Tegetthoff (29)

Tegetthoff

corazzata da battaglia (classe Tegetthoff)

Significato del nome:

Wilhelm von Tegetthoff, viceammiraglio, nato nel 1827, deceduto  nel  1871. Vincitore nel 1864 a Helgoland e nel 1866 a Lissa. Dal 1868
Comandante della Marina e Capo della Marinesektion.

Unità gemelle:

Viribus Unitis“, “Szent István” (simile), “Prinz Eugen

Cantiere di costruzione:

Trieste, Stabilimento Tecnico Triestino, Cantiere San Marco; numero di costruzione: n° 426; impostazione: 24.9.1910;  varo: 21.3.1912; ingresso in servizio: 8.7.1913; costo complessivo: 60.600.000 corone

Dislocamento:

20.013,55 tonn

Dimensioni:

lunghezza fra le perpendicolari: 143,00 m;  lunghezza al galleggiamento: 151,00; l unghezza fuori tutto: 152,18;  larghezza: 27,99 m;  immersione: 8,23 m;
(altre fonti: lunghezza fuori tutto: 152,83 m;  larghezza: 27,34 m; immersione 8,74 m) 

Propulsione:

4 turbine a vapore Parsons di cui 2 ad alta e 2 a bassa pressione, costruite nello Stabilimento Tecnico Triestino Sant’ Andrea;  12 caldaie Yarrow;  4 eliche di 2,75 m di diametro con 3 pale a rotazione esterna;  potenza 25.638 Hp

Velocità:

20,31 nodi;  autonomia: 4.100 miglia a 10 nodi;  combustibile: 2.000 tonn. di carbone

Protezione:

cintura 280 mm su un sottofondo di teak di 80 mm; prua e poppa: 150 mm;  torri e torrione di comando: 280 mm;  casematte: 180 mm;  ponte: 30 – 48 mm
(altre fonti: torrione di comando: 350 mm)

Armamento:

12 cannoni trinati Skoda da 30,5 cm L/45;   12 cannoni singoli da 15 cm L/50;  18 cannoni singoli anti-torpediniere a tiro rapido da 7 cm;  2 cannoni a tiro rapido L/44 da 4,7 cm;  3 mitragliatrici Schwarzlose da 88 mm;  2 cannoni da sbarco L/18 da 7 cm;  4 tubi lanciasiluri da 53,3 cm;  14 siluri;  20 mine

Equipaggio:

permanente effettivo: 37 uffciali superiori + 16 sottoufficiali + 993 uomini
di complemento: 4.200 uomini

Storia:

Fu la seconda nave della k.u.k. Kriegsmarine, dopo la corazzata omonima costruita nel 1876-1881, a portare il nome del vincitore della battaglia di Lissa, l’ammiraglio Wilhelm Tegetthoff . Era la seconda unità della potente nuovissima “Classe Tegetthoff” (o “Classe Viribus Unitis” che dir si voglia) che consisteva di quattro unità comparativamente piccole ma nondimeno efficaci con il loro armamento principale consistente in due paia di torri trinate dotate di potenti cannoni a tiro rapido.
Madrina in occasione del varo fu l’Arciduchessa Blanka accompagnata dall’Arciduca Leopold Salvator, dall’erede al trono Franz Ferdinand e da altri Arciduchi e Arciduchesse. La bandiera di battaglia, sotto l’alto patronato della Contessa Gabriela Schönborn-Chotek, fu donata alla nave dalle nobildonne di Marburg/Maribor, città dove l’Ammiraglio Tegetthoff era nato nel 1827.
Il 1913 trascorse lungo le coste della Dalmazia in prove in mare e addestramento dell’equipaggio. Agli inizi del 1914 la “Tegetthoff” era la nave ammiraglia della 1ª Divisione e presenziò nel febbraio alla visita che la squadra inglese fece nel porto di Trieste. Nel maggio-giugno fu impegnata in una crociera di addestramento nel Mediterraneo Orientale che toccò Smyrna, Beirut, Alessandria d’Egitto, Malta, Valona e Durazzo. Nell’ottobre 1914 ricevette la visita dell’erede al trono, l’Arciduca Karl Franz Joseph.
Partecipò nel maggio 1915 al bombardamento delle coste italiane e di Ancona per poi rientrare alla base di Pola dove rimarrà sino al giugno 1918 per partecipare, con la corazzata “Szent István“, al tentativo di forzare il blocco del Canale di Otranto. La sera del 10 giugno 1918 le corazzate “Szent István” e “Tegetthoff” vennero intercettate presso l’isola di Premuda dai “MAS 15” e “MAS 21” in missione sotto il comando di Luigi Rizzo, lo stesso che il 10 dicembre 1917 aveva affondato la corazzata “Wien” nel Vallone di Muggia. Il “MAS 21” lanciò due siluri contro la “Tegetthoff“, che non esplosero, mentre la “Szent István” venne centrata dai due siluri del “MAS 15” alle 3,31 del mattino. Effettuato il lancio, i due MAS si ritirarono indenni. La “Tegetthoff“, raccolti i naufraghi della “Szent István“, proseguì il viaggio di ritorno verso la base di Pola, dove venne catturata dagli italiani al termine della guerra.
Il 25 marzo 1919 venne portata a Venezia ed esposta come trofeo di guerra. Venne utilizzata per le scene del film italiano “Eroi dei nostri mari”, che descrive l’affondamento della “Szent István“. A causa delle decisioni assunte dai governi alleati, non venne permesso all’Italia di tenerla in servizio e nel 1924 venne ceduta alla demolizione a La Spezia.
Comandanti della “Tegetthoff” furono il capitano di vascello Franz Holub nel 1914 e 1915, il capitano di vascello Heinrich Cavaliere von Nauta nel 1917 e il capitano di vascello Enrico Pergler Barone von Perglas nel 1918.