Elster (364)
(dal 1910 n° 24) torpediniera

Significato del nome

Gazza, una varietà di uccello.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).
Costruita in Germania, la “Elster” fu una delle poche torpediniere a vedersi attribuito, nel 1910, solo un numero progressivo, il “24” e non anche una lettera identificativa

Unità gemelle

Sperber, Habicht, Bussard, Condor, Geier, Uhu, Würger, Kranich, Reiher, Ibis, Gaukler, Harpie, Flamingo, Secretär, Weihe, Marabu, Kukuk, Star, Krähe, Rabe, Kibitz

Cantiere di costruzione

Elbing (Germania), Cantieri Schichau; varo: 19.9.1888; completamento: 24.10.1888; ingresso in servizio: 5.11.1888

Dislocamento

77,72 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza fuori tutto: 39,88 m; larghezza: 4,80 m; immersione: 1,88 m

Propulsione

1 motrice Schichau a 3 clindri; 1 caldaia da locomotiva; 1 elica; potenza 1.000 Hp

Velocità

21,23 nodi; combustibile: 19 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

2 cannoni laterali a tiro rapido da 3,7 cm; 1 tubo lanciasiluri a prua e 1 a poppa

Equipaggio

permanente effettivo: 2 + 14 uomini (2 + 16 uomini in guerra)

Storia

La torpediniera “Elster” salpò il 30 novembre 1888 da Pillau diretta a Pola dove giunse il 7 febbraio 1889 dopo aver toccato Helsingőr, Friedrichshafen, Nieuwdeep, Rotterdam, Cowes, Falmouth, Brest, La Coruña, Gibilterra, Alicante, Palma di Majorca, Cagliari, Messina e Gravosa. Nel 1891 durante la visita dell’Imperatore in Dalmazia fu destinata al servizio di postale.
Nel febbraio 1897 con le altre navi della Squadra partecipò al blocco di Creta. Continuò il servizio di squadra sino al 12 marzo 1902 quando, vicino all’isola di Planik, urtò uno scoglio sommerso. Presa a rimorchio dalla torpediniera “Rabe“, fu portata ad affondare nella Baia di Statina in due soli metri di mare. Nel marzo fu recuperata dal rimorchiatore “Gigant” e trasferita a Pola dove il comandante fu condannato a otto giorni di arresto per la sua imperizia.
Riparata, fu destinata nel 1906 a nave scuola per torpediniere. Nel 1908 fu assegnata a Zara e ribattezzata due anni dopo con il numero “24“. Nel 1913 salvò l’equipaggio del veliero italiano “L’Indipendente” che stava affondando.
Durante la guerra non fu mai impegnata, se non nel 1918 come cacciamine. Nel 1920 passò all’Italia dove fu assegnata alla Guardia di Finanza, sempre con il numero “24“, per essere utilizzata come nave doganiera. Fu radiata nel 1925.