Python (379)
(dal 1913 n° 69 F, dal 1921 T 11) torpediniera

Significato del nome

Pitone, una varietà di serpente.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).

Unità gemelle

Cobra, Boa, Kigyo

Cantiere di costruzione

Londra, Cantiere Yarrow & Co.; impostazione: giugno 1898; varo: 25.2.1899; ingresso in servizio: 11.4.1899; costo complessivo: 482.292 corone

Dislocamento

131,5 tonn., 135 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza al galleggiamento: 45,90 m; lunghezza fuori tutto: 46,52 m; larghezza: 4,65 m; immersione: 2,50 m

Propulsione

1 motrice con 3 cilindri a triplice espansione, costruita nella fabbrica Yarrow; 2 caldaie Yarrow; 1 elica

Velocità

25 nodi; autonomia: 1.000 miglia a 13 nodi; combustibile: 30 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

2 cannoni a tiro rapido da 47 mm; 3 tubi lanciasiluri da 450 mm in coperta

Equipaggio

permanente effettivo: 2 + 20 uomini

Storia

Partita da Londra il 17 aprile 1899, la “Python” raggiunse Pola il 6 maggio, dopo aver toccato Ferrol, Gibilterra e Palermo, per completare l’ allestimento e installare l’ armamento.
Nell’ aprile 1901 entrò in collisione con la torpediniera “XXXVIII”, danneggiando la prua. Riparata, partecipò alle manovre da sbarco che si svolsero in Istria, nel settembre 1902, alla presenza dell’ Imperatore Franz Joseph. Sino al 1908, quando fu trasferita a Lussino, la “Python” fece base a Pola e fu assegnata a compiti di nave scuola per torpediniere.
Nel 1910, di stanza a Teodo, intervenne nel porto di Gravosa nel tentativo di spegnimento dell’ incendio scoppiato a bordo del “bark” albanese “Malagi Derja”. Nel 1913 la “Python” fu rinominata n° “13” e nell’ ottobre dello stesso anno soccorse il veliero italiano “Italia P.” che era rimasto disalberato presso Meleda, rimorchiandolo a Gravosa.
Scoppiata la guerra, la “Python” incrociò nell’ Adriatico, venendo attaccata nell’ ottobre dall’ incrociatore francese “Waldeck Rousseau”. Nel maggio 1915 era davanti alle coste del Montenegro a bombardarne le artiglierie costiere. Fra il 1916 e il 1917 compì numerose azioni di cacciamine e scorta a convogli.
Nel novembre 1918, nel porto di Cattaro, fu requisita dalla Gran Bretagna. Ceduta poi alla Francia nel 1920, fu ivi demolita.