Dalmat (865)
(già Ossero, dal 1920 Vila, dal 1941 Fata)(dal 1945 Orjen, dal 1954 Istranka)
yacht a vapore

Significato del nome

Dalmato, abitante della Dalmazia.

Unità gemelle

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Cantiere di costruzione

Trieste, Stabilmento Tecnico Triestino, Cantiere San Rocco; progettista: H. Albrecht; varo: 6.7.1896; ingresso in servizio (nella k.u.k. Kriegsmarine): 31.10.1899

Dislocamento

231,50 tonn., 267,98 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

nel 1896: lunghezza fra le perpendicolari: 41,16 m; lunghezza al galleggiamento: 41,47 m; lunghezza fuori tutto: 44,96 m; larghezza: 6,10 m; immersione: 2,29 m (2,86 m ad allestimento completato)
dal 1961: lunghezza al galleggiamento: 42,40 m; lunghezza fuori tutto: 45,40 m

Propulsione

1 motrice con cilindri verticali a triplice espansione; 1 caldaia cilindrica; 1 elica del diametro di 2,10 m, a 4 pale; potenza: 419 Hp

Velocità

10,8 nodi; combustibile: 23 tonn. di carbone

Armamento

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Equipaggio

permanente effettivo: 2 + 18 uomini (nel 1897), 2 + 20 uomini (nel 1907)

Storia

Seconda nave della k.u.k. Kriegsmarine a portare questo nome, il “Dalmat” era stato costruito per l’ Arciduca Carl Stefan e battezzato inizialmente “Ossero”. Il “Dalmat” precedente era una cannoniera costruita negli anni 1860-1861 al Cantiere “San Rocco” di Trieste, su piani di Josef Romako. Il nome “Ossero” deriva dalla località dove l’ isola di Cherso si unisce a quella di Lussino e la nave fu utilizzata per alcuni anni per i viaggi privati dell’ Arciduca.
Nel 1899 l’ “Ossero” fu acquistato dalla Marina Austro-Ungarica, come sostituto del piroscafo a ruote “Andreas Hofer”, di cui si era decisa la radiazione. Rinominato “Dalmat” il 22 ottobre 1899, fu riallestito a nave stazionaria e yacht personale del Governatore della Dalmazia, trasferendosi a Zara.
Nel febbraio 1901 ospitò l’ Arciduca Otto in un suo viaggio a Venezia e nel marzo dello stesso anno l’ erede al trono, Arciduca Franz Fedinand, in un viaggio ad Abbazia. Nel 1902 effettuò una crociera, con a bordo l’ Arciduchessa Maria Josefa a Curzola, Spalato e Trau. Nel 1903 nuova crociera con a bordo le Arciduchesse Maria Josefa e Marie Therese. Nel 1904, sempre come yacht del governatore della Dalmazia, ebbe a bordo, per brevi crociere, l’ Arciduca Otto e e l’ Arciduchessa Maria Josefa; nel 1905 l’ Arciduchessa Maria Josefa e l’ Arciduca Friedrich; nel 1906 e nel 1907 l’ Arciduchessa Maria Josefa.
A disposizione del Governatore per tutto il 1908, entrò l’ anno successivo a Pola per essere ristrutturato profondamente: furono sostituite le caldaie, ingranditi i timoni e installata una stazione radio. Al posto del precedente posto di comando che era situato sul ponte all’ aperto, fu costruita una postazione coperta.
Rimesso in servizio il 13 febbraio 1910, tornò a Zara, come yacht a disposizione del Governatore della Dalmazia e del Comandante del 16° Corpo d’ Armata. Il 25 giugno 1914 navigava con l’ Arciduca Franz Ferdinand sul fiume Narenta diretto a Metkovic e, pochi giorni dopo, il 30 giugno 1914, rientrava, con a bordo le salme dell’ Arciduca e dell’ Arciduchessa Sofia di Hohenberg.
Nel luglio fu trasferito a Cattaro, dove, nel 1916, fu destinato a nave alloggio per gli ufficiali dei sommergibili. Conclusa la guerra, nel 1919 divenne sede del Comandante in Capo francese, per essere assegnato poi alla Jugoslavia e rinominato “Vila” (che significa fata in lingua slava) e ristrutturato.
Nell’ aprile 1941 fu catturato a Teodo dagli italiani che tradussero il nome della nave, chiamandola appunto “Fata” e lo iscrissero nei registri della Regia Marina Militare come cannoniera. Il 7 dicembre 1943, a Malta, fu assegnato allla Marina Jugoslava in esilio, e riprese il nome di “Vila”.
Nell’ agosto 1945, assegnato alla Marina da Guerra della nuova Jugoslavia, fu trasferito da Malta, prima a Bari e dopo a Spalato, dove, ribattezzato “Orjen” (il nome di una montagna), divenne lo yacht del Maresciallo Tito.
Nel 1954 fu ancora una volta ribattezzato, questa volta in “Istranka” (che significa istriana) e assegnato al Comando della Flotta Jugoslava. Nel 1960-1961 la nave fu rimodernata nell’ Arsenale di Marina di Teodo-Tivat, subendo modifiche agli alberi e alla lunghezza complessiva.
Nel 1970-1971 l’ “Istranka” fu radiata dalla Marina da Guerra e venduta a Spalato ai fratelli Nikola e Ivan Brkic, che la destinarono a viaggi turistici. Cambiò nuovamente proprietà nel 1972, per diventare nel 1974 ristorante galleggiante a Spalato. Fallita la ditta che lo gestiva, fu acquistato dai giocatori di pallacanestro Duje Krstulovic e Stipe Tolj i quali volevano restaurare la nave sul modello originario, per poi rivenderla come “yacht imperiale originale”. L’ operazione non riuscì e nel 1998 la nave era ancora ancorata a Spalato. Nel dicembre 1999 la oramai centenaria nave affondò nel porto, per cedimento strutturale.