Significato del nome
Torpediniera numero 88, costruita a Fiume.
La numerazione progressiva delle torpediniere della k.u.k. Kriegsmarine seguì questo andamento: alle torpediniere costruite nei decenni 1870-1880-1890 vennero assegnati numeri progressivi cardinali (da I a XXXIX); alle torpediniere costruite nel 1909-1910 numeri progressivi arabi (da 1 a 12); negli anni successivi vennero rinominate con numeri progressivi arabi (dal 13 al 49 e con le sigle 50 E, 51 T, 52 T, 53 T, 54 T, 55 T, 56 T, 57 T, 58 T, 59 T, 60 T, 61 T, 62 T, 63 T, 64 F, 65 F, 66 F, 67 F, 68 F, 69 F, 70 F, 71 F, 72 F e 73 F) in complesso 61 torpediniere che avevano precedentemente propri nomi specifici; le torpediniere di successiva costruzione continuarono ad essere battezzate con un numero arabo progressivo associato ad una lettera (T, F, M o E) dove la lettera indicava il cantiere dove erano state costruite: T per Trieste, F per Fiume, M per Monfalcone, E per England (Gran Bretagna).
Unità gemelle
“82 F”, “87 F”, “89 F”, “97 F”
Cantiere di costruzione
Fiume-Bergudi, Cantiere Ganz & Co. Danubius; impostazione: 7.3.1914; varo: 24.4.1915; ingresso in servizio: 5.11.1915
Dislocamento
243,9 t, 267 t ad allestimento completato
Dimensioni
lunghezza: 58,76 m; larghezza: 5,84 m; immersione: 1,50 m
Propulsione
2 turbine AEG-Curtis; 2 caldaie Yarrow; 2 eliche; potenza: 7.070 Hp
Velocità
30,8 nodi; autonomia: 1.200 miglia a 16 nodi; combustibile: 20,2 tonn. di carbone
Protezione
/
Armamento
2 cannoni da 7 cm; 1 mitragliatrice MG; 4 tubi lanciasiluri da 45 cm sul ponte in postazioni binate
Equipaggio
permanente effettivo: 3 + 38 uomini
Storia
La prima misione della torpediniera “88 F“, il 4 gennaio 1916, fu la posa di campi minati nel golfo di Trieste. Nel febbraio era nel Canale d’Otranto dove tornò nell’agosto a caccia di navi da battaglia nemiche. Nel novembre attaccò, incendiandoli, depositi e magazzini sulla costa italiana presso Sant’Elpidio, nelle Marche.
Il 1917 vide la “88 F” impegnata in prevalenza come cacciamine lungo le coste istriane e nella scorta a convogli. Fece inoltre parte della squadra di soccorso uscita da Pola incontro all’incrociatore “Novara“.
Nell’aprile 1918 scortò la corazzata “Tegetthoff” nelle sue esercitazioni di tiro prima del tentativo della Squadra di forzare il blocco del Canale d’Otranto in giugno. Fu successivamente più volte attaccata da aeroplani nemici al largo di Grado e poi di Rovigno, abbattendone uno. Nel luglio, durante un’operazione di sostegno ad un attacco aereo a sud di Caorle, ebbe uno scontro con torpediniere italiane. Nell’agosto rientrò a Cattaro svolgendo nel 1918 in complesso 48 missioni di scorta a convogli. Ceduta al Portogallo nel 1920, fu ribattezzata “Cavado“. Il 29 dicembre 1921 mentre era trainata dal rimorchiatore portoghese “Patrao Lopes” fra Tunisi e Algeri, si arenò e andò perduta.