BOLTS William (1740 -1808)
Capitano; Comandante della Marina Austriaca (1788 - 1791)

Nel 1786 due cutter armati, il “Le-Juste” e il “Le-Ferme”, sono acquistati a Ostenda in Belgio, per conto della Marina Austriaca e giungono a Trieste il 4 settembre 1786. Questa data viene considerata come la data di fondazione della Marina Imperiale da Guerra. Sino a quel giorno l’Austria disponeva solamente di navi fluviali, che costituivano le flottiglie del Danubio e che, molto validamente, si opposero alle invasioni turche.
Secondo alcune fonti William Bolts fu al servizio austriaco come comandante del cutter Le-Juste, senza peraltro essere ufficialmente nominato Comandante della Marina Imperiale da guerra; secondo altre fonti (Karl Gogg) fu invece nominato Comandante della Marina nel 1788. William Bolts era nato nel 1740 ad Amsterdam, figlio di genitori di origine tedesca. A diciannove anni aveva preso servizio nella British East India Company, dimostrando un gran talento organizzativo e acquistandosi presto una notevole fortuna Aveva però un carattere difficile che si scontrava sempre cogli altri. Ben presto si rese impopolare tanto fra gli Inglesi quanto fra gli Indiani. Alla fine Bolts fu licenziato dall’East India Company e spedito in Europa contro la sua volontà e dopo la confisca dei suoi beni. Non desisté e intraprese una causa contro la compagnia, che però perse. Nel 1775 il capitano William Bolts aveva presentato all’Imperatore Giuseppe II un memoriale con la proposta di fondare una nuova compagnia di commercio nelle Indie Orientali, sottolineando soprattutto il fatto che nell’India sudoccidentale, vicino a Goa, c’erano ancora dei territori indipendenti dall’Inghilterra e dall’Olanda. Come risultato Bolts e l’ex banchiere conte Proli avevano ottenuto il permesso di fondare la “Compagnia commerciale di Trieste e delle Indie Orientali”, cui era stato concesso il privilegio imperiale e il diritto di battere la bandiera imperiale con l’aquila bicipite. In realtà l’Imperatore non aveva una grande opinione di quest’impresa, come suggerisce una nota sull’atto di fondazione: “Nonostante io non abbia tutta questa iniziativa in grande stima, a Bolts sarà dato il titolo di tenente colonnello”. Bolts poi comprò una nave in Inghilterra, che battezzò “Joseph und Theresia” e si trovò immediatamente ad affrontare un ammutinamento dell’equipaggio, che lui domò seduta stante. Raggiunta Livorno, imbarcò un carico di armi e di fanti di Marina austriaci.
Già nel settembre del 1776 la nave lasciò Trieste con 155 uomini e 48 cannoni a bordo per un viaggio di cinque anni intorno al mondo. Per proteggere i marinai, che in massima parte venivano dalla Toscana e il carico, consistente in prodotti austriaci, c’era pure un equipaggio militare di 30 uomini. Nel marzo del 1777 la nave raggiunse la Baia Delagoa, a nord del Capo di Buona Speranza (che oggi è la Baia di Maputo, in Mozambico). Il capitano Bolts comprò terra e i diritti di proprietà del locale approdo dai capitribù Mohair Capell e Cibauraan Matola e designò il territorio come colonia austriaca.
Come prima cosa fece costruire un fortino fatto di un fossato e una palizzata e, dopo averlo armato con nove cannoni, innalzò la bandiera imperiale. Poi scrisse immediatamente a Vienna chiedendo l’invio nella nuova colonia di funzionari amministrativi e qualche centinaio di coloni, abili lavoratori e artigiani. La sua richiesta non fu mai presa in considerazione. Dopo alcuni mesi, lasciatisi dietro undici uomini e un cannoncino, il Joseph und Theresia continuò il suo viaggio verso Malabar e la Costa del Pepe nell’India sud-occidentale.
Là Bolts prese contatto col potente sultano del Mysore, Hyder Ali, che gli cedette il territorio costiero di Kanara. Furono create sulla Costa del Malabar tre stazioni commerciali e fattorie, ognuna delle quali ebbe un capo residente e in poco tempo un insieme di mille uomini. Nel giugno 1778 Bolts prese possesso pure di quattro delle isole Nicobare (Nancowry, Kamorta, Trinket e Katchal) e fondò una stazione commerciale austriaca a Nancowry. La Danimarca, che in qualità di prima potenza coloniale laggiù aveva da lungo reclamato le Nicobare, protestò immediatamente contro quest’azione. Dopo una visita in Cina, il capitano Bolts ritornò a casa nel 1782 con un carico di salnitro, che era assai richiesto per la produzione di polvere da sparo, come pure con parecchi tipi di spezie.
Al ritorno, scoprì che i suoi ex-promotori avevano portato avanti i loro piani e avevano spedito contemporaneamente e per proprio conto un grosso mercantile in Cina. Ben presto si vide che non v’era alcun bisogno di tanti e così costosi beni provenienti dall’Asia e che l’Imperatore Giuseppe II aveva la ferma intenzione di spostare il commercio marittimo nei Paesi Bassi Austriaci e considerava l’impresa come “assai confusa”, per cui alla fine privò Bolts della sua benevolenza e l’impresa arrivò a una brusca fine nel 1783.
Il flusso dei rifornimenti venne interrotto, le stazioni commerciali decaddero, le fattorie alla fine furono chiuse e la compagnia sciolta. Se si dà seguito alla opinione di Karl Gogg, Bolts dovette però nuovamente rientrare nelle grazie dell’Imperatore negli anni successivi, almeno sino al 1791.