Andrea Maria Querini Stampalia nacque nel 1757 a Venezia, da famiglia veneziana nobilissima, che aveva dato numerosi uomini alla Serenissima e alla Chiesa e che, fin dal Duecento, era annoverata tra le famiglie più ricche della Repubblica.
Il 27 ottobre 1795 si insediò a Zara quale Provveditore Generale della Dalmazia e dell’Albania (fu l’ultimo Provveditore Generale di Venezia in quelle terre), eletto poco prima dal Maggior Consiglio; in tale veste, fino al giugno 1797, fu comandante militare e civile e giudice supremo nella provincia. In occasione dell’invasione francese e della fine della Repubblica di Venezia, si mostrò subito ostile al nuovo governo filo-francese, respingendone l’autorità e rifiutando gli ordini impartiti da esso, tanto che fu sollevato dal suo incarico e si ritirò a Vienna, dove venne accolto con tutti gli onori.
Dopo il trattato di Campoformido (noto anche con la dizione veneta di Campoformio), Comune del Friuli alle porte di Udine, e la cessione di Venezia all’Austria, nel 1798 fece ritorno in patria, dove fu nominato comandante generale della neonata Marina Austro-Veneta ed ispettore generale dell’Arsenale, venendo immediatamente cooptato nel Consiglio Segreto dell’Impero (Geheimer Rat). A causa della cattiva situazione finanziaria e politica, però, non si poté distinguere in tale nuovo prestigioso incarico, perchè gli vennero rifiutate le risorse necessarie a riparare le poche vecchi navi non predate dai francesi e ad iniziare la costruzione di nuove.
Sorsero inoltre continui dissidi con il capitano Williams, un ufficiale di marina inglese che, fino al suo arrivo, aveva guidato la piccola Marina di Trieste per gli austriaci e che non era stato formalmente rimosso. I contrasti fra i due continuarono a sussistere anche dopo che il Williams venne subordinato al Querini. La disputa non terminò fino alla primavera del 1799, quando al Williams fu dato il comando della flottiglia sul Lago di Costanza, lasciando al Querini il controllo della flotta costiera e d’altura.
Allo scoppio della Guerra della Seconda Coalizione nel 1799, la flotta Austro-Veneta consisteva prevalentemente di legni minori per la protezione costiera. Ciò nonostante Vienna non riteneva necessario alcun rinforzo. Nella primavera del 1799 la piccola flottiglia austriaca entrò in azione con successo, cooperando coll’armata austriaca di terra in combattimenti nell’Italia Settentrionale e, nei pressi delle Bocche del Po, riuscì a sconfiggere una piccola squadra francese.
Nello stesso anno le navi austriache presero parte all’assedio di Genova, fino alla sua capitolazione il 24 giugno 1800. Principale compito della Marina Austro-Veneta restava il pattugliamento dell’Adriatico ma, a causa della sua debolezza, non era in grado di fermare né i pirati barbareschi, nè i corsari francesi che attaccavano il naviglio mercantile dalla loro base di Ancona. Nell’autunno del 1799 la situazione peggiorò ulteriormente, fino a quando una flottiglia austriaca guidata da Joseph L’Espine bloccò le forze francesi ad Ancona, in cooperazione coi russi. La fanteria austriaca, con un successivo attacco da terra, completò il blocco navale e obbligò la città a capitolare. Cinque navi di linea, ognuna da 74 cannoni, con cinque imbarcazioni minori, quattro navi corsare e 17 mercantili caddero in mano austriaca.
Con un colpo di mano notturno, L’Espine si assicurò il controllo dei moli e innalzò la bandiera austriaca su tutte le navi; all’alba i Russi si trovarono di fronte al fatto compiuto, ma questo “affare della bandiera” in realtà causò problemi diplomatici e alla fine contribuì al raffreddamento fra i due alleati. Ne nacque un incidente diplomatico che ricadde sulle spalle del Querini. Alla fine della guerra l’Austria era completamente assente dal mare. Secondo il trattato di Lunéville del 1801 manteneva intatti i suoi possedimenti territoriali, ma in condizioni peggiori che nel 1797. Come conseguenza, Querini fu rimpiazzato proprio col conte de L’Espine, che il 23 gennaio 1802 assunse il comando della flotta e la conduzione dell’Arsenale di Venezia, con l’ordine di rimettere in servizio le navi veneziane e, soprattutto, il permesso di costruire una flotta di otto fregate, quattro brigantini, quattro “scune” (Schooner) e quaranta lance cannoniere.
QUERINI STAMPALIA Andrea Maria (1757 – 1825)
Generale; Comandante in capo della Marina Austro-Veneta (1798 - 1802)

