Medea (887)
(già Moscava o Moscowa) fregata da  44 cannoni

Significato del nome:

Nella mitologia greca una maga, figlia del re della Colchide Alete, che aiutò gli Argonauti nella conquista del vello d’oro.
Il nome precedente, Moscava, scritto anche negli atti come Moscowa, è  il nome del fiume che attraversa Mosca, la capitale della Russia.

Unità gemelle:

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Cantiere di costruzione:

Venezia, Arsenale di Venezia;  impostazione: maggio 1813;  varo: 7.8.1827;  ingresso in servizio: 1828

Dislocamento:

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Dimensioni:

lunghezza: 46,00 m;  larghezza: 15,00 m;  altezza sul livello mare: 6,00 m

Propulsione:

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Velocità:

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Protezione:

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Armamento:

• nel 1828:  28 cannoni lunghi da 18 libbre in batteria;  6 cannoni da 24 libbre;  2 cannoni da 12 libbre;  2 spingarde
armamento dell’ equipaggio: 40 fucili
• alla fine del 1828 in aggiunta: 14 cannoni da 18 libbre
• nel 1829: 26 cannoni da 18 libbre, 22 cannoni da 24 libbre; 2 cannoni da 12 libbre

Equipaggio:

permanente effettivo:  320 uomini

Storia:

La costruzione della “Medea” iniziò nel 1813 sotto il dominio francese con il nome di “Moscava“, con l’intenzione di ricordare la conquista di Mosca da parte di Napoleone. Quando Venezia nel 1814 fu riconquistata dalle truppe austriache, mancavano ancora diciannove mesi per il completamento della nave, ma fu varata, con il nome di “Medea“, solo tredici anni dopo, alla presenza dell’Arciduca di Modena Francesco.
Nel novembre 1828 nel Canale di San Marco, la “Medea” alzava la bandiera del comandante della Marina Austriaca. Nel gennaio 1829 fu inviata in Marocco contro i corsari, bombardando il forte di Tetuan e recandosi quindi a Tangeri e Algesiras. Nel 1830 bombardò Arzilla e El Araisch per rientrare a Trieste il 14 dicembre.
Nel 1831 divenne nave ammiraglia della Flotta dell’Adriatico al comando del capitano di fregata Bandiera e, dopo essere stata impegnata a sostegno delle truppe imperiali contro gli insorti italiani, fu inviata nel Mediterraneo Centrale a controllare i movimenti della flotta francese.
Nel 1832 era davanti ad Ancona che era stata occupata dalle truppe francesi. Visitata dall’Imperatore Franz Joseph il 25 maggio 1832 a Pirano, la “Medea” accompagnò un mese dopo gli insorti modenesi fuggiaschi a Marsiglia. Ripartì da Trieste il 20 dicembre 1832 diretta in Marocco, per accompagnarvi il console austriaco di Tangeri. Il 22 novembre 1833 ripartì da Trieste per New York con a bordo un gruppo di profughi polacchi, diretti nel Nord e Sud America. Rientrata a Trieste rimase nell’eventuale attesa di altri fuggiaschi da accompagnare nelle Americhe. Il 1° marzo 1837 partì, con a bordo l’Arciduca Friedrich, verso Malta, la Sicilia e Napoli, dove ricevette la visita di Re Ferdinando.
Nell’aprile 1838, nave di bandiera della Flotta, partì, al comando del capitano di fregata Buratovich, per quello che doveva essere un viaggio commerciale verso il Mediterraneo Orientale. Vi rimase sino al 1841, raggiungendo, nel 1838-1839, Alessandretta, Alessandria d’Egitto, Beirut e svariate isole dell’Egeo.

Nell’agosto 1840 si riunì ad Alessandria con le navi da battaglia inglesi per recarsi, durante la guerra egizio-ottomana, a bombardare nel settembre Beirut, distruggendo le fortificazioni della città. La “Medea” sparò in quell’ occasione 244 colpi di cannone e centinaia di razzi. Ai primi di novembre bombardò e prese d’assalto San Giovanni d’Acri, subendo la perdita di 1 marinaio ucciso e di 1 ferito. Nel dicembre, davanti a Beirut, la “Medea” fu colta da una violenta tempesta che arrecò gravi danni alle navi inglesi presenti ed anche alla fregata austriaca, che subì danni alle vele, tali da costringerla a riparare a Marmarizza.
Rientrò a Trieste il 16 marzo 1841 riportando in patria i soldati austriaci che avevano combattuto in Siria. Dovette aspettare in rada per 21 giorni di quarantena. Trasferita a Venezia, il 5 settembre 1841 giunse l’ordine di demolizione. Nel 1842 la “Medea” fu tratta a riva e demolita negli anni seguenti.