94 F (455)
(dal 1920 Panormos)
torpediniera

Significato del nome

Torpediniera numero 94, costruita a Fiume.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).

Unità gemelle

82 F, 93 F, 95 F, 97 F

Cantiere di costruzione

Fiume-Porto Re, Cantiere Ganz & Co. Danubius; impostazione: 19.1.1915; varo: 8.3.1916; ingresso in servizio: 25.5.1916

Dislocamento

243,9 t, 267 t ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza: 58,76 m; larghezza: 5,84 m; immersione: 1,50 m

Propulsione

2 turbine AEG-Curtis; 2 caldaie Yarrow; 2 eliche; potenza: 6.000 Hp

Velocità

29 nodi; autonomia: 1.200 miglia a 16 nodi; combustibile: 20,2 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

2 cannoni da 7 cm; 1 mitragliatrice MG; 4 tubi lanciasiluri da 45 cm sul ponte in postazioni binate

Equipaggio

permanente effettivo: 3 + 38 uomini

Storia

Poco dopo essere entrata in servizio, la torpediniera “94 F” fu costretta nel settembre 1916 a rientrare a Fiume per una riparazione alle caldaie. Completata la riparazione, fu trasferita a Gjenovic e destinata ad essere impegnata come cacciamine e scorta a convogli.
Nel marzo 1917 soccorse il piroscafo “Vesta” che si era arenato presso l’isola di Ruda, vicino a Spalato. Nell’aprile fu impegnata nel Canale d’Otranto e nell’ottobre, durante una operazione di sminamento, fu attaccata, vicino a Salvore, da dieci aerei nemici rimanendo però indenne. Il 31 ottobre partecipò all’occupazione di Grado. Il 14 novembre bombardò le batterie italiane di Cortellazzo e ripeté l’azione due giorni dopo insieme alle corazzate “Wien” e “Budapest“. Compì inoltre, nel complesso del 1917, numerose altre operazioni di sminamento e 23 missioni di scorta convogli.
Nel febbraio 1918 era a Gjenovic e nel maggio a Durazzo dove, durante un attacco aereo, subì la perdita di 2 uomini e il ferimento di 8 fra marinai e ufficiali, abbattendo però un aereo inglese. Nel giugno fu di scorta ravvicinata alla corazzata “Viribus Unitis“. Nuovamente attaccata da aerei nemici ebbe altri 2 feriti a bordo.
La fine della guerra la sorprese a Pola. Nel 1920 fu ceduta alla Grecia e ribattezzata “Panormos“. Nel marzo 1928 affondò per avere urtato le scogliere dell’isola di Egina, vicino ad Atene.