L’Imperatore Carlo I d’Austria, Carlo IV come Re d’Ungheria, trova posto fra i comandanti della k.u.k. Kriegsmarine in quanto i sovrani dell’Austria-Ungheria erano comandanti di tutte le forze militari della duplice monarchia, di terra, di cielo e di mare, e quindi, indirettamente anche della Marina da guerra austro-ungarica.
In un servizio fotografico del 1917, in visita a Postumia, Sesana e Opicina, compiuto unitamente alla consorte Zita, compare infatti con la divisa di ufficiale della Marina, con l’ammiraglio Alfred von Koudelka, mentre si intrattiene con marinai decorati. Carlo I era stato infatti nominato, honoris causa, Großadmiral (Grand’ammiraglio) il 1 novembre 1916. Carlo d’Asburgo-Lorena, il cui nome completo era Karl Franz Josef Ludwig Hubert Georg Maria von Habsburg-Lothringen, nacque a Persenbeug nella Bassa Austria, il 17 agosto 1887. Morì a Funchal, sull’isola di Madeira, il 1° aprile 1922, all’età di soli 34 anni.
Fu Imperatore d’ Austria, come Karl I, Re d’ Ungheria e Croazia, come Karl IV e Re di Boemia, come Karl III. Era il figlio primogenito dell’Arciduca Otto Franz e della principessa Maria Josepha Luise von Sachsen.
Lo zio di Carlo, era l’erede al trono, l’Arciduca Francesco Ferdinando, che fu assassinato nel 1914 a Sarajevo. Il nonno di Carlo, l’Arciduca Carlo Ludovico, era uno dei fratelli dell’Imperatore Francesco Giuseppe I e quindi Carlo era pronipote dell’Imperatore. La tragica sequenza di lutti familiari che colpì la Casa d’Austria, fece sì che, alla morte dell’Arciduca Francesco Ferdinando, Carlo divenisse primo in linea di successione e alla morte dell’Imperatore Francesco Giuseppe I, salisse al trono.
Sin da fanciullo Carlo dimostrò una particolare inclinazione verso la religione e la preghiera; si sentiva chiamato alla carità per il prossimo e raccoglieva delle somme di denaro da destinare ai poveri. Ebbe una formazione umanistica sotto la guida di eccellenti precettori.
Proseguì gli studi presso il famoso “Schottengymnasium” dei Benedettini di Vienna, dove dai compagni veniva chiamato “ArciCarl”. Seguendo le tradizioni della dinastia asburgica, finiti gli studi liceali, divenne ufficiale di Cavalleria. Infatti, nel 1903, venne nominato Leutnant (sottotenente) del Reggimento degli Ulani “Erzherzog Otto” Nr. 1.
Il 1° ottobre 1905 iniziò la sua formazione militare presso il 7° Dragonenregiment. La guarnigione era di stanza a Kutterschitz presso Bilib in Boemia, trasferita nel 1906, a Brandeis-Altbunzlau. Il 1° novembre 1906 venne promosso Oberleutnant (tenente) e interruppe il servizio militare per un periodo di studi presso l’Università Karl Ferdinand di Praga.
A partire dall’estate del 1908 riprese servizio presso la sua guarnigione completando la sua formazione in campo militare. Dopo la morte del padre, l’Arciduca Otto, avvenuta nel 1906, l’ ìArciduca Francesco Ferdinando, zio di Carlo, ricoprì il ruolo di tutore del giovane. Francesco Ferdinando aveva sposato nel 1900, la contessa boema Sophie Chotek von Chotkova, con un matrimonio morganatico, ritenuto non adeguato al suo rango. In tal modo i figli della coppia vennero esclusi dalla successione e Carlo diventò, il secondo erede al trono dopo lo zio Francesco Ferdinando. Il 13 giugno 1911 Carlo si fidanzò con la principessa italiana Zita di Borbone-Parma che sposò lo stesso anno nel castello di Schwarzau am Steinfeld. Dalla loro unione nacquero otto figli.
Dopo l’assassinio di Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914, a Sarajevo, Carlo diventò il diretto erede al trono. Nel 1915 l’anziano Imperatore Francesco Giuseppe introdusse Carlo negli affari di governo in maniera progressiva, senza coinvolgerlo da subito nei più importanti e intricati affari di politica interna ed estera. Nel 1916 Carlo venne nominato Kommandirektor General del 20° Armeekorps Edelweiss impegnato sul fronte italiano, dimostrando le sue capacità militari e morali. In seguito gli venne assegnato il comando della XIIª Armata in Galizia.
Comandò le Armate Imperiali nelle battaglie contro i Russi diretti da Brusilov, la cui offensiva venne fermata. Dopo l’entrata in guerra della Romania, Carlo, inviato in quelle regioni, vinse la battaglia di Hermannstadt e si preparava a conquistare anche Bucarest. Le sue qualità militari gli vennero riconosciute dal suo Capo di Stato Maggiore, il prussiano Hans von Seeckt. Il 21 novembre 1916 l’Imperatore Francesco Giuseppe I morì. L’Arciduca Carlo divenne sovrano dell’antica monarchia plurinazionale mitteleuropea all’età di 29 anni.
Venne incoronato Re di Ungheria il 30 dicembre 1916 con il titolo di Karl IV. Il leggendario stile di governo di Francesco Giuseppe I, che gestiva gli affari di Stato dalla sua stanza di lavoro della Hofburg di Vienna e, nei suoi ultimi anni di vita, dal castello di Schönbrunn non venne preso come esempio da Carlo. A differenza dal suo predecessore, l’Imperatore Carlo guidava regolarmente la Presidenza delle sedute del Gemeinsames Ministerrates (Consiglio Comune dei Ministri) che prendeva decisioni sulla politica estera e sulla guerra. Inoltre Carlo, in modo del tutto innovativo, prima di prendere decisioni importanti, usava discuterne con la consorte Zita accettandone i consigli. In molte riunioni era presente anche l’Imperatrice Zita in qualità di uditrice. Appena insediatosi, Carlo si volle attorniare di persone fidate e le scelse dalla cerchia dello zio Francesco Ferdinando.
L’ Imperatore Carlo I prese attivamente parte alla direzione della guerra e fu l’unico capo di Stato europeo che verificò e condivise personalmente le terribili sofferenze dei soldati al fronte. Il 2 dicembre 1916 assunse il Comando Supremo dell’Esercito, eliminò l’influsso dei militari negli affari civili e pose l’azione politica generale e la direzione diplomatica della guerra nuovamente nelle mani dei Governi austriaco e ungherese e del Comune Ministero degli Esteri.
Carlo I accolse l’appello del papa Benedetto XV per la pace, ricercandola con determinazione fermissima anche dopo la rotta dell’esercito italiano durante la XIIª Battaglia dell’ Isonzo. Sin dal momento della sua ascesa al trono intraprese varie iniziative di pacificazione con le altre potenze, senza riuscire a prevalere però nella cerchia dei generali e statisti tedeschi. In certi ambienti di potere interni all’Austria, che non gradivano affatto queste iniziative per una soluzione pacifica del conflitto, fu imbastita una forte azione propagandistica denigratoria contro il giovane sovrano. Con il trascorrere del tempo Carlo I non aveva quasi più alcuno, tra i suoi consiglieri, che sostenesse la sua direzione nè egli si fidava pienamente più di queste persone.
L’ opera di pace di Carlo I si proiettò così verso il futuro: per difendere dagli emergenti nazionalismi i diritti di tutte le nazionalità, fedi e culture, decretò, con il Manifesto Imperiale del 16 ottobre 1918, la trasformazione dell’Austria-Ungheria in libera confederazione di popoli. Tuttavia le nuove rappresentanze popolari dichiararono la loro indipendenza dall’Impero una dopo l’ altra. Il 4 novembre 1918, a seguito del crollo militare sul fronte italiano e della disperata situazione interna dell’Austria-Ungheria, venne firmato l’armistizio con il Regno d’Italia.
A Carlo I venne chiesto di abdicare, ma egli rifiutò poichè considerava il suo compito un mandato di Dio e pur avendo sciolto dai vincoli di fedeltà i suoi popoli, si ritenne sempre consacrato al loro servizio. Carlo si ritirò quindi dalla partecipazione al governo e si stabilì con la famiglia nel castello di Eckartsau in Marchefeld bei Wien, che a differenza di Schönbrunn, era una residenza privata della famiglia Asburgo. Fino al 24 marzo 1919 visse con la famiglia nel castello di Eckartsau, da dove si trasferì, sotto protezione britannica, in Svizzera.
Durante l’esilio in Svizzera Carlo I manteneva frequenti contatti con gli ambienti legittimisti, soprattutto con quelli d’Ungheria. Qui, già nel 1919, dopo un breve intermezzo repubblicano, venne restaurata la monarchia e, il 1° marzo 1920 l’Ammiraglio Miklós Horthy de Nagybánya venne nominato reggente. Carlo I fece due tentativi di riprendere il potere in Ungheria, entrambi nel 1921, che peraltro fallirono. A questo punto, l’Ammiraglio Horty, nonostante fosse legato dal giuramento di fedeltà a Carlo, lo fece arrestare.
Dopo l’arresto Carlo venne consegnato agli inglesi, insieme alla moglie Zita, i quali condussero i coniugi, lungo il Danubio fino al Mar Nero e da qui, trasbordati sull’incrociatore inglese Cardiff, attraverso lo stretto di Gibilterra, a Funchal, sull’isola portoghese di Madeira, dove giunsero il 19 novembre 1921. Senza risorse economiche, la famiglia dovette vivere in uno stato precario. Carlo si ammalò di una grave bronco-polmonite; il suo cuore già debole, non resistette ed il 1° aprile 1922 morì. Venne sepolto nel santuario di “Nossa Senhora do Monte” sull’isola di Madeira; ai suoi funerali presero parte trentamila persone.
Carlo d’Asburgo-Lorena
Grand’ammiraglio

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Carlo d’Asburgo 001. In divisa da ammiraglio. Fotografo Kosel, Vienna. Editore Österreichischer Flottenverein. Cartolina non viaggiata.
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Carlo d’Asburgo 002. In visita a un cantiere di Pola, assieme all’ammiraglio Maximilian Njegovan. Fotografia.
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Carlo d’Asburgo 003. Chiudilettera per l’Assistenza di guerra.
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Carlo d’Asburgo 004. Arrivo a bordo dell’incrociatore Novara. Non viaggiata.
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Carlo d’Asburgo 005. Carlo visita il Novara assieme all’ammiraglio Njegovan. Non viaggiata.
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Carlo d’Asburgo 006. Carlo visita il Novara in cantiere dopo lo scontro del 15.5.1917 sulla rotta per il Canale d'Otranto. Non viaggiata
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Carlo d'Asburgo 007. Scritta a mano sull'album dove erano raccolte queste cartoline.
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Carlo d'Asburgo 008. L'Imperatore Carlo e l'ammiraglio Niegovan sul Novara, in riparazione. Non viaggiata.
