Reka (390)
cacciatorpediniere

Significato del nome

Fiume, in sloveno Reka, in croato Rjieka, in tedesco Reka Fluß.

Unità gemelle

Huszár, Ulan, Streiter, Wildfang, Scharfschütze, Uskoke, Turul, Pandur, Csikos, Velebit, Dinara, Huszár II., Warasdiner

Cantiere di costruzione

Fiume, Cantiere Danubius; impostazione: 13.8.1908; varo: 28.4.1909; completamento: 31.12.1909; ingresso in servizio: 26.2.1910; costo complessivo: 1.515.994 corone

Dislocamento

389,2 tonn., 420 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

lunghezza al galleggiamento: 67,13 m; lunghezza fuori tutto: 68,39 m; larghezza: 6,26 m; immersione: 1,78 m (1,85 m ad allestimento completato)

Propulsione

2 motrici a 4 cilindri verticali a triplice espansione, costruite nello Stabilimento Danubius di Budapest; 4 caldaie Danubius (sostituite nel 1907 da 4 caldaie Yarrow); 2 eliche del diametro di 2,06 m a tre pale; potenza: 6.000 Hp

Velocità

28, 5 nodi; autonomia: 500 miglia a 28 nodi; combustibile: 90,6 tonn. di carbone

Protezione

/

Armamento

1 cannone Skoda da 7 cm; 7 cannoni Skoda a tiro rapido da 4,7 cm; 2 tubi lanciasiluri sul ponte da 45 cm; 4 siluri
dal 1913: 1 cannone da 7 cm; 5 cannoni a tiro rapido da 7 cm; 2 tubi lanciasiluri sul ponte da 45 cm; 4 siluri
dal 1915: in aggiunta 1 mitragliatrice MG

Equipaggio

permanente effettivo: 4 + 61 uomini nel 1909

Storia

Il cacciatorpediniere “Reka” fu la seconda nave della k.u.k. Kriegsmarine a portare questo nome: era stato preceduto da una cannoniera corazzata varata nel Cantiere San Marco di Trieste, cantiere di proprietà dei fratelli Tonello, nel 1861.
Alla sua prima uscita da Pola il 26 febbraio 1910 ebbe l’onore di avere a bordo l’erede al trono, l’Arciduca Franz Ferdinand. Poi partì subito per una crociera di addestramento nel Mare Egeo nel corso della quale toccò, fra gli altri, i porti di Marmarizza, Alessandretta, Beirut, Argostoli, Salonicco, Corfù, Zante e Durazzo. Nel 1911 era di nuovo nel Mare Egeo; poi fu assegnato a Cattaro e Durazzo.
Scoppiata la prima guerra mondiale, fu impegnato, verso la fine del 1914, in esplorazioni nelle acque di Lissa e Pelagosa. Nel maggio 1915 fu impegnato in servizi di scorta e traino a sommergibili e ricerca di mine nel mare antistante a Sebenico. Il 23 luglio 1915 attaccò la costa italiana bombardando i ponti fra Aso e Tesino. Proseguì per tutto il 1916 il suo servizio fra Trieste, dove minò il porto, Pola, Sebenico e Fiume. A fine anno fu inviato contro il blocco italiano del Canale d’Otranto scontrandosi in questa occasione con una torpediniera francese e subendo colpi ai fumaioli.
Nel Canale d’Otranto tornò nell’aprile 1917 per poi contribuire lungo le coste dalmate ad Antivari allo spegnimento dell’incendio del piroscafo “Senj“. Nel corso di tutto il 1917 effettuò 20 scorte a convogli, 2 operazioni cacciamine e 5 azioni di appoggio ad azioni aeree fra cui quella dell’agosto contro Venezia. Questa attività proseguì sino all’ottobre 1918.
La fine della guerra sorprese il cacciatorpediniere alle Bocche di Cattaro. Fu assegnato alla Francia nel 1920 con l’impegno a demolirlo entro i sei anni successivi.