Significato del nome
Torpediniera numero 96, costruita a Fiume.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).
Unità gemelle
82 F, 95 F, 97 F
Cantiere di costruzione
Fiume-Porto Re, Cantiere Ganz & Co. Danubius; impostazione: 24.2.1915; varo: 8.7.1916; ingresso in servizio: 15.11.1916
Dislocamento
243,9 t, 267 t ad allestimento completato
Dimensioni
lunghezza: 58,76 m; larghezza: 5,84 m; immersione: 1,50 m
Propulsione
2 turbine AEG-Curtis; 2 caldaie Yarrow; 2 eliche; potenza: 6.000 Hp
Velocità
29 nodi; autonomia: 1.200 miglia a 16 nodi; combustibile: 20,2 tonn. di carbone
Protezione
/
Armamento
2 cannoni da 7 cm; 1 mitragliatrice MG; 4 tubi lanciasiluri da 45 cm sul ponte in postazioni binate
Equipaggio
permanente effettivo: 3 + 38 uomini
Storia
Di fatto la torpediniera “96 F” svolse la sua prima missione solo il 1° maggio 1917 quando assicurò la scorta ravvicinata all’incrociatore “Kaiser Karl VI” in navigazione da Tajer a Pola. Sempre nel mese di maggio, dopo essersi scontrata con torpediniere italiane, assicurò la scorta al recupero del sommergibile “U 5“, assistendo poi un attacco aereo contro l’Italia e recuperando, al ritorno, venticinque superstiti del cacciatorpediniere “Wildfang“. Nell’agosto la “96 F” fu trasferita a Gjenovic dove rimase inattiva sino al marzo 1918 quando effettuò un’azione di scorta al trasferimento di un aereo.
Il 4 aprile 1918 prese a rimorchio una lancia che aveva a bordo un distaccamento da sbarco di 55 uomini e 4 cadetti di marina, comandato dal tenente di vascello Veith. Obiettivo dell’azione era di catturare un MAS italiano, per poterne studiare le caratteristiche. Il distaccamento, sbarcato quindici miglia a nord-ovest di Ancona, nonostante alcune vicissitudini, raggiunse il porto della città, dove fu scambiato per uno composto da truppe alleate in quanto indossava uniformi molto simili. Ma due marinai di origine italiana del distaccamento disertarono e fecero catturare l’intero distaccamento. Fra l’altro nel porto di Ancona non era presente alcun MAS!
Nel giugno 1918 la “96 F” assicurò la scorta ravvicinata alla corazzata “Viribus Unitis” e fu poi trasferita a Durazzo e poi a Cattaro dove, alla fine della guerra, fu requisita dagli inglesi.
Trasferita nel 1919 a Tivat/Teodo, nel 1920 fu assegnata alla Jugoslavia e rinominata “T 7“. Nell’ottobre 1921 fu trainata ai cantieri del Danubio per operazioni di manutenzione e poi nel 1921 rimessa in servizio. Nell’aprile 1941 fu requisita dall’Italia e nel settembre 1943 dai tedeschi. Il 26 giugno 1944 fu gravemente danneggiata in uno scontro con motosiluranti inglesi e si arenò, andando perduta, sull’isola di Murter, nelle isole Incoronate.