Janko Mihovil Aleksandar Vuković de Podkapelski, talvolta citato anche come Janko Vukovich o von Vukovich, ma anche conosciuto come Janko Vuković-Podkapelski o Janko Vuković, nacque a Jezerane, un villaggio nel centro della Croazia il 27 settembre 1871 e morì a Pola il 1º novembre 1918.
Apparteneva ad una delle antiche famiglie croate: il titolo nobiliare de Podkapelski era stato concesso ancora nel corso della Guerra dei Trent’Anni ad un suo avo, il 21 novembre 1646, dall’allora Imperatore d’Austria Ferdinando III.
Dopo aver completato la scuola primaria a Jezerane, Janko Vuković continuò i suoi studi a Osijek, dove frequentò la scuola secondaria. Nel 1886 iniziò a frequentare l’Accademia Navale Militare di Fiume. Come cadetto di prima e di seconda classe navigò praticamente su tutti i mari del mondo, prima di essere promosso ufficiale della k.u.k. Kriegsmarine già il 1° luglio 1889, ad appena diciott’anni di età. Promosso il 1° maggio 1893 Schiffsfähnrich (alfiere di mare) divenne Korvettenleutnant (tenente di corvetta) sei anni dopo.
Lo stesso anno ottenne il suo primo comando a bordo di una torpediniera. Janko Vuković circumnavigò due volte il globo: nel 1900 era con la corvetta “Danubio” in America. Rimase con il grado di tenente di corvetta rimase fino al 1° maggio 1910, quando ricevette la promozione a Linienschiffsleutnant (tenente di vascello). Lo scoppio della prima guerra mondiale lo vide Linienschiffskapitän (capitano di vascello) al comando del cacciatorpediniere “Csepel” con cui partecipò alla battaglia di Capo Pelagosa il 28 luglio 1915, distinguendosi come comandante insieme prudente e audace, dotato di notevoli capacità.
Nel corso del conflitto comandò successivamente l’incrociatore leggero “Admiral Spaun” e le corazzate “Babenberg” e “Monarch”.
Il 30 ottobre 1918, promosso contrammiraglio, divenne comandante dell’ammiraglia della Flotta Austro-Ungarica, la corazzata “Viribus Unitis”.
Quando i rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Slavi del Sud, Ante Tresić-Pavičić, Vilim Bukšeg e Ivan Marija Čok giunsero il 31 ottobre alla base navale di Pola, il comandante in capo della marina austro-ungarica, l’ammiraglio Miklós Horthy de Nagybánya, eseguendo l’ordine impartito dall’Imperatore Karl I. (Carlo I), domandò loro a chi avrebbe dovuto cedere il comando della flotta.
I rappresentanti slavi, non avendo considerato precedentemente il problema e dopo alcune consultazioni suggerirono ad Horthy il nome di Vuković, che venne promosso seduta stante contrammiraglio e comandante provvisorio in capo della Marina del nuovo Stato, assumendone le funzioni alle 5 del pomeriggio dopo l’ultimo ammaina bandiera solenne della bandiera della k.u.k. Kriegsmarine disposto da Horthy.
Il 30 ottobre 1918, con un dispaccio radio della Corte viennese al Comando di Pola, era stata infatti annunciata la consegna della flotta al Parlamento Nazionale degli Slavi del Sud. Nella notte fra il 30 e il 31 ottobre la “Viribus Unitis” era tutta illuminata. La cerimonia di consegna della flotta, presieduta dal viceammiraglio Horthy, avvenne il giorno successivo, il 31 ottobre. La bandiera rosso-bianco-rossa della k.u.k. Kriegsmarine venne ammainata su tutte le navi presenti in rada e al suo posto venne innalzata quella rosso-bianco-azzurra degli Slavi del Sud.
Horthy abbandonò la nave ammiraglia della flotta portando con sè la bandiera di combattimento, con lui scesero dalla “Viribus Unitis” i membri dell’ equipaggio di nazionalità non slava.
Il 31 ottobre verrà successivamente considerato come data di fondazione della Marina Jugoslava e come tale regolarmente festeggiato sino al 1940.
In quel fine ottobre 1918 la Regia marina Militare Italiana aveva deciso un attacco alla base austro-ungarica di Pola, portato da un nuovo tipo di torpedine semovente, la “mignatta”, guidata dall’ufficiale del Genio navale ing. Raffaele Rossetti e dal tenente medico Raffaele Paolucci.
La notte del 31 ottobre 1918 le due torpediniere “PN 65” e “PN 66” rimorchiarono il “MAS 94” e il “MAS 95” che poi trasportarono la “mignatta” fino a mille metri dalle ostruzioni di Pola. Alle 01.00 del 1° novembre Paolucci e Rossetti riuscirono a superare i tre sbarramenti e si ritrovarono all’interno della base.
Fu deciso di attaccare la corazzata “Viribus Unitis” e alle 04.45 sotto la chiglia di quest’unità, sul lato sinistro, fra il 4° e il 5° cannone da 150 millimetri, fu sistemata da Rossetti la carica esplosiva predisposta per esplodere alle 06.30.
I due incursori italiani furono tuttavia scoperti mentre cercavano di allontanarsi, individuati dalla scia luminescente lasciata dal loro mezzo e prelevati da un’imbarcazione. Furono accolti quasi amichevolmente sulla corazzata dai marinai che portavano coccarde tricolori bianco-rosso-blu, con i colori del nuovo Regno degli Slavi del Sud. Vennero così a sapere che dal pomeriggio precedente la “Viribus Unitis” e le altre navi di quella che era stata la k.u.k. Kriegsmarine, aventi equipaggi sloveni e croati, si trovavano in una posizione di neutralità. I due ufficiali italiani decisero quindi di comunicare al nuovo Comandante della “Viribus Unitis”, Janko Vuković, la fine imminente della nave solo alle 6.00, senza rivelare le caratteristiche della carica esplosiva e l’ubicazione della stessa.
Janko Vuković de Podkapelski che era stato designato, solo il giorno prima, comandante della “Viribus Unitis” e nominato comandante provvisorio della Marina degli Slavi del Sud, diede ordine di abbandonare la nave e di trasferire i prigionieri a bordo della corazzata gemella “Tegetthoff”. Ma l’esplosione non avvenne, come previsto, alle 6.30 e l’equipaggio fece gradualmente addirittura ritorno a bordo, non dando più credito all’avvertimento dei due italiani, finchè, alle 06:44, la carica brillò davvero e la corazzata, inclinatasi su un lato, cominciò rapidamente ad affondare in soli dieci minuti.
L’affondamento procurò oltre 300 tra vittime e dispersi, in grande prevalenza croati, tra cui il comandante Janko Vuković, che fu colpito mortalmente dalla caduta di un albero di legno mentre, nuotando tra i flutti, cercava di porsi in salvo. Un elenco completo dei caduti della”Viribus Unitis” non fu mai reso disponibile.
Nel porto di Pola oggi una lapide commemorativa ricorda Janko Vuković, che aveva comandato la flotta del Regno degli Slavi del Sud solo per poche ore.
VUKOVIĆ Janko Mihovil Aleksandar de Podkapelski (1871-1918)
Contrammiraglio; Comandante della corazzata “Babenberg”; Comandante dell’incrociatore “Admiral Spaun”; Comandante della corazzata “Viribus Unitis”

