L’infante don Juan de Austria, italianizzato in don Giovanni d’Austria nacque a Ratisbona, in Germania, il 24 febbraio 1547 e morì a Bouges, in Francia, vicino al Belgio, il 1° ottobre 1578.
Fu condottiero e diplomatico spagnolo. E’ peraltro riconosciuto anche come il primo eroe navale austriaco. Figlio illegittimo dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo, don Giovanni è ricordato per la sua carriera militare che lo vide al comando della flotta della “Lega Santa” con la quale sconfisse gli Ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571.
La madre era Barbara Blomberg, cantante e figlia di un uomo della classe media cittadina, che fu prontamente sposata a tale Hieronymus Kegel, un funzionario del tribunale di Bruxelles. Il bambino fu affidato da Carlo V ad un suo vecchio amico, Charles Adrien de Bois che, in accordo con la moglie, Maddalena de Ulloa, collocò il bambino come se fosse loro figlio, presso un musicista belga di corte, Franz Massy e la sua moglie spagnola, Ana de Medina. Questi lo portarono in Spagna e si stabilirono nel 1550 a Leganés, un villaggio appena fuori Madrid, dove don Giovanni imparò lo spagnolo e crebbe col nome di Jerónimo, e fu soprannominato Jeromín.
Quando Jeromín aveva oramai sette anni, per ordine del padre imperatore, un cortigiano lo affidò al “maggiordomo” di Carlo V, Don Luis de Quijada, che viveva non lontano da Valladolid. La moglie di Quijada, Doña Magdalena, si incaricò di Jeromín, che conseguì solidi studi in latino e francese. Don Juan completò la sua formazione presso l’Università di Alcala de Henares. Seguendo l’ultimo volere del padre, il re Filippo II riconobbe don Giovanni come suo fratellastro, e gli diede una rendita ma non gli diede mai il titolo di Infante: a corte veniva solo chiamato “Eccellenza”. Filippo avrebbe voluto indirizzare don Giovanni alla carriera ecclesiastica, ma non fu capace di placare la sua attrazione per il mondo militare.
Il primo incarico di don Giovanni fu nel 1568 contro i pirati barbareschi: il suo successo gli permise una rapida ascesa al comando delle forze spagnole. Capitano generale della flotta del Mediterraneo nel 1568, combatté i barbareschi tra Orano, Algeri e Mazalquivir. Poi, l’anno seguente, fu nominato generalissimo nella lotta contro i “Moriscos” del Mezzogiorno della Spagna, diretti da Muley Mohamed Abenhumeya e poi da Abenaboo: nel 1571 i “Moriscos” furono dispersi e internati nella Castiglia.
Biondo e bello, don Juan divenne anche un donnaiolo impenitente. Ebbe due figlie naturali, l’una in Spagna, l’altra a Napoli. Nel 1571 Filippo lo mise a capo della flotta della Lega Santa schierata contro l’Impero Ottomano, che partì dal porto di Messina. Don Giovanni, proprio grazie al suo forte carisma, fu capace di riunire, anche grazie a papa Pio V, che tale Lega tanto perorò, una coalizione estremamente eterogenea e ad infliggere una sconfitta di proporzioni storiche ai Turchi Ottomani nella Battaglia di Lepanto. Questa vittoria infiammò le ambizioni di don Giovanni, ma Filippo era restio a concedere al fratellastro un ruolo troppo importante nella politica europea.
Seguì, per opera sua, la sottomissione di Tunisi, ma fu trionfo di breve durata, ché nel 1574 La Goletta cadde nelle mani dei Turchi. Don Juan fu più volte in questi anni condottiero della flotta spagnola nel Mediterraneo e anche luogotenente generale in Italia. Filippo lo nominò governatore dei Paesi Bassi spagnoli nel 1576, sperando che questo incarico appagasse le sue mire e limitasse il suo desiderio di potere; Don Giovanni accettò solo a patto che gli fosse permesso di sposare Maria I di Scozia, allora prigioniera in Inghilterra, invadendo e “liberando” il Paese.
Fedele alla Spagna nelle Fiandre non era rimasto che il Lussemburgo. Don Juan d’Austria ottenne. il 17 febbraio 1577, la stipula dell’ “Editto Perpetuo” o “Pacificazione di Gand”, che restituì agli Asburgo la parte cattolica dello stato; poi riprese la guerra contro coloro che non avevano voluto accettare l’accordo e la sorte delle armi volse favorevole agli Spagnoli che comandati da Alessandro Farnese, vincevano a Gembloux il 3 febbraio 1578 gli insorti.
Ma la sua scarsa dimestichezza con la politica olandese e il declino dei suoi rapporti col re Filippo fecero infine fallire tutti i suoi progetti ed egli morì a Bouges, vicino a Namur, nell’odierno Belgio, nel 1578, probabilmente di tifo, contratto in un accampamento militare.
Lo storico Giovanni Boglietti nel suo “Don Giovanni d’Austria a Lepanto” del 1887, scrive che secondo uno dei biografi di Don Giovanni, il Vander-Hammen, la sua morte sarebbe stata procurata dal veleno propinatogli per ordine del fratellastro Filippo II, il quale temeva che don Giovanni d’Austria, dopo aver “conquistata” l’Inghilterra, con le forze di questa, si sarebbe reso padrone della Spagna.
Non furono né sono provate le accuse che gli furono rivolte di aver pensato di rendersi indipendente dal fratello per crearsi un proprio dominio. In vita Don Giovanni d’ Austria fu nominato Cavaliere del Toson d’Oro.
Don Giovanni d’Austria (1547 – 1578)
Ammiraglio; Comandante in Capo della Flotta Austriaca (1571 - 1578)

