Significato del nome:
La consorte dell’Imperatore Franz Joseph, Duchessa in Baviera.
Unità gemelle:
“Kaiser Franz Joseph I“
Cantiere di costruzione:
Pola, Arsenale di Pola; progettista: Theodor Schunk; impostazione: 1.7.1888; varo: 25.9.1890; ingresso in servizio: 21.1.1892; costo complessivo: 5.593.564 corone
Dislocamento
4.063,7 tonn., 4.566,7 tonn. ad allestimento completato
Dimensioni
lunghezza fra le perpendicolari: 97,90 m; lunghezza al galleggiamento: 102,56 m; lunghezza fuori tutto: 103,68 m; larghezza: 14,75 m; immersione: 6,09 m a poppa, 5,31 m a prua
(altre fonti: lunghezza fuori tutto: 103,70 m; immersione: 5,70 m)
Propulsione
2 motrici ognuna con 3 cilindri orizzontali a triplice espansione, costruite nello Stabilimento Tecnico Triestino; 4 caldaie; 2 eliche Griffith del diametro di 4,44 m a tre pale; potenza: 9.000 HP nel 1892
(altre fonti: potenza: 8450 HP)
Velocità
16,19 nodi durante le prove in mare il 14.8.1913; autonomia: 3.200 miglia a 10 nodi; combustibile: 709,7 tonn. di carbone
(altre fonti: velocità massima: 19 nodi)
Protezione
ponte a volta 2: x 187 mm; pareti laterali: 2 x 280 mm; torri: 90 e 40 mm; torrione di comando: 500 mm
(altre fonti: ponte: 38 mm; scafo: 57 mm)
Armamento
- nel 1892: 2 cannoni singoli Skoda L/35 da 24 cm; 6 cannoni singoli da 15 cm; 2 cannoni singoli Uchatius da 7 cm sulle lance; 11 cannoni singoli laterali a tiro rapido da 4,7 cm; 2 cannoni a tiro rapido da 4,7 cm; 2 cannoni a tiro rapido da 3,7 cm; 2 tubi lanciasiluri laterali da 40 cm; 1 tubo lanciasiluri a poppa da 40 cm; 8 siluri
- nel 1906: 2 cannoni da 15 cm nelle barbette; 6 cannoni da 15 cm sul ponte; 12 cannoni a tiro rapido L/44 da 4,7 cm; 2 cannoni a tiro rapido L/33 da 4,7 cm; 2 cannoni sulle lance da 7 cm; 1 tubo lanciasiluri a prua da 40 cm; 2 tubi lanciasiluri laterali da 40 cm; 1 tubo lanciasiluri a poppa da 40 cm; 8 siluri
Equipaggio
permanente effettivo: 33 + 396 uomini nel 1892; 26 + 401 uomini nel 1907; nella riserva: 22 + 388 uomini
(altre fonti: 367 uomini)
Storia
Dotata di sperone, l’unità venne progettata come cacciatorpediniere per guidare una flottiglia di torpediniere in azione. Al ritiro, avvenuto nel 1897, del Ministro di Marina Max von Sterneck, uno degli eroi di Lissa, la Marina Austriaca abbandonò questa concezione. I grandi cannoni di cui la “Kaiserin Elizabeth” era dotata si dimostrarono troppo pesanti per la nave ed i sistemi di puntamento idraulici Krupp potevano elevare il tiro solo all’alzo di 13,5″, limitando la gittata a 9.000 metri. Nel 1905-1906 l’armamento venne modificato, rendendolo più consono al compito di incrociatore.
L ‘8 ottobre 1892, agli ordini del capitano di vascello Alois von Becker, il “Kaiserin Elizabeth” salpò da Pola per l’Estremo Oriente. Fra gli ufficiali era imbarcato, come tenente di vascello, l’Arciduca Leopold Ferdinand, così come il tenente di vascello August von Ramberg che diverrà successivamente famoso come pittore di navi e scene marinare. Nella tappa di Trieste salì a bordo come ospite l’Arciduca Franz Ferdinand, scortato dal maggiore generale Leo conte di Wurmbrand-Stuppach, dal tenente colonnello dell’11° Reggimento Ussari, da altri comandanti di reggimenti di ussari e dignitari dell’Impero. Il 18 dicembre, prima di giungere a Porto Said, si svolse a bordo la festa per il compleanno dell’Arciduca Franz Ferdinand.
Ad Aden il “Kaiserin Elizabeth” incontrò la corvetta corazzata della k.u.k. Kriegsmarine “Fasana“. Toccata Bombay a fine di gennaio 1893, il “Kaiserin Elizabeth” raggiunse Singapore ai primi di aprile e Sidney nel maggio. Nel giugno l’incrociatore era in Nuova Guinea e nel luglio di nuovo a Singapore dove incontrò il piroscafo del Lloyd Austriaco “Vindobona“, diretto a Trieste, su cui furono imbarcate oltre cento ceste di conchiglie e coralli raccolti dall’Arciduca Franz Ferdinand. I porti del Giappone furono raggiunti in agosto e da Yokohama l’Arciduca proseguì il suo viaggio sul piroscafo “Express of China” per l’America, salutato dai colpi a salve dei cannoni di tutte le navi da guerra presenti in porto. Nell’ottobre l’incrociatore raggiunse Chemulpo in Corea dove furono ratificati accordi commerciali fra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno di Corea. Poi il “Kaiserin Elizabeth” si mise sulla via del ritorno, rientrando a Pola il 19 dicembre dopo aver coperto 34.780 miglia marine. In ricordo del viaggio fu emessa una moneta commemorativa.
L’incrociatore rimase disarmato per i due anni successivi sino a quando fu riassegnato alla Squadra nel marzo 1895, partendo alla volta di Kiel in Germania per partecipare ai festeggiamenti per l’apertura del canale artificiale dello Jutland, o Canale di Kiel.
Rientrato, divenne nave di bandiera del comandante della Squadra, contrammiraglio Carl Ritter Seemann von Treuenwart e partì per una crociera di addestramento nel Mediterraneo Orientale. Rientrò a Trieste per il varo della corazzata “Budapest” avvenuto il 22 aprile 1896. Nel 1899 partì nuovamente per l’Estremo Oriente per una crociera di oltre otto mesi.
Rientrato e dopo aver effettuati lavori di manutenzione, il 24 luglio 1900 partì, agli ordini del comandante della Squadra Rudolf Conte Montecuccoli, da Pola per la Cina dove era scoppiata la rivolta dei Boxer. Raggiunte le coste cinesi, sbarcò un distaccamento diretto a Pechino. Per tutto il 1901 incrociò fra Mare della Cina e Mare del Giappone per rientrare solo nell’ottobre a Pola.
Il 2 gennaio 1904 partì, al comando del capitano di fregata Franz Mirtl, per l’Estremo Oriente dove, a causa dello scoppio della guerra fra Russia e Giappone, mutò i suoi piani di viaggio, prendendo a bordo a Tsingtau il principe Adalberto di Prussia. Per tutto il 1905 incrociò nel Mare di Cina incontrando nell’ottobre a Singapore l’incrociatore “Kaiser Franz Joseph I” per mettersi poi sulla via del ritorno.
Nel 1906 entrò in cantiere per la sostituzione completa dell’armamento e partì poi per una crociera di addestramento nel Mare Egeo dove tornò anche nel 1907 e nella primavera del 1908. Nell’agosto partì nuovamente per l’Estremo Oriente al comando del capitano di fregata Max Herzberg, raggiungendo questa volta anche le Filippine nel 1910 e poi Port Arhur dove l’intero equipaggio visitò i campi di battaglia della guerra russo-giapponese. Nel settembre incontrò a Shanghai l’incrociatore “Panther” e, nell’ottobre, a Singapore il “Kaiser Franz Joseph I“.
Nel 1911 effettuò una crociera di addestramento nel Mare Egeo e nel 1912 si recò nel Mediterraneo Occidentale dove, a Palma di Maiorca, ricevette la visita a bordo dell’Arciduca Ludwig Salvator. Assegnato alla 2ª Divisione Incrociatori partì il 2 febbraio 1913 da Pola, con l’incrociatore “Kaiserin und Königin Maria Theresia” per Costantinopoli, e poi nell’agosto, al comando del capitano di fregata Richard Macovitz, per l’Estremo Oriente dove si trovava allo scoppio della prima guerra mondiale.
La “Kaiserin Elizabeth” era ancorata nella baia di Chefoo quando fu circondata da terra e dal mare dalle forze giapponesi. Impossibilitata a sfuggire all’accerchiamento sbarcò i cannoni pesanti per difendersi da terra contro le avanzanti forze nemiche. Quando l’incrociatore fu attaccato anche dal cielo fu deciso di autoaffondare la nave. I marinai furono sbarcati e combatterono eroicamente contro le preponderanti forze giapponesi subendo 10 caduti, mentre 299 uomini vennero fatti prigionieri. Il 2 novembre le cariche esplosero, autoaffondando la nave.
I prigionieri furono liberati solo nel novembre 1919 e raggiunsero Trieste nel maggio 1920. In mano britannica erano caduti invece i distaccamenti austriaci di Pechino e Tientsin con oltre 150 uomini e 3 ufficiali: furono tutti internati in Cina. Rientrarono a Trieste solo dopo il 1921.