Adler (351)
(dal 1910 n° 41)
torpediniera

Significato del nome

Aquila.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).

Unità gemelle

Falke

Cantiere di costruzione

Londra, Cantiere Yarow & Co.; impostazione: dicembre 1884; varo: 9.10.1885; completamento: 11.2.1886; ingresso in servizio: 13.2.1886; costo complessivo: 567.420 corone

Dislocamento

95 tonn., 100 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza: 41,14 m; larghezza: 4,20 m; immersione: 1,68 m

Propulsione

1 motrice Yarrow; 1 caldaia da locomotiva Hick & Hargreaves; 1 elica; potenza: 1.300 Hp

Velocità

22,2 nodi; combustibile: 28 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

2 cannoni a tiro rapido da 3,7 cm; 2 tubi lanciasiluri a prua

Equipaggio

permanente effettivo: 2 + 16 uomini

Storia

Il 16 febbraio 1886 la torpediniera “Adler” partì da Londra per il viaggio che doveva portarla alla base di Pola, toccando, fra gli altri, i porti di Lisbona, Gibilterra, Cagliari e Messina e imbarcando a Gravosa per un breve viaggio a Porto Palazzo l’Arciduca Rudolph e la consorte Stephanie, coppia erede al trono, insieme all’Arciduca Ludwig Viktor.
Assegnata nel 1887 alla flottiglia torpediniere svolse le manovre con la Squadra sino al 1899 benché avesse problemi di tenuta al mare. Nel 1899 fu assegnata a Sebenico come nave trasporto piccioni viaggiatori per la corrispondenza: all’epoca la k.u.k. Kriegsmarine possedeva infatti circa trecentosessanta piccioni viaggiatori.
Il 22 luglio 1899, mentre stava navigando a 13 nodi di velocità da Teodo a Sebenico e si trovava vicino all’isola di Lesina, la caldaia esplose improvvisamente e inaspettatamente, si staccò dal basamento, sfondò il ponte e finì in mare. L’albero volò in aria e crollò in coperta e mentre la poppa era ridotta ad un ammasso di ferro, la prua rimase intatta. Morirono 1 ufficiale e 4 marinai, uno dei quali, preso dal terrore, si era tuffato in mare e non potè più essere ripescato. L’ “Adler” riparò a fatica, con una velatura di fortuna, in una rada, arenandosi sulla spiaggia.
La notte seguente fu rimessa in mare a traino dell’incrociatore “Zenta“, dalla torpediniera “Geier” e della corvetta “Schwarzenberg” e poi portata a Pola dal rimorchiatore “Gigant“. Durante l’incidente si trovava a bordo anche Margarethe, la moglie del comandante, tenente di vascello Camillo Schwarzl, che per tale motivo fu destituito. La moglie ricevette peraltro dall’Imperatore Franz Joseph I l’onorificenza di Elisabetta (“Elisabeth-Medaille”) per l’aiuto e le cure da lei prestate ai feriti.
L’Ordine Imperiale Austriaco di Elisabetta era stato fondato nel 1898 dall’Imperatore Franz Joseph I, come ordine cavalleresco esclusivamente femminile, in onore ed in memoria della di lui moglie, l’Imperatrice Elisabetta Wittelsbach. L’ordine persistette sino alla fine della monarchia nel 1918. La decorazione era riservata alle sole donne, senza distinzioni per lo status sociale o per la religione, e veniva concessa per particolari meriti in impegni religiosi o caritatevoli.
Nonostante dodici giorni di ricerche, i pezzi della caldaia furono ritrovati solo molto più tardi a settanta metri di profondità.
Nel 1902 la torpediniera “Adler” sostò a Teodo/Tivat per alcuni mesi sempre come nave trasporto piccioni viaggiatori e poi partecipò a manovre da sbarco in Istria alla presenza dell’Imperatore. Nel 1906 l’ “Adler” era la nave di guardia al porto di Pola e nel 1908 nave scuola per macchinisti. Ribattezzata “n° 41” nel 1910, fu radiata l’anno successivo.