondate dai Francesi nell’ Arsenale di Venezia può essere rimessa in servizio nella flotta imperial-regia la quale porterà dal 1798 al 1806 la denominazione di “Marina da Guerra Austro-Veneziana” (“Österreichisch-Venezianische Kriegsmarine”). Questo rafforzamento consentiva così un controllo delle postazioni marittime in Istria e Dalmazia con 36 navi da guerra. Il comando della Marina fu assunto dal tenente generale veneziano consigliere Quercini dal 1798 al 1801, inizialmente solo della componente ex-veneziana, ma poi, sin dal marzo, anche della “Marina di Trieste” (“Triester Marine”), benchè all’ inizio le due marine esistessero in forma completamente separata
- 1798 – 22 febbraio: decisione di costruire le navi da guerra a Trieste, Fiume e Segna, a causa della indisponibilità dell’ Arsenale di Venezia
- 1799: seconda guerra della Coalizione contro la Francia: allestimento a Venezia di una flottiglia lagunare; una squadra navale inglese, al comando dell’ ammiraglio Nelson, staziona lungo le coste napoletane e vicino a Malta, una squadra navale russa, al comando dell’ ammiraglio Uschakow davanti a Napoli e alla Sicilia; combattimenti della flottiglia austriaca del Po contro quella francese, che viene completamente annientata l’ 11 aprile
- 1799 – luglio: allestimento a Livorno di 18 navi corsare austriache per pattugliamento e scorta al commercio e ai convogli
- 1799 – agosto: allestimento a Venezia della imperial-regia “Squadriglia Dalmata in Corso” per il pattugliamento in Istria e Dalmazia
- 1799 – 14 novembre: Ancona, occupata dai Francesi, capitola dopo un assedio di sei mesi condotto dalle truppe di terra e dalle forze navali austriache
- 1799 – dicembre: quasi tutta l’ Italia del Nord è occupata dalle armate imperial-regie; a La Spezia viene istituita una “Imperial-regia Flottiglia della Riviera” (“k.k. Flottille an der Riviera”) sotto il comando del comandante di flottiglia, maggiore di marina, cavaliere de L’ Espine
- 1800 – aprile: allestimento a Livorno di una flottiglia da corsa austriaca di 12 imbarcazioni, guidata dal tenente di marina Schram
- 1800 – giugno: ritirata austriaca dall’ Italia; ordine di difendere Venezia e Ancona; scioglimento della “imperial-regia Flottiglia della Riviera” (“k.k. Flottille der Riviera”)
- 1800 – aprile: nuovo Comandante generale della Marina diventa il conte de L’ Espine
- 1802 – la maggior parte delle imbarcazioni da guerra viene disarmata, per le rimanenti vengono allestiti nuovi luoghi di stazionamento nella laguna di Venezia, a Trieste, Pirano, Portorose, Porto Rè, Pago, Carlopago, Zara e Cattaro
1804-1806
- 1804: Bonaparte diventa Imperatore dei Francesi come Napoleone I: il “Sacro Romano Impero della nazione tedesca” (“Heilige Römischer Reich Deutscher Nation”) ha di fatto cessato di esistere. L’ Imperatore Francesco II (Franz II.) assume, come Francesco I (Franz I.), il titolo di Imperatore d’ Austria. Il simbolo sino ad allora esistente del Sacro Romano Impero, l’ aquila nera bicipite in campo dorato, viene assunto come emblema del nuovo Impero Austriaco
- 1805: terza guerra della Coalizione: la Francia, alleata con Spagna, Baviera, Baden, Hessen, Nassau e Würtemberg contro Austria, Inghilterra, Russia, Svezia e Regno di Napoli. Dopo la sconfitta presso Ulm, i Francesi occupano il Tirolo, Graz e Vienna; Venezia è chiusa d’ assedio dal lato di terra. Gli armamenti dell’ esercito vengono trasferiti via mare per difendere la Dalmazia. La forza navale austriaca di scorta è costituita dalla corvetta “Aquila”, dalla galeotta “Buon Destino” e dai trabaccoli “Cammello”, “Dromedario” e “Ercole”
- 1805 – 27 dicembre: pace fra Francia e Austria: il distretto di Trieste, il resto dell’ Istria con Pisino, Abbazia e Fiume e il territorio costiero croato, così come i distretti di Segna e Carlopago, rimangono austriaci
- 1806 – 19 gennaio: ingresso in Venezia delle truppe francesi; cessione di gran parte della imperial-regia flotta rimasta a Venezia al nuovo Regno d’ Italia
- 1806 – 4 marzo: istituzione della “Seconda Marina di Trieste” (“Zweite Triester Marine”) (1806-1809) costituita dai resti della flotta austriaca, complessivamente 26 imbarcazioni
1807-1814
- 1809 – 9 aprile: dichiarazione di guerra dell’ Austria alla Francia. Il primo giorno di guerra occupazione di Grado con forze leggere della Marina. Occupazione dell’ Istria in un’ azione comune con navi da guerra britanniche. Tutti i porti austriaci vengono aperti alla navigazione per le navi britanniche
- 1809 – 19 aprile: il brigantino “Delfino” conquista come preda, dopo un combattimento ravvicinato con le batterie di Rovigno, la scialuppa cannoniera francese “La Ninfa”
- 1809 – ottobre: con il trattato di pace l’ Austria perde tutti i distretti costieri e le isole. In tal modo l’ Austria è tagliata fuori dal mare e mantiene solo il diritto di commercio marittimo in entrata e in uscita da Fiume. Entro l’ anno le unità della imperial-regia Marina da Guerra vengono vendute o messe all’ incanto. Non esisterà più una marina da guerra austriaca sino al 1813.
- 1813: alleanza fra Austria, Prussia, Russia e Svezia contro la Francia
- 1813 – 26 agosto: il generale austriaco Laval Nugent raggiunge il Mare Adriatico presso Porto Rè. Avanzata verso Fiume. Blocco navale di Trieste. L’ Istria e l’ intero Litorale, da Segna sino all’ Isonzo, ritornano ad essere austriache.
- 1813 – 29 ottobre: resa di Trieste. Dall’ agosto 1813 al luglio 1814 rioccupazione della Dalmazia.
- 1813 – novembre: a Trieste vengono allestite le prime imbarcazioni della nuova imperial-regia marina: le prime 4 imbarcazioni entrano in servizio. Comandante della Marina è il conte de L’ Espine. Venezia viene circondata dal lato di terra e bloccata dal lato del mare da una flotta da guerra britannica sino alla sua resa che avviene ai primi del 1814
- 1813 – 5 dicembre: con l’ occupazione di Zara le navi francesi e italiane che vi si trovano vengono prese in forza dalla imperial-regia marina
- 1814 – 18 aprile: dopo il crollo del Regno d’ Italia, la Lombardia e Venezia ritornano all’ Austria. Ricostituzione ufficiale della Imperial-Regia Marina da Guerra
- 1814 – 25 aprile: le unità della marina italiana presenti a Venezia vengono incorporate nella marina austriaca
- 1814 – maggio: dopo la nuova fusione della marina italo-veneziana con le imperial-regie forze militari marittime, tutte le più grandi navi da guerra vengono disarmate. La imperial-regia Flottiglia del Garda viene sciolta
- 1814 – 14 luglio: il maggiore generale de Conninck è nominato Comandante della Marina e ricoprirà l’ incarico sino al 1824
- 1814 – 14 settembre: durante un incendio notturno all’ Arsenale di Marina di Venezia vanno perduti i velieri di linea “San Bernardo” e “Castiglione”
1815-1820
- 1815 – marzo: costituzione di una squadra navale austriaca a Venezia, al comando del capitano Pasqualigo, costituita da 1 corvetta, 1 brigantino, 2 péniche (una sorta di chiatta), 3 paranze e 1 trabaccolo da trasporto e di una seconda divisione navale a Chioggia, al comando del capitano Flanagan. Blocco di Ancona tramite la squadra del capitano Pasqualigo, in unione con navi da guerra britanniche
- 1816: a seguito di drastiche misure di risparmio decise dall’ Imperatore, rimangono in servizio solo imbarcazioni per attività di polizia, dogana e sanità. Nel seguente trentennale periodo di pace Venezia, con il suo grande Arsenale di Marina, rappresenta la principale base della imperial-regia Marina da Guerra sino al 1848. Inizio dei rilevamenti cartografici delle acque lungo le coste adriatiche e della Dalmazia
- 1817 – aprile: missione delle fregate “Austria” e “Augusta” a Rio de Janeiro in Brasile sino al settembre 1818 in occasione del matrimonio della figlia dell’ Imperatore, arciduchessa Leopoldina, con l’ erede al trono del Brasile. Si tratta della prima impresa oltremare di navi da guerra austriache
- 1820: istituzione di un regolare servizio postale per l’ Oriente mediante piccole imbarcazioni da guerra austriache. Nel 1837 subentrerà in questo servizio il “Lloyd Austriaco” (“Österreichischer Lloyd”)
- 1820 – luglio: missione commerciale in Cina, sino al 1822, della corvetta austriaca “Carolina”, che ospita a bordo il console generale austriaco
- 1820 – agosto: il brigantino “Dalmato” e la scialuppa cannoniera “Adirata” vanno perdute nel mare in tempesta
1821-1827
- 1821: intervento a difesa del Regno delle Due Sicilie contro l’ armata rivoluzionaria. Il 24 marzo viene occupata Napoli. Una imperial-regia squadra navale chiamata “Divisione Navale davanti a Napoli” (“Schiffsdivision vor Neapel”) incrocia nelle acque del sud Italia: è composta da 2 fregate, 4 brigantini, 4 golette, 3 paranze, 3 scialuppe cannoniere ed è comandata dal capitano Paolucci
- 1821 – 1830: creazione di una “Divisione Navale in Grecia e nel Levante” (“Schiffsabteilung in Griechenland und in der Levante”) che, negli anni della guerra di indipendenza greca, incrocia in quelle acque a difesa del cospicuo traffico commerciale austriaco contro numerose incursioni di corsari greci. Costituita in origine da 1 fregata, 1 corvetta, 2 brigantini e 2 golette viene in seguito rinforzata dalla “Divisione Navale davanti a Napoli” (“Schiffsdivision vor Neapel”) e conta infine 22 navi da guerra, al comando dei capitani Paolucci, Dandolo e Accurti
- 1824 – 20 marzo: l’ imperial-regio comando della marina a Venezia viene separato dal locale comando dell’ esercito ed è d’ ora in avanti, come “Comando Superiore della Marina” (Marine Oberkommando”), sottoposto direttamente al Consiglio di Guerra della Corte Imperiale (“Hofkriegsrat”). Nuovo comandante della Marina diventa sino al 1844 il vice-ammiraglio marchese Paolucci. Sotto il suo comando avviene una rifondazione della Marina. Porti militari sono Venezia, Trieste e Zara
- 1824 – 13 novembre: la goletta “Aretusa” affonda una nave pirata greca
- 1826 – 28 settembre: la corvetta “Carolina” affonda una nave pirata greca
- 1827 – agosto: la goletta “Elisabetta” affonda nel golfo di Salonicco due navi pirata greche
- 1827 – 16 novembre: la goletta “Sofia” affonda nel Canale di Corfù una nave pirata greca
1828-1839
- 1828 – 1829: dopo gli assalti di pirati marocchini contro navi commerciali austriache, una imperial-regia divisione navale, composta da 2 corvette, 1 brigantino e 1 goletta, deve ristabilire la sicurezza della navigazione commerciale nelle acque nordafricane. Il 2 giugno 1829 le navi “Adria”, “Carolina” e “Veneto” attaccano la città fortificata marocchina di El Araish, situata sull’ Oceano Atlantico: nel corso dell’ azione vengono incendiati due brigantini pirati
- 1830: a Vienna viene fondata la “Prima privilegiata imperial-regia società per la navigazione a vapore sul Danubio” (“Erste k.k. privilegierte Donau-Dampfschiffsfahrts-Gesellschaft” (DDSG) per il servizio passeggeri e di trasporto merci lungo il Danubio sino al Mar Nero
- 1833 – 10 aprile: la corvetta “Abbondanza”, durante una tempesta notturna, si arena vicino a Brindisi ed è perduta
- 1836: viene fondato a Trieste il “Lloyd Austriaco”(“Österreichischer Lloyd”)
- 1839 – 1841: situazione di crisi in Oriente a seguito della guerra fra il sultano turco e il suo vicerè in Egitto: la Turchia chiede aiuto alle grandi potenze europee
1840-1847
- 1840 – agosto: parte della imperial-regia divisione navale del Levante, al comando del comandante Bandiera sulla fregata “Medea”, composta da 2 fregate, 3 corvette, 2 brigantini, 1 goletta e 1 vapore a ruote, si uniscono, davanti ad Alessandria, con una flotta alleata britannico-turca, sotto comando britannico.
- 1840 – settembre: la flotta unita inizia il blocco di Beirut. Dal 1 al 14 settembre le navi “Medea”, “Guerriera” e “Lipsia” bombardano Beirut. Occupazione dell’ intera costa siriana.
- 1840 – 25 settembre: congiuntamente alla alleanza britannico-turca viene bombardata e espugnata la città di Saida (Sidone): nell’ azione si distinguono i distaccamenti da sbarco della “Guerriera”, guidati dall’ Arciduca Federico (Friedrich)
- 1840 – 4-5 novembre: congiuntamente alla alleanza britannico-turca le navi “Medea”, “Guerriera” e “Lipsia” bombardano la città di San Giovanni d’ Acri (Akkon) che viene espugnata
- 1840 – 10 dicembre: il vicerè egiziano restituisce la Siria e riconosce la supremazia turca
- 1842 – giugno: crociera di addestramento della fregata “Bellona” in Inghilterra: il viaggio dura sino al gennaio 1843
- 1844: crociera di addestramento della fregata “Bellona” in Inghilterra e alle Isole Azzorre
- 1845 – 17 marzo: riunione della Divisione dell’ Adriatico e della Divisione del Levante nella Squadra del Levante; crociera di addestramento della fregata “Bellona” in Inghilterra
- 1847: il vice-ammiraglio conte Dandolo diventa Comandante della Marina; dopo la sua morte avvenuta lo stesso anno, gli succede, sino al 1849, il vice-ammiraglio Martini
1848
- 1848 – marzo: allo scoppio della rivoluzione nei territori austriaci dell’ Italia, su di un totale di 162 imbarcazioni imperiali di guerra, 113, con equipaggi prevalentemente italiani, si schierano a fianco degli insorti veneziani. Il comandante dell’ Arsenale di Venezia, capitano di vascello (“Linienschiffskapitän”) von Marinovich viene assassinato. Il comando della Marina viene trasferito a Trieste
- 1848 – 24 marzo: dichiarazione di guerra del Regno di Sardegna all’ Austria, che si ritira dalla Lombardia
- 1848 – 27 marzo: riunione di tutte le superstiti imperial-regie navi da guerra a Trieste e Pola. Dopo il congedo di tutte le componenti italiane degli equipaggi, i vuoti vengono colmati con appartenenti all’ esercito; lo stesso succede più tardi in Dalmazia. Congedo del comandante della squadra e sua sostituzione con il capitano von Kudriaffsky. Inizio del blocco navale di Venezia. Costituzione di una “Flottiglia a remi del Friuli” (“Ruderflottille Friaul”) al comando del capitano di marina (“Marinehauptmann”) Uiejsky con sede a Porto Buso vicino a Grado. All’ inizio partecipano al blocco navale di Venezia solo la fregata “Bellona”, il brigantino “Montecuccoli” e il piroscafo “Vulcano”; dieci giorni dopo sono raggiunti dalle fregate “Venere” e “Guerriera”, dalla corvetta “Adria” e dai brigantini “Oreste”, “Pola” e “Trieste”, in modo che l’ insieme delle forze navali raggiunge, nel corso del blocco navale, la forza di 30 unità
- 1848 – 22 maggio: una squadra navale del Regno di Sardegna, comandata dal Contrammiraglio Albini, composta da 3 fregate, 1 brigantino e 1 schooner, si congiunge, davanti a Venezia con le navi da guerra napoletane e veneziane e costringe la numericamente inferiore squadra austriaca a ritirarsi a Trieste, dove rimane bloccata dal 23 maggio al 12 agosto. Entrambi i nemici hanno l’ ordine di difendersi, ma non di attaccare
- 1848 – 6 giugno: scambio di colpi di cannone fra le squadre navali e le fortificazioni portuali di Trieste
- 1848 – 13 giugno: durante un attacco nemico a Caorle la péniche (una sorta di chiatta) veneziana “Furiosa” viene colpita nel deposito munizioni ed esplode
- 1848 – agosto: dopo una sequenza di vittorie austriache il nemico sgombera la Lombardia. Si stipula un armistizio. A causa di tale situazione la flotta di blocco nemica abbandona il golfo di Trieste e si ritira su Venezia. Poichè non c’ è tempo per nuove costruzioni, vengono incorporati nella Marina da Guerra piroscafi del “Lloyd Austriaco” (“Österreichischer Lloyd”)
- 1848 – 8 settembre: la flotta da blocco nemica si ritira dalle acque veneziane e si dirige verso Ancona
- 1848 – 15 settembre: ripresa del blocco navale di Venezia da parte di navi da guerra austriache
- 1848 – novembre: le navi che partecipano al blocco navale di Venezia si recano a turno a Pola per manutenzione
1849
- 1849 – gennaio: il Comando della Marina si stabilisce provvisoriamente a Trieste, dove viene anche rifondata l’ Accademia di Marina
- 1849 – 20 marzo: ripresa della guerra fra l’ Austria e il Regno di Sardegna. Il nuovo Comandante della Marina, vice-ammiraglio von Dahlerup, assume misure decise in merito al blocco di Venezia e alla riorganizzazione della Marina: il corpo ufficiali viene rinnovato con elementi tedeschi, la lingua tedesca diventa la lingua di comando nella marina.
- 1849 – 26 aprile: vicino a Malamocco scontro fra l’ imperial-regio piroscafo a ruote “Vulcano” e l’ analogo veneziano “Pio IX”, che viene costretto a ritirarsi
- 1849 – 22 maggio: una squadra navale imperial-regia composta dalle fregate “Bellona”, “Venere” e “Guerriera” e dai piroscafi a ruote “Maria Dorotea”, “Trieste” e “Curtatone”, con truppe da sbarco a bordo, lascia Pola per compiere un’ azione su Ancona. Poichè un’ attacco dal lato del mare è sconsigliabile a causa delle possenti fortificazioni, la città viene sottoposta a blocco marittimo e terrestre
- 1849 – 27 maggio: conquista del forte veneziano di Marghera
- 1849 – 4 giugno: conquista del forte Brandolo, situato a sud di Venezia
- 1849 – 19 giugno: dopo ripetuti bombardamenti di Ancona dalla terra e dal mare la città si arrende. Il piroscafo a ruote “Roma”, che apparteneva allo Stato Pontificio, viene rimesso in servizio sotto la bandiera imperiale
- 1849 – 4 luglio: il piroscafo a ruote “Curtatone”, più tardi appoggiato dal brigantino “Montecuccoli” e dal piroscafo a ruote “Custoza”, respinge una sortita veneziana effettuata da tre piroscafi, dal “Pio IX” e da numerosi trabaccoli
- 1849 – 3 agosto: cattura di numerosi volontari garibaldini: 12 imbarcazioni e 162 prigionieri
- 1849 – 6 agosto: stipula della pace fra Austria e Regno di Sardegna
- 1849 – 11-12 agosto: davanti a Chioggia attacco dei veneziani con brulotti incendiari contro la fregata “Venere”: l’ incendio viene domato
- 1849 – 22 agosto: capitolazione di Venezia
- 1849 – 27 agosto: le navi da guerra veneziane abbandonate vengono prelevate dalle forze austriache
- 1849 – 5 novembre: i nomi italiani delle navi vengono cambiati in nomi tedeschi, le imbarcazioni costiere e lagunari possono mantenere i loro nomi latini
- 1849 – 17 novembre: viaggio del piroscafo “Maria Anna” a Tunisi sino al gennaio 1850: insediamento del console generale austriaco
- 1849 – 21 novembre: viaggio di addestramento della fregata “Venus” in Inghilterra
1850-1858
- 1850: Pola diventa, al posto di Venezia, il principale porto da guerra dell’ Austria
- 1852 – 4 marzo: il piroscafo a ruote “Marianna” affonda nell’ Adriatico Settentrionale a causa l’ esplosione della caldaia durante una burrasca
- 1854 – 10 settembre: il contrammiraglio Arciduca Massimiliano (Ferdinand Max), il giovane fratello dell’ Imperatore, diventa Comandante Generale della Marina (“Marinekommandant”)
- 1856: posa della prima pietra dell’ Arsenale di Marina a Pola
- 1857 – 30 aprile: la fregata a vela “Novara” lascia Trieste per il primo giro del mondo compiuto da una nave da guerra austriaca. La missione è anche una spedizione scientifica e dura due anni
1859-1866
- 1859 – 9 maggio: esplosione e affondamento del brigantino da guerra della k.k. Kriegsmarine “Triton” davanti a Ragusa. Scoppia nuovamente la guerra fra Austria e Regno di Sardegna, alleato con la Francia, per il possesso della Lombardia che viene perduta definitivamente, dopo una serie di sconfitte sul terreno dovute all’ insufficiente equipaggiamento. Si verificano numerosi piccoli scontri nelle acque della Dalmazia fra i mezzi navali della k.k. Kriegsmarine e la flotta francese, superiore per numero
- 1864: guerra fra l’ Austria e la Prussia fra loro alleate contro la Danimarca per il possesso dello Schleswig. Il 9 maggio si svolge, presso l’ isola di Helgoland, uno scontro dall’ esito incerto, fra una squadra navale austro-prussiana, guidata dal commodoro Tegetthoff e la flotta danese. Protagoniste dello scontro sono, da un lato, le fregate corazzate della k.k. Kriegsmarine “Schwarzenberg” e “Radetzky”, le cannoniere prussiane “Blitz” e “Basilisk”, l’ avviso a ruote “Preussischer Adler” e, dall’ altro, una superiore flotta dell’ alleanza danese, fra cui le fregate corazzate “Niels Juel” e “Jylland” e la corvetta corazzata “Heimdal”. A seguito dello scontro la Danimarca interrompe il blocco navale delle foci dei fiumi tedeschi nel Mare del Nord.
- 1866: la guerra dell’ Austria contro la Prussia, alleata dell’ Italia, per il possesso dello Holstein, comporta una guerra su due fronti. Nonostante la vittoria sugli Italiani da parte della imperial-regia flotta, guidata dal contrammiraglio Tegetthoff, il 20 luglio a Lissa e la vittoria sul campo a Custoza, la guerra si conclude, a seguito della vittoria dei Prussiani a Königgrätz, ottenuta grazie ad un superiore equipaggiamento e ad una migliore tattica, con una sconfitta per l’ Austria. L’ Austria perde definitivamente a sud Venezia e il Veneto; a nord inizia l’ egemonia della Prussia in Germania
1867-1877
- 1867: “Ausgleich” dell’ Austria con l’ Ungheria: il 12 giugno 1867 l’ Imperatore d’ Austria Francesco Giuseppe (Franz Joseph I.) promulgava una riforma costituzionale, con la quale l’ Ungheria otteneva una condizione di parità con l’ Austria all’ interno della monarchia asburgica, segnando il passaggio dall’ Impero Austriaco all’ Impero Austro-Ungarico
- 1868: viene introdotta la nuova bandiera di guerra, contemporaneamente viene mutata, per tutte le forze armate, la precedente definizione di k.k. (kaiserlich königlich) in k.u.k. (kaiserlich und königlich). Il viceammiraglio Tegetthoff viene nominato Comandante in Capo della Marina. La flotta viene riorganizzata
- 1869 – 20 febbraio: affondamento della fregata corazzata “Radetzky” nel Canale di Lissa a seguito dell’ esplosione del deposito munizioni. Invio di una divisione navale nel golfo di Cattaro per la repressione dell’ insurrezione della Crivoscie
- 1869 – novembre: presenza di una squadra della k.u.k. Kriegsmarine, con a bordo l’ Imperatore Fratesco Giuseppe I (Franz Joseph I.), all’ apertura del Canale di Suez
- 1871 – 7 aprile: muore a Vienna, all’ età di 44 anni, il viceammiraglio Tegetthoff
- 1872: spedizione polare austro-ungarica con la nave “Admiral Tegetthoff” che porterà alla scoperta della Terra di Francesco Giuseppe
- 1874 – 20 novembre: il brigantino da guerra della k.u.k. Kriegsmarine “Saida” si incaglia e va perduto nel Canale di Messina durante un uragano
1878-1899
- 1878: a seguito dell’ accordo con la Turchia, truppe austro-ungariche occupano la Bosnia e l’ Erzegovina con l’ appoggio, sul fiume Sava, dei primi monitor fluviali della k.u.k. Kriegsmarine “Maros” e “Leitha”
- 1882: viene stipulata la Triplice Alleanza fra Austria-Ungheria. Germania e Italia, che rimarrà in vigore, attraverso proroghe successive, sino al 1915

Cartolina non viaggiata.
- 1895: invio di una divisione di incrociatori nel Mar Baltico per partecipare all’ apertura del Canale di Kiel fra Mar Baltico e Mare del Nord (“Nord-Ostsee Kanal”, chiamato anche in Germania sino al 1948 “Kaiser-Wilhelm-Kanal”)
- 1896: l’ Arciduca Francesco Ferdinando (Franz Ferdinand) diventa erede al trono, a seguito della morte del padre Carlo Ludovico (Carl Ludwig), fratello dell’ Imperatore Francesco Giuseppe (Franz Joseph I.). Per tutta la sua vita sarà il più grande sostenitore ed amico della k.u.k. Kriegsmarine
- 1896-1897: la flotta della k.u.k. Kriegsmarine è presente davanti a Creta durante la guerra greco-turca

“Il mondo non immagina quanto ci siamo amati, voglio onorare questa donna speciale in modo speciale. Francesco Giuseppe”.
Cartolina scritta in tedesco corsivo, spedita il 17.9.1898
- 1898: spedizione dell’ incrociatore corazzato “Kaiserin Maria Theresia” nell’ Atlantico Centrale, durante la guerra fra Spagna e Stati Uniti, a difesa degli interessi austro-ungarici
1900-1913
- 1900: anche una squadra della k.u.k. Kriegsmarine partecipa, in Cina, ai corpi di spedizione delle nazioni europee a difesa dei loro residenti contro la rivolta dei Boxer
- 1905: dimostrazione della potenza delle flotte europee, sotto la guida delle unità della flotta austro-ungarica, nei confronti della Turchia, nelle acque greche davanti alla Macedonia
- 1908: contemporaneamente alla “Rivoluzione dei giovani turchi” (“Jungtürkischen Revolution”) annessione da parte dell’ Austria-Ungheria del territorio della Bosnia e dell’ Erzegovina, già posseduto sin dal 1878
- 1912-1913: dimostrazione della flotta austro-ungarica nelle acque del Mare Adriatico e del Mare Egeo durante la guerra dei Balcani
1914
- 1914 – 28 giugno: l’ assassinio a Sarajevo dell’ erede al trono dell’ Impero Austro-Ungarico Franz Ferdinand e della di lui moglie, da parte di nazionalisti serbi, costituisce la causa dello scoppio della prima guerra mondiale

L’anziano Imperatore prega per i suoi cari, morti tragicamente:
il fratello Massimiliano, fucilato in Messico nel 1867, il figlio Rodolfo, suicida a Mayerling nel 1889, la moglie Elisabetta, assassinata a Ginevra nel 1898, il nipote Francesco Ferdinando e la moglie, assassinati a Sarajevo nel 1914.
“Nuovo dolore e nuove ferite !
Ritornarono ore difficili
Per il dolente Imperatore.
Più volte provato e devoto a Dio
Sopporta questa vita da martire
Con la grandezza di un Giobbe.
Timore per il vegliardo unto dal Signore !
Ascoltate, l’ Imperatore prega sommessamente:
Dio, proteggi i miei popoli!”
- 1914 – 23 luglio: mobilitazione generale della imperiale e regia Flottiglia del Danubio
- 1914 – 28 luglio: dichiarazione di guerra alla Serbia da parte dell’ Austria-Ungheria
- 1914 – 31 luglio: mobilitazione generale di tutte le forze militari dell’ Austria-Ungheria
- 1914 – inizio agosto: costretti dai contrapposti legami di alleanza, gli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania) e l’ Intesa (Inghilterra, Francia, Russia, Serbia e Montenegro) si trovano in guerra. Battesimo del fuoco della Flottiglia del Danubio davanti a Belgrado

Cartolina scritta in ceco, viaggiata 29.12.1915.
- 1914 – 7 agosto: sortita della Squadra d’ Alto Mare della k.u.k. Kriegsmarine nell’ Adriatico Meridionale a protezione degli incrociatori tedeschi “Goeben” e “Breslau”, provenienti da Messina. Poichè gli stessi si diressero verso le acque turche, l’ azione fu interrotta e la Squadra rientrò a Pola.

- 1914 – 16 agosto: di fronte ad Antivari l’ incrociatore “Zenta” si vede sbarrata la ritirata da una preponderante squadra francese. Dopo una coraggiosa difesa l’ incrociatore va perduto. Parte dell’ equipaggio si salva, raggiungendo la costa del Montenegro, dove viene fatto prigioniero.
- 1914 – 23 agosto: la vecchia torpediniera “26”, durante il servizio di guardia al porto di Pola, incoccia in una mina e affonda
- 1914 – 9 settembre: i Serbi conquistano una testa di ponte oltre il fiume Sava e sbarrano di conseguenza la via del ritorno a Pancsova alle navi pattuglia “d” e “g”. Le due navi, dopo aver evacuato gli equipaggi, vengono fatte esplodere per non cadere in mani nemiche
- 1914 – 14 settembre: bombardamento di Belgrado da parte di monitor fluviali della k.u.k. Kriegsmarine
- 1914 – 28 settembre: unità della k.u.k. Donau-Flottille sfondano, sotto un intenso fuoco di artiglieria, le difese nemiche e penetrano dal Danubio nella Sava
- 1914 – 22 ottobre: il monitor fluviale “Temes” affonda nella Sava per lo scoppio di una mina e potrà essere faticosamente recuperato solo due anni dopo, per poi essere rimesso in servizio
- 1914 – 22-27 ottobre: la corazzata “Radetzky” bombarda le batterie nemiche delle fortificazioni del Lovcen, situate sulle montagne alle spalle della baia di Cattaro
- 1914 – 2 novembre: l’ incrociatore “Kaiserin Elizabeth”, dopo avere esaurito le munizioni nella difesa della città cinese di Tsingtau contro i Giapponesi, si autoaffonda dopo la caduta della fortezza
- 1914 – 12 novembre: entrata in guerra della Turchia a fianco degli Imperi Centrali
- 1914 – 2 dicembre: unità della k.u.k. Donau-Flottille, insieme a reparti dell’ esercito, occupano la capitale serba Belgrado, che però dovrà essere nuovamente sgomberata il 15 dicembre
- 1914 – 20 dicembre: il sommergibile francese “Curie”, nel tentativo di penetrare nel porto di guerra di Pola, la base principale della flotta austro-ungarica, incappa nelle reti antisommergibile poste all’ ingresso del porto e affonda dopo essere emerso in mezzo al fuoco delle artiglierie di terra e di quelle delle navi. Il sommergibile sarà in seguito recuperato e riparato e servirà per la rimanente durata della guerra sotto bandiera austro-ungarica, con il nome di “U 14”
- 1914 – 21 dicembre: il sommergibile “U 12” silura e affonda nell’ Adriatico centrale la nave ammiraglia francese “Jean Bart”. In conseguenza di ciò la maggior parte della flotta pesante francese si ritirerà, per tutta la durata della guerra, nell’ Adriatico Meridionale
1915
- 1915 – 2 marzo: colpo di mano di una forza leggera della k.u.k. Kriegsmarine contro Antivari, nel corso del quale viene affondato lo yacht reale montenegrino “Rumina”

Così giurò il traditore alla Triplice Alleanza. “
Il re d’Italia Vittorio Emanuele III stringe la mano agli alleati, nascondendo dietro alla schiena i patti stracciati.
Cartolina non viaggiata.
- 1915 – 27 aprile: il sommergibile “U 5” affonda nel Canale d’ Otranto l’ incrociatore corazzato francese “Leon Gambetta”
- 1915 – 13 maggio: come primo sommergibile tedesco, l’ “U 21”, proveniente dal Mare del Nord, entra nel Golfo di Cattaro
- 1915 – 15 maggio: sul Danubio la nave pattuglia della k.u.k. Kriegsmarine “c” viene colpita dall’ artiglieria terrestre serba. Deve essere portata a riva dove brucia completamente.
- 1915 – 23 maggio: dichiarazione di guerra dell’ Italia all’ Austria-Ungheria
- 1915 – 24 maggio: l’ intera Flotta d’ Alto Mare della k.u.k. Kriegsmarine, bombarda, il primo giorno di guerra contro l’ Italia, obiettivi militari lungo la costa adriatica italiana. Nel corso dell’ azione viene affondato, vicino a Barletta, il cacciatorpediniere italiano “Turbine”
- 1915 – 8 giugno: il dirigibile italiano “Città di Ferrara” viene abbattuto sul golfo del Quarnero dall’ idrovolante “L 48” della k.u.k. Kriegsmarine
- 1915 – 9 giugno: il sommergibile della k.u.k. Kriegsmarine “U 4” silura, nell’ Adriatico Centrale, l’ incrociatore leggero inglese “Dublin”
- 1915 – 10 giugno: il sommergibile “U 11” affonda con un lancio di siluri il sommergibile italiano “Medusa”
- 1915 – 27 giugno: il sommergibile “U 10” affonda nel Mare Adriatico la torpediniera italiana “5 P.N.”
- 1915 – 6 luglio: il sommergibile “U 26” affonda nell’ Adriatico l’ incrociatore corazzato italiano “Amalfi”

Sopra: i tre sovrani di Impero Ottomano, Germania e Austria-Ungheria.
Sotto: i sovrani di Serbia, Russia, Francia, Belgio, Inghilterra, Montenegro, Giappone e Italia (in ordine di data di entrata in guerra).
Periodo storico tra il 23 maggio 1915 (dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria) ed il 14 ottobre 1915 (entrata in guerra della Bulgaria, a fianco degli Imperi Centrali).
Cartolina scritta in tedesco corsivo, spedita il 21.7.1915.
- 1915 – 18 luglio: il sommergibile “U 5” affonda presso Pelagosa l’ incrociatore corazzato italiano “Giuseppe Garibaldi”
- 1915 – 5 agosto: il sommergibile “U 5” affonda presso Pelagosa il sommergibile italiano “Nereide”. Durante un attacco a Pola, il dirigibile italiano “Città di Jesi” viene abbattuto dalle batterie poste a difesa del porto
- 1915 – 12 agosto: il sommergibile “U12”, mentre tentava di penetrare nel porto di Venezia, incoccia in una mina ed è perduto
- 1915 – 13 agosto: il sommergibile “U 3” viene speronato e affondato nel Canale di Otranto dal cacciatorpediniere francese “Bisson”
- 1915 – 27 settembre: la nave da battaglia italiana “Benedetto Brin” esplode e affonda nel porto di Brindisi a seguito di un sabotaggio compiuto da agenti austriaci
- 1915 – 5 ottobre: entrata in guerra della Bulgaria a fianco degli Imperi Centrali e conseguente apertura del collegamento logistico con la Turchia. Inizio di una nuova offensiva delle forze militari austro-ungariche contro la Serbia
- 1915 – 11 ottobre: dopo cruenti scontri, seconda conquista di Belgrado da parte di unità dell’ esercito, nuovamente sostenute dalla Flottiglia del Danubio
- 1915 – 4-5 dicembre: impresa dell’ incrociatore della k.u.k. Kriegsmarine “Novara”, accompagnato da cacciatorpediniere e torpediniere, contro il porto albanese di San Giovanni di Medua, da dove venivano evacuati verso l’ Italia i superstiti dell’ armata serbo-montenegrina. Nel corso dell’ azione furono affondati il sommergibile francese “Fresnel” e circa dieci imbarcazioni da trasporto
- 1915 – 29 dicembre: impresa dell’ incrociatore della k.u.k. Kriegsmarine “Helgoland”, con cinque cacciatorpediniere contro il porto albanese di Durazzo, base per il ritiro delle truppe serbo-montenegrine. Nel corso dell’ azione vennero affondate tre imbarcazioni da trasporto e il sommergibile francese “Monge”. I cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine “Lika” e “Triglav” incapparono in un campo minato ed andarono entrambi perduti. Il tentativo del nemico di sbarrare alla flottiglia austro-ungarica la rotta di ritorno, fallì dopo un accanito combattimento
1916
- 1916 – 8-10 gennaio: conquista delle fortezze montenegrine situate sulle montagne del Lovcen, ad opera di unità da sbarco delle unità navali di base nel Golfo di Cattaro
- 1916 – 18 marzo: il sommergibile “U 6” affonda, nel Mare Adriatico, il cacciatorpediniere francese “Renaudin”
- 1916 – 10 maggio: il sommergibile “U 6” incappa, nel Canale di Otranto, in una rete antisommergibile trainata, è costretto ad emergere e viene affondato dalle navi di scorta inglesi
- 1916 – 8 giugno: il sommergibile “U 5” silura e affonda nel Mare Adriatico l’ incrociatore ausiliario italiano “Principe Umberto”
- 1916 – 23 giugno: l’ “U 15” affonda nel Canale d’ Otranto l’ incrociatore ausiliario italiano “Città di Messina” e anche il cacciatorpediniere francese “Forche”
- 1916 – 10 luglio: il sommergibile “U 17” silura e affonda nel Canale d’ Otranto il cacciatorpediniere italiano “Impetuoso”
- 1916 – 14 luglio: affondamento vicino all’ isola di Lissa del sommergibile italiano “Balilla” da parte delle torpediniere “65 F” e “66 F”
- 1916 – 31 luglio: il sommergibile italiano “Giacinto Pullino” si incaglia vicino alla punta meridionale dell’ Istria, viene catturato, ma affonda durante il successivo tentativo di traino
- 1916 – 2 agosto: la nave da battaglia italiana “Leonardo Da Vinci” esplode e affonda nel porto di Taranto a seguito di un sabotaggio compiuto da agenti austriaci
- 1916 – 27 agosto: entrata in guerra della Romania a fianco dell’ Intesa
- 1916 – 28 agosto: dichiarazione di guerra dell’ Italia all’ Impero Tedesco. La Flottiglia del Danubio bombarda il porto rumeno di Giurgiu
- 1916 – 15 settembre: gli idrovolanti della k.u.k. Kriegsmarine “L 135” e “L 132” bombardano e affondano nel Mare Adriatico il sommergibile francese “Foucault”
- 1916 – 2 ottobre: unità della Flottiglia del Danubio distruggono il ponte militare costruito dalle truppe rumene presso Rajhovo, alle spalle dei congiunti eserciti degli Imperi Centrali. Gran parte delle forze del nemico, impossibilitata a ritirarsi, viene circondata e annientata
- 1916 – 17 ottobre: il sommergibile “U 16” affonda nel Mare Adriatico il cacciatorpediniere italiano “Nembo”, ma, colpito dalle esplosioni delle bombe di profondità, affonda anch’ esso
- 1916 – 21 novembre: l’ Imperatore Francesco Giuseppe I (Franz Joseph I.) muore a Vienna, gli succede il pronipote Carlo che assume il nome di Karl I.

Cartolina non viaggiata.
- 1916 – 23 novembre: unità della Flottiglia del Danubio proteggono, presso Sistow, l’attraversamento del Danubio da parte delle forze congiunte degli Imperi Centrali
- 1916 – 6 dicembre: occupazione della capitale della Romania, Bucarest, da parte delle forze riunite degli Imperi Centrali
- 1916 – 22-23 dicembre: combattimento vittorioso di una flottiglia di cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine nel Canale di Otranto contro preponderanti forze nemiche
1917
- 1917 – 8 febbraio: il Comandante della Flotta, grande ammiraglio Haus, muore a bordo della sua nave di bandiera “Viribus Unitis”
- 1917 marzo: dichiarazione di guerra degli Stati Uniti d’ America agli Imperi Centrali
- 1917 – 31 marzo: il sommergibile “U 30” va perduto nel Mediterraneo, a seguito del lancio di bombe di profondità effettuato da una vedetta inglese
- 1917 – 15 maggio: impresa degli incrociatori della k.u.k. Kriegsmarine “Novara”, “Helgoland” e “Saida” contro il blocco alleato nel Canale di Otranto, con l’ affondamento di quattordici navi pattuglia del nemico. Sulla via dl ritorno gli incrociatori, pur attaccati da preponderanti forze nemiche e dopo un accanito combattimento, riuscirono a raggiungere la loro base di partenza di Cattaro. La nave di bandiera “Novara”, immobilizzata da un colpo ricevuto in sala macchine, venne presa al rimorchio, con una coraggiosa manovra, da parte dell’ incrociatore “Saida”. Contemporaneamente un gruppo di cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine, durante un attacco ad un convoglio nemico, affondava una nave da carico e il cacciatorpediniere italiano “Borea”
- 1917 – 16 maggio: il sommergibile “U 5” incappa nel Canale di Fasana in una mina e affonda, potrà successivamente essere recuperato e riparato
- 1917 – 4 giugno: il cacciatorpediniere “Wildfang” incappa, nel Nord Adriatico, in una mina alla deriva e viene perduto
- 1917 – 11 giugno: il sommergibile “U 27” danneggia con un siluro il cacciatorpediniere giapponese “Sakaki” vicino a Cerigo
- 1917 – 13 luglio: entrata in guerra della Grecia a fianco dell’ Intesa
- 1917 – 22 settembre: il monitor fluviale “Inn” incappa in una mina sul Danubio in Romania e affonda; potrà essere recuperato e riparato successivamente
- 1917 – 27 settembre: idrovolanti della k.u.k. Kriegsmarine bombardano e distruggono un dirigibile italiano sull’ aeroporto di Jesi
- 1917 – 29 settembre: durante un attacco da parte di idrovolanti della k.u.k. Kriegsmarine sull’ aeroporto di Ferrara viene distrutto l’ hangar principale e il dirigibile che vi era ospitato
- 1917 – 5 ottobre: sulla torpediniera “TB 11” scoppia, durante un viaggio di pattuglia, un ammutinamento a lungo preparato. I membri dell’ equipaggio di madre lingua tedesca e ungherese, insieme agli ufficiali, vengono presi prigionieri da elementi di altre nazionalità e la nave, sotto bandiera bianca, viene consegnata al nemico sulle coste italiane
- 1917 – 31 ottobre: occupazione di Grado da parte di un distaccamento da sbarco della k.u.k. Kriegsmarine
- 1917 – 10 dicembre: durante un attacco notturno di siluranti italiane al porto di Trieste, la nave da battaglia “Wien” viene silurata e affondata dal “MAS 9”
- 1917 – 16 dicembre: armistizio degli Imperi Centrali con la Russia
1918
- 1918 – gennaio: armistizio degli Imperi Centrali con la Romania
- 1918 – 1-2-3 febbraio: “Rivolta di Cattaro”: gli equipaggi di alcune navi della k.u.k. Kriegsmarine di stanza alle Bocche di Cattaro chiedono la fine della guerra e migliori condizioni di vita; la rivolta è chiaramente ispirata alla Rivoluzione d’ Ottobre in Russia
- 1918 – 21 febbraio: il sommergibile “U 23” viene affondato, con il lancio di bombe di profondità, nel Canale d’ Otranto, dalla torpediniera italiana “Airone”
- 1918 – 3 marzo: trattato di pace di Brest-Litowsk con la Russia
- 1918 – 17 marzo: costituzione del reparto cacciamine della k.u.k. Kriegsmarine nel Mar Nero (“k.u.k. Minensuchdivision im Schwarzen Meer”), utilizzando unità della Flottiglia del Danubio
- 1918 – 1 aprile: costituzione della “Divione Wulff della Flottiglia del Danubio nel Mar Nero e nei fiumi dell’ Ucraina” (“k.u.k. Flottillenabteilung Wulff im Schwarzen Meer und auf den ukrainischen Flüssen”), utilizzando unità della Flottiglia del Danubio. Il trasferimento a Odessa, Cherson e Nikolajew avviene dopo un’ operazione di pattugliamento lungo i fiumi dell’ Ucraina Meridionale
- 1918 – inizio aprile: inizio della ricerca dei campi minati davanti all’ estuario del Danubio nel Mar Nero da parte del reparto cacciamine della k.u.k. Kriegsmarine nel Mar Nero (“k.u.k. Minensuchdivision im Schwarzen Meer”)
- 1918 – 8 aprile: la chiatta “I” della k.u.k. Kriegsmarine incappa davanti a Sulina, nel Mar Nero, in una mina e affonda
- 1918 – 16 aprile: il cacciatorpediniere “Streiter”, durante un servizio di scorta, si scontra nel Golfo del Quarnero con il piroscafo “Petka” e affonda
- 1918 – 22 aprile: vittorioso scontro notturno, nei pressi di Valona, di un gruppo di cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine contro cacciatorpediniere inglesi
- 1918 – 14 maggio: il sommergibile “U 27” silura e affonda nel Mare Adriatico il cacciatorpediniere inglese “Phoenix”. Durante un tentativo di penetrare, nottetempo, nel porto di Pola, la silurante italiana “Grillo” viene affondata dal fuoco delle batterie poste a difesa del porto
- 1918 – 11 giugno: durante una sortita della Flotta della k.u.k. Kriegsmarine nell’ Adriatico Meridionale la corazzata “Szent Isztván” viene affondata con due siluri durante un attacco notturno portato dalla silurante italiana “MAS 15”
- 1918 – 1-2 luglio: vittorioso scontro di cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine nel Nord Adriatico contro superiori forze nemiche
- 1918 – 4 luglio: il sommergibile “U 20” viene silurato e affondato nel golfo di Trieste dal sommergibile italiano “F 14”
- 1918 – 9 luglio: il sommergibile “U 10” incappa nel golfo di Trieste in una mina e affonda; lo scafo viene recuperato ma non sarà mai riparato
- 1918 – 9-12 settembre: ritorno della “Divisione Navale Wulff” (“Flottillenabteilung Wulff”) da Odessa verso la foce del Danubio
- 1918 – 21 settembre: l’ “U 47” silura e affonda il sommergibile francese “Circe”
- 1918 – 29 settembre: armistizio solitario con l’ Intesa della alleata Bulgaria, dopo il crollo del fronte macedone
- 1918 – 2 ottobre: scontro vittorioso davanti a Durazzo, contro una flottiglia nemica, da parte delle navi della k.u.k. Kriegsmarine appoggiate dalle batterie costiere. Dopo il siluramento dell’ incrociatore leggero inglese “Weymouth”, effettuato da parte del sommergibile “U 31”, il nemico interrompe la sua azione e si ritira
- 1918 – 13 ottobre: per evitare il rischio di essere tagliate fuori dal fronte, le unità della Flottiglia del Danubio si ritirano, risalendo il Danubio dalla Romania, in mezzo a saltuari aspri combattimenti
- 1918 – 28 ottobre: la Flottiglia del Danubio protegge la ritirata delle truppe austro-ungariche dalla Serbia
- 1918 – 30 ottobre: il monitor fluviale “Bodrog”, mentre protegge la ritirata delle truppe austro-ungariche da Visnica, si incaglia su di una secca e, dopo inutili tentativi di essere rimorchiato, deve essere abbandonato sotto il pesante fuoco nemico. L’ imperatore dell’ Austria-Ungheria invia un telegramma in cui ordina a tutte le forze armate di sospendere le ostilità e di consegnare la flotta al Parlamento degli Slavi del Sud
- 1918 – 31 ottobre: al tramonto tutte le navi della k.u.k. Kriegsmarine presenti a Pola ammainano la bandiera rosso-bianco-rossa e innalzano la bandiera rosso-bianco-blu degli Slavi del Sud. La notte seguente, quella che era stata sino ad allora la nave ammiraglia della flotta, la “Viribus Unitis” viene affondata, nel porto di Pola, da parte di incursori italiani, che non erano a conoscenza della nuova situazione creatasi
- 1918 – 1 novembre: all’ alba tutte le navi della k.u.k. Kriegsmarine di stanza a Sebenico e nel Golfo di Cattaro, con il saluto di ventun salve di cannone, ammainano la vecchia bandiera austro-ungarica e innalzano la nuova bandiera rosso-bianco-blu degli Slavi del Sud. A Ujvidek, lungo il Danubio, si radunano tutte le unità della Flottiglia del Danubio per intraprendere il viaggio di ritorno verso Budapest
- 1918 – 3 novembre: l’ Imperatore Carlo I (Karl I.) abdica dal trono
- 1918 – 6 novembre: la flottiglia del Danubio entra a Budapest, gli equipaggi austriaci proseguono per Vienna
- 1918 – 12 novembre: proclamazione della Repubblica Austriaca
Con la dissoluzione della Patria comune e la perdita di tutti i territori costieri, finisce la storia della k.u.k. Kriegsmarine.

(Testo liberamente tratto e tradotto dai libri di Karl Gogg “Österreichs Kriegsmarine 1440-1848” e “Österreichs Kriegsmarine 1848-1918”).