Albatros (133)
corvetta cannoniera ad elica (goletta armata ad elica)

Significato del nome:

Uno degli uccelli di mare con l’apertura alare più grande.

Unità gemelle:

Nautilus

Cantiere di costruzione:

Pola, Arsenale di Pola;  progettista: Josef von Romako;  impostazione: 20.8.1872;  varo: 22.11.1873;  completamento: 3.9.1874;  ingresso in servizio: ottobre 1874

Dislocamento:

540  tonn.,  691,503  tonn. ad allestimento completato
(altre fonti: 570 tonn.)

Dimensioni:

lunghezza al galleggiamento: 44,04 m;  lunghezza fuori tutto: 51,52 m; larghezza sopra gli assi: 8,23 m;  altezza sul livello del mare: 4,67 m; immersione: 3,64 m ad allestimento completato

Propulsione:

1  motrice costruita nello Stabilimento tecnico e fonderia metalli di Fiume;  4 caldaie;  1 elica a  2 pale, del diametro di 2,50 m, con rotazione a destra, issabile;  potenza: 628 Hp;  superficie velica: 1.166,024 m²
(altre fonti: potenza: 400 Hp)

Velocità:

10,85  nodi a  122 giri  (alle prove in mare)

Protezione:

/

Armamento:

• nel 1874:  2 cannoni Wahrendorf da 15 cm; 1 cannone da 7 cm sulla lancia
• nel 1895:  2 cannoni da 7 cm;  3 cannoni da 2,5 cm
equipaggio armato  con 63 fucili, 29 revolver, 10 sciabole  (nel 1874)

Equipaggio:

permanente effettivo:  129 uomini (nel 1873), 109 uomini (nel 1875), 115 uomini (nel 1877),  13 + 99 uomini (nel 1895)

Storia:

In fase di allestimento sull’ “Albatros” furono montati gli alberi d’ acciaio provenienti dalle corvette “Frundsberg” e “Aurora“. Il 12 giugno 1876 l’ “Albatros” uscì da Pola, in occasione della guerra Serbo-Turca per incrociare nel Mare Egeo e nel Mediterraneo Orientale, dove rimase per tutto il 1877, il 1878 e il 1879, anno in cui si spostò in prevalenza fra Salonicco e Smirne, per tornare a Pola nel gennaio 1880.
Sostituite le caldaie, nel 1882 fu inviato in Egitto a difesa degli interessi austro-ungarici durante i moti antigovernativi, per poi raggiungere Costantinopoli nel 1883 e rientrare a Pola pronto a partire, al comando del capitano di corvetta Josef Ostry, per un viaggio con motivazioni commerciali e di immagine politica (il “mostrare la bandiera”) nell’Estremo Oriente, il 3 gennaio 1884.

Toccata Bombay nel marzo, l’ “Albatros” raggiunse Singapore nel maggio, Hongkong nel giugno e Shangai a luglio, per rientrare a Trieste nel marzo 1885, dopo aver percorso 22.000 miglia marine. Rientrato in arsenale, all’ “Albatros” fu sostituito l’armamento.
Nel settembre 1885 partì per un viaggio diretto al Sud America e alla costa africana occidentale che aveva finalità di rilevamenti idrografici e commerciali: Rio de Janeiro fu raggiunta il 25 dicembre 1885, Montevideo nel gennaio 1886 e Buenos Aires nel marzo 1886, in occasione della Esposizione Agricola Internazionale. Qui l’ “Albatros” sostò per quasi tre mesi, raccogliendo materiale per il Museo dell’Industria di Vienna. Nel settembre, attraversato l’Oceano Atlantico in burrasca, la nave raggiunse le coste nel Congo Belga e poi la Sierra Leone, per rientrare a Pola il 19 dicembre 1886, dopo aver percorso 22.056 miglia marine.
Nel settembre 1887 l’ “Albatros” ripartì per un viaggio analogo a quello precedente, per rientrare a Pola il 23 ottobre 1888 dopo aver percorso 21.900 miglia marine. Nel corso del viaggio di ritorno si era ammalato ed era morto il comandante Gustav von Pott. Nell’ottobre 1889 la nave partecipò al recupero del piroscafo “Minerva” e della corvetta “Frundsberg” che si erano arenati vicino a Lissa, per poi unirsi alla flotta in dicembre nel Vallone di Muggia, in occasione della visita dell’Imperatore Francesco Giuseppe.
Nel 1891-1892 l’ “Albatros” compì una crociera fra le isole del Mare Egeo, per essere assegnato nei due anni successivi al compito di nave scuola.
Ripartì, al comando del capitano di corvett Josef Ritter Mauler von Elisenau, per una missione scientifica in Estremo Oriente, nell’ottobre 1895. Lo scopo segreto della missione era di individuare dei giacimenti di nichel, necessario per la produzione dell’acciaio, per non dipendere dal monopolio francese che lo estraeva in Nuova Caledonia e per verificare la possibilità di costituire una colonia. Dopo una serie di ricerche fra gli arcipelaghi del Pacifico, nel maggio 1896 raggiunse l’Australia e successivamente Guadalcanal, nelle isole Salomone, dove furono sbarcati i componenti della missione scientifica, i quali furono peraltro aggrediti dagli aborigeni alle falde del monte Tatuve.  Un distaccamento armato sbarcato dall’ “Albatros” fu spedito in soccorso della spedizione, ma non potè evitare la morte del capo missione, il geologo Heinrich Freiherr Foullon de Norbeeck, di un cadetto e di quattro marinai, oltre a otto feriti. La spedizione scientifica proseguì comunque per tutto il 1897 nei mari dell’ Australia per rientrare nel marzo 1898 a Pola, dove all’interno della Chiesa della Madonna del Mare fu posta una targa in ricordo dei caduti a Guadalcanal, mentre sulla spiaggia di Gora, sull’isola di Guadalcanal, fu eretta successivamente, dall’equipaggio dell’ incrociatore “Leopard“, una croce.
Nel 1899 l’ “Albatros” incrociò nel Mediterraneo Occidentale, raggiungendo Barcellona e le isole Baleari. Nel 1900 troviamo la cannoniera, in due distinte missioni, nel Mare Egeo. Nel 1902 fu adattata a nave scuola per i cadetti di marina, navigando, a scopo di addestramento, lungo le coste della Dalmazia per tutto il decennio successivo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, la nave era una delle più vecchie della flotta e  nell’aprile 1914 era stata adibita a nave dormitorio per i lavoratori dell’Arsenale di Pola. Alla fine della guerra fu ceduta all’Italia, che la utilizzò come deposito munizioni dal 1920 al 1924, quando l’ “Albatros” fu inviato alla demolizione.