WIMPFFEN Franz Emil Lorenz Conte di (1797 – 1870)
Ammiraglio; Comandante della Marina Austriaca (1851 - 1854)

Franz Wimpffen, all’epoca vice-ammiraglio, divenne comandante della Marina da Guerra Austriaca nell’agosto 1851, succedendo a Hans Birch Dahlerup, che si era dimesso. Nel settembre 1854 gli succederà nell’incarico, con la carica di vice-ammiraglio, l’Arciduca Massimiliano d’Asburgo-Lorena.
Wimpffen ebbe il titolo di “Alto comandante della Marina militare e Comandante in Capo della Marina Imperiale e Reale”. Durante il suo incarico fu accelerato lo sviluppo della base navale di Pola e la scuola navale di Fiume, ora Rijeka in Croazia, fu convertita in Accademia Navale (“Marine-Akademie”).
Reintegrato nell’esercito di terra fu nominato feldmaresciallo durante l’epoca risorgimentale. Era figlio di Karl Franz Eduard von Wimpffen (1776-1842), che servì come capo di Stato Maggiore dell’Esercito Austriaco fra il 1824 e il 1830 e di Victoria von Anhalt-Bernburg-Schaumburg. Suo padre era il proprietario di tenute e castelli in Austria, fra cui Kainberg, Reitenau e Eichberg ed era un Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Franz Wimpffen, nell’ottobre del 1813, venne nominato sottotenente (“Unterleutnant”) delle armate imperiali austriache e partecipò alle campagne anti-napoleoniche del 1813 e del 1814. Nel 1815 fu in Italia nel reggimento comandato da Johann Maria Philipp Frimont, nella guerra austro-napoletana del 1815. Nel 1838 venne nominato maggiore generale (“General-Major”) e gli venne assegnato il comando di una brigata a Trieste e nel 1846 fu nominato feldmaresciallo luogotenente di divisione (“Division-Feldmarshall-Leutnant”) del II° Corpo d’Armata dell’esercito in Italia. Si distinse nelle campagne del 1848 a Vicenza e nella battaglia di Custoza. Durante i giorni immediatamente successivi alla conclusione della Prima Guerra di Indipendenza Italiana, assediò Bologna e Ancona, di cui ordinò il bombardamento, e riuscì a riconsegnare al papa queste città che avevano aderito alla Repubblica Romana.
In particolare incontrò difficoltà ad Ancona, che resistette per quasi un mese. Ottenuta la vittoria, concesse l’onore delle armi ai difensori del capoluogo marchigiano (in particolare al tenente colonnello Giulio Especo y Vera) e dopo alcune settimane di occupazione della città venne rimpiazzato dall’Imperatore a causa del suo comportamento troppo umano nei confronti dei patrioti italiani.
Nell’ottobre del 1849 venne nominato governatore militare e civile della città di Trieste e della costa triestina e comandante della marina di stanza in loco. Era governatore del Küstenland (terre costiere), la regione che comprendeva Trieste e la penisola istriana, con il grado di Generale dell’ Artiglieria dell’Esercito Austriaco (“Feldzugmeister”). Alle dimissioni di Hans Birch Dahlerup nell’agosto del 1851, von Wimpffen venne nominato suo successore come Comandante Generale della Marina Imperiale. Nel settembre 1854 venne rimosso dall’Imperatore contro il parere dei suoi consiglieri militari e reintegrato nel suo ruolo di ufficiale di terra, venendo posto a capo della 1ª Armata dell’ esercito austriaco.
Benchè avesse validamente operato come Comandante della Marina, von Wimpffen era tuttavia conosciuto negli ambienti militari come “il generale che non aveva mai vinto una battaglia”.
Nella Seconda Guerra d’Indipendenza Italiana del 1859, dopo la sconfitta del 4 giugno a Magenta, assecondò la decisione del feldmaresciallo austriaco Ferencz Gyulai, di ritirarsi attraversando il Mincio a Mantova e lasciando Milano e tutta la Lombardia ai franco-piemontesi. Gyulai venne rimosso il 16 giugno di quello stesso anno dall’Imperatore Francesco Giuseppe I che assunse direttamente il comando di terra delle truppe imperiali, lasciando a von Wimpffen anche il comando della Divisione di Cavalleria della riserva. Il 24 giugno 1859, alla guida dell’intera 1ª Armata austriaca e della Cavalleria, fu impegnato nella battaglia di Medole, nell’ambito della vasta e complessa battaglia di Solferino e San Martino.
Alcuni storici considerano la direzione prudente e scoordinata di Wimpffen tra le principali cause della disfatta austriaca nella seconda guerra di indipendenza. Altri, soprattutto storici austriaci, affermano che von Wimpffen e i suoi uomini combatterono valorosamente ma furono sconfitti dalla superiorià numerica del nemico. Nel 1861 fu promosso feldmaresciallo generale di artigleria (“Generalfeldzeugmeister“), come il padre, poco prima di ritirarsi a vita privata e gli venne assegnato anche il titolo di consigliere intimo dell’Imperatore.
Morì il 26 novembre 1870 a Gorizia e venne sepolto nella cripta della cappella del suo Castello di Eichberg in Austria, assieme alla moglie, la baronessa Maria Anna (Marianne) Cecilia Bernhardine von Eskeles, deceduta il 10 agosto 1862, la quale, di origini ebree, si era convertita al cattolicesimo e che Franz von Wimpffen aveva sposato il 5 ottobre 1825 a Hietzing, vicino a Vienna.
La coppia ebbe tra i propri figli maschi: Heinrich Emil, nato il 1º maggio 1827; Felix che fu ambasciatore imperiale a Roma, poi a Parigi (1876-1880), nuovamente a Roma (1880-1882) per poi morire il 30 dicembre 1882 suicida a Parigi ove era tornato come ambasciatore; Viktor Agidius Christian Gustav Maximillian (nato a Hietzing, vicino a Vienna, il 24 luglio 1834 e deceduto a Castello Battaglia, in Italia, il 22 maggio 1887), che fu capitano di corvetta (“Korvettenkapitän”) della k.u.k. Kriegsmarine e ispettore generale dei telegrafi imperiali.
Nel corso della vita Franz von Wimpffen ottenne le seguenti onorificenze austriache: Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Imperiale di Leopoldo, Commendatore dell’Ordine Militare di Maria Teresa, Croce al Merito Militare di IIIª . Classe, Croce d’Armata del 1813-1814. Fra le onorificenze straniere von Wimpffen fu decorato come: Senatore di Gran Croce del Sacro Imperiale Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio (concesso dal Granducato di Parma); Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone di Zahringen (concesso dal Granducato di Baden); Cavaliere di Gran Croce del Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione (concesso dal Regno delle Due Sicilie); Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno (concesso dallo Stato Pontificio); Cavaliere di Iª Classe dell’Ordine di Sant’Anna (concesso dall’Impero di Russia); Cavaliere di IVª Classe dell’Ordine Imperiale di San Giorgio (concesso dall’Impero di Russia); Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta.