TB XXXVI (336)
(dal 1910 n° 46) torpediniera

Significato del nome

La trentaseiesima torpediniera entrata in servizio nella Marina Austro-Ungarica.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).

Unità gemelle

XXXIV, XXXV, XXXVII, XXVIII, XXXIX

Cantiere di costruzione

Pola, Arsenale di Pola; impostazione: maggio 1890; varo: gennaio 1891; ingresso in servizio: agosto 1891

Dislocamento

63,75 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza: 36,88 m; larghezza: 4,78 m; immersione: 1,90 m

Propulsione

1 motrice con 3 cilindri a triplice espansione, costruita nella fabbrica Schichau di Elbing (Germania); 1 caldaia da locomotiva; 1 elica; potenza: 750 Hp

Velocità

20 nodi; combustibile: 14 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

2 cannoni a tiro rapido da 3,7 cm; 1 tubo lanciasiluri a prua, 1 tubo lanciasiluri in coperta

Equipaggio

permanente effettivo: 2 + 14 uomini

Storia

La storia della torpediniera “XXXVI” è quella di una nave decisamente sfortunata a causa di ripetuti incidenti.
Il 31 agosto 1905, durante un’esercitazione di attacco alla corazzata “Árpád” all’ancora, urtò la torpediniera “Cobra” a prua: entrambe le torpediniere navigavano oscurate, senza luci di posizione. L’equipaggio della torpediniera “XXXVI” fu preso a bordo dalla “Cobra” e la nave fu trainata, con l’aiuto della torpediniera “XXX“, ad arenarsi a Maricchio, vicino a Barbariga, in Istria. Nei giorni successivi, mentre era trainata dal rimorchiatore “Gigant” verso Pola, affondò nuovamente nei pressi di Vergarolla, con la prua spezzata. Recuperata nuovamente, fu trasportata a Pola per la ricostruzione della prua e del ponte.
Rimessa in servizio nel 1906, nel dicembre urtò la torpediniera “XXXV” e nell’aprile 1907 la torpediniera “XXXVIII“. Nell’agosto fu speronata dalla torpediniera “Ibis“. Rinominata numero “46” nel 1910, fu radiata l’anno successivo e venduta come rottame.