Aspern (75)
incrociatore leggero ( incrociatore torpediniere)

Significato del nome:

Località a nord di Vienna dove fra il 21 e il 22 maggio 1809 si combattè una battaglia che vide la vittoria dell’Arciduca Carlo contro Napoleone.

Unità gemelle:

Zenta“, “Szigetvár

Cantiere di costruzione:

Pola, Arsenale di Pola; progettista: Josef Kuchinka; impostazione: 4.8.1897; varo: 3.5.1899; completamento: 1.4.1900; ingresso in servizio: 29.5.1900; costo complessivo: 4.551.014 corone

Dislocamento

2.394 tonn., 2.667 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza al galleggiamento: 96,40; lunghezza fuori tutto: 97,47; larghezza: 11,93 m; immersione: 4,58 m (5,00 m ad allestimento completato)

Propulsione

2 motrici a 4 cilindri verticali a triplice espansione, costruite nello Stabilimento Tecnico Triestino; 8 caldaie Yarrow; 2 eliche del diametro di 3,66 metri a tre pale a rotazione esterna; superficie velica completa 585 mq; potenza 8000 Hp

Velocità

20 nodi; combustibile: 469 tonn. di carbone

Protezione

ponte: da 25 a 50 mm

Armamento

8 cannoni da 12 cm L/40 (2 in coperta e 6 in batteria) / canna L 40 calibri / cadenza 6 colpi al minuto; 8 cannoni a tiro rapido Skoda L/44 da 4,7 cm; 2 cannoni a tiro rapido Hotchkiss da 4,7 cm; 2 mitragliatrici M/93 da 8 mm; 2 mitragliatrici da 37 mm; 2 tubi lanciasiluri da 45 cm; 6 siluri

Equipaggio

permanente effettivo: 17 + 288 uomini nel 1907, 17 + 290 uomini nel 1908

Storia

A differenza delle gemelle “Zenta” e “Szigetvár“, l’opera viva dell’ Aspern venne foderata con un fasciame di teak rivestito di piastre di rame, mentre le sezioni prodiera e poppiera vennero rifasciate con lastre di bronzo al fosforo. Questo per impedire alla corrente galvanica di corrodere lo scafo ed a scopo antivegetativo per ottenere migliori prestazioni in acque tropicali.
Madrina al varo fu l’Arciduchessa Maria Josefa, consorte dell’Arciduca Otto. Il 1° giugno 1900 l’ “Aspern” prese servizio nella Flottiglia Torpediniere come nave di bandiera del contrammiraglio Cavaliere Rudolf von Brosch.
Il 24 luglio salpava per l’Estremo Oriente a causa della rivolta dei Boxer in Cina. Attraversato il Canale di Suez e toccata Aden, il 29 agosto 1900 ormeggiò a Hong Kong ed il 2 ottobre 1900 sbarcava a Taku un distaccamento di fanteria diretto a Pechino. Rimase in Oriente sino al rientro a Trieste il 14 marzo 1902.

Il 15 giugno 1903 rientrò in servizio per le manovre estive della Squadra. Il 20 settembre 1903, al comando del capitano di fregata Friedrich Grinzenberger salpava ancora per l’Estremo Oriente. Dopo aver fatto scalo in numerosi porti cinesi il 23 dicembre 1904 rientrava a Pola dove fu installata la stazione radio.
Nel 1905 effettuò una crociera di addestramento nel Mare Egeo toccando il Pireo, Salonicco, Rodi, Cefalonia, Corfù e Durazzo. Al rientro partecipò, il 21 maggio, a Trieste ai festeggiamenti per il varo dell’ “Erzherzog Ferdinand Max“. Rimase nel servizio di Squadra sino al 26 marzo 1907 quando salpò per gli Stati Uniti insieme al “Sankt Georg” per partecipare ai festeggiamenti commemorativi della fondazione della prima colonia inglese in Virginia. Nel corso del viaggio l’ “Aspern” dimostrò ottime doti di navigabilità. Al ritorno fecero seguito diversi servizi nella Flotta e la visita, il il 28 marzo 1911, dell’Imperatore tedesco, presente a bordo anche l’Arciduca Franz Ferdinand.
Il 6 dicembre 1912, dopo essere rientrata dalla scorta ai convogli truppe che partecipavano alla guerra dei Balcani fu installata una nuova stazione radio. Seguirono crociere di addestramento nel Levante e temporanei disarmi per lavori di manutenzione. Il 24 agosto 1914 venne riarmata ed inviata ad incrociare lungo le coste della Dalmazia.
L’8 gennaio 1916 partecipò al bombardamento del Lovcen. Il 2 agosto al largo di Durazzo ebbe uno scontro a fuoco con l’esploratore “Nino Bixio” e sei torpediniere italiane. Il 20 agosto fu impiegata nella ricerca del sommergibile austro-ungarico “U 6” che era dato per disperso. Il 13 marzo 1918 venne trasferito da Trieste a Pola dove dal 14 venne utilizzato come sede ed alloggio del Comando Posamine. Nel 1920 venne consegnato alla Gran Bretagna che lo vendette a demolitori italiani.