Szent István (31)

Szent István

corazzata da battaglia (classe Tegetthoff)

Significato del nome:

Santo Stefano, Re di Ungheria, il fondatore dello Stato ungherese; pronuncia: Sent Ishtvàn.

Unita’ gemelle:

Viribus Unitis, Tegetthoff, Prinz Eugen

Cantiere di costruzione:

Fiume-Bergudi, Cantiere Ganz & Co. Danubius;  progettista: Siegfried Popper; impostazione: 29.1.1912;  varo: 17.1.1914;  completamento: 19.10.1915;  ingresso in servizio: 17.11.1915;  costo complessivo: circa 60.000.000 corone

Dislocamento:

20.008,3 tonn.,  21.689 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni:

lunghezza fra le perpendicolari: 143,30 m;  lunghezza al galleggiamento: 151,00;  lunghezza fuori tutto: 152,18;  larghezza: 28,00 m;  immersione: 8,23 m (8,59 m ad allestimento completato)
(altre fonti: lunghezza prua-poppa: 152,20 m;  lunghezza fuori tutto: 159,94 m;  larghezza: 27,28 m)

Propulsione:

2 turbine a vapore AEG Curtis, costruite da Ganz & Co. Danubius AG Budapest, costituite ognuna da una turbina ad alta e da una a bassa pressione con retroturbina incorporata;  12 caldaie Babcok & Wilcox;  2 eliche da 4,00 m di diametro a 3 pale con rotazione esterna; potenza: 26.400 Hp

Velocità:

21 nodi;  autonomia: 4.100 miglia a 10 nodi;  combustibile: 1.644,5 tonn. di carbone
(altre fonti: 20 nodi;  combustibile: 2.000 tonn. di carbone)

Protezione:

cintura: 150-280 mm;  torri: 60-280 mm;  casematte: 180 mm;  torre di comando: 60-280 mm;  ponte: 30-48 mm

Armamento:

12 cannoni trinati Skoda da 30,5 mm L/45; 12 cannoni singoli da 15 cm L/50;  4  cannoni antiaerei da 7 cm L/50;  14 cannoni anti-torpediniere da 7 cm L/50; 4 mitragliatrici Schwarzlose da 8 mm;  2 cannoni da sbarco da 7 cm L/18;  4 tubi lanciasiluri da 53,3 cm;  14 siluri;  20 mine

Equipaggio:

permanente effettivo: 38 + 1056 uomini
di complemento: 4.200 uomini

Storia:

La “Szent István” era la quarta unità della potente nuovissima “Classe Tegetthoff” che comprendeva appunto la “Szent István“, la “Viribus Unitis“, la “Prinz Eugen” e la “Tegetthoff“. Si distingueva dalle altre per la presenza di una piattaforma con fari di avvistamento montata a tre quarti di altezza dei fumaioli. Era la prima nave di grande tonnellaggio costruita dall’ Impero Austro-Ungarico su territorio e con materiali quasi tutti ungheresi.
Madrina in occasione del varo fu l’Arciduchessa Maria Theresia.
Il 9 febbraio 1914, ad allestimento non ancora completato, fu trainata dai rimorchiatori “Herkules” e “Pluto” a Pola. Tutto il 1915 e il 1916 trascorse in prove macchine, addestramento dell’equipaggio e esercitazioni di tiro. Il 15 dicembre 1916 la “Szent István” ricevette la visita a bordo dell’Imperatore Karl. Anche il 1917 trascorse in esercitazioni finché il 9 giugno 1918 uscì da Pola, insieme alla “Tegetthoff” per rompere il blocco navale praticato dagli italiani nel Canale di Otranto.
Problemi alle macchine la costrinsero a rallentare sino a 12 nodi e poi a 14 nodi. La scorta ravvicinata era costituita dal cacciatorpediniere “Velebit” e da sei torpediniere. La sera del 10 giugno 1918 le due corazzate, giunte nei pressi dell’ isola di Premuda vennero intercettate dai “MAS 15” e “MAS 21” in missione sotto il comando di Luigi Rizzo, lo stesso che il 10 dicembre 1917 aveva affondato la corazzata “Wien”  nel Vallone di Muggia. I due MAS italiani non furono avvistati dalla scorta. Il “MAS 21” lanciò due siluri contro la “Tegetthoff“, che non esplosero, mentre la “Szent István” venne centrata dai due siluri del “MAS 15” alle 3,31 del mattino. Effettuato il lancio, i due MAS si ritirarono indenni nella notte.
I siluri aprirono sulla “Szent István” una falla tra il locale caldaie ed una paratia stagna: l’acqua entrò inarrestabile facendo rapidamente sbandare la nave. A nulla servì brandeggiare i cannoni sul bordo opposto. Alle ore 6,12, dopo tre ore di agonia, la “Szent István” si capovolse ed affondò con 89 marinai. Tutte le fasi dell’affondamento furono filmate da bordo della “Tegetthoff” che, soccorsi i naufraghi, ritornò a Pola.