Huszár (381)
(dal 1909 Huszár II) cacciatorpediniere

Significato del nome

Ussaro, soldato della cavalleria leggera ungherese, così chiamato anche in altri eserciti.

Unità gemelle

Ulan, Streiter, Wildfang, Scharfschütze, Uskoke, Turul, Pandur, Csikos, Reka, Velebit, Warasdiner

Cantiere di costruzione

  • nel 1905 (Huszár): Londra, Cantiere Yarrow; impostazione: 14.11.1904; varo: 31.5.1905; completamento: 1.6.1905; ingresso in servizio: 4.7.1905; costo complessivo: 1.558.136 corone
  • nel 1909 (Huszár II): Pola, Arsenale di Pola; impostazione: 29.11.1909; varo: 20.12.1910; ingresso in servizio: 8.2.1911

Dislocamento

  • nel 1905 (Huszár): 389,7 tonn., 428,3 tonn. ad allestimento completato
  • nel 1909 (Huszár II): 390 tonn., 420 tonn. ad allestimento completato

Dimensioni

  • nel 1905 (Huszár): lunghezza fra le perpendicolari: 67,06 m; lunghezza al galleggiamento: 67,13 m; lunghezza fuori tutto: 68,39 m; larghezza: 6,26 m; immersione: 1,78 ad allestimento completato
  • nel 1909 (Huszár II): lunghezza fra le perpendicolari: 67,13 m; lunghezza fuori tutto: 68,39 m; larghezza: 6,25 m; immersione: 1,78 m (1,85 m ad allestimento completato)

Propulsione

  • nel 1905 (Huszár): 2 motrici verticali con 4 cilindri a triplice espansione, costruite presso lo Stabilimento Poplar di Londra; 4 caldaie Yarrow; 2 eliche di 2,06 m di diametro a 3 pale; potenza: 5.800 Hp
  • nel 1909 (Huszár II): 2 motrici verticali a 4 cilindri; 4 caldaie Yarrow; 2 eliche; potenza: 6.000 Hp

Velocità

  • nel 1905 (Huszár): 28,54 nodi a 388 giri; autonomia: 500 miglia a 28 nodi; combustibile: 90,6 tonn. di carbone
  • nel 1909 (Huszár II): 28,5 nodi; autonomia: 500 miglia a 28 nodi; combustibile: 90,6 tonn. di carbone

Protezione

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Armamento

  • nel 1905 (Huszár): 1 cannone Skoda da 7 cm; 7 cannoni a tiro rapido Skoda da 4,7 cm; 2 lanciasiluri da 45 cm sul ponte
  • nel 1909 (Huszár II): 1 cannone da 7 cm; 7 cannoni a tiro rapido da 4,7 cm; 2 lanciasiluri da 45 cm sul ponte
  • nel 1913: 1 cannone da 7 cm; 6 cannoni a tiro rapido da 7 cm; 2 lanciasiluri da 45 cm sul ponte
  • dal 1915: in aggiunta 1 mitragliatrice MG

Equipaggio

  • nel 1907 (Huszár): permanente effettivo: 4 + 61 uomini
  • nel 1910 (Huszár II): permanente effettivo: 5 + 65 uomini

Storia

Questo cacciatorpediniere era la seconda nave della k.u.k. Kriegsmarine a portare il nome di “ussaro”. La prima, che ad essere precisi recava sullo scafo la scritta nella forma “Hussar“, era un brigantino costruito, fra il 1842 e il 1847, nell’Arsenale di Venezia. Questo era un cacciatorpediniere acquistato nei cantieri inglesi nel 1905 e successivamente ricostruito all’Arsenale di Pola fra il 1909 e il 1911. Salpato da Londra l’11 luglio 1905 raggiunse Pola il 28 luglio e manifestò subito problemi di smaltimento dei fumi a causa dei fumaioli troppo bassi.
Assegnato alla Flottiglia Torpediniere, partecipò con l’intera Squadra ad una crociera di addestramento nel Mediterraneo Orientale nella primavera del 1906 spingendosi sino a Beirut e Alessandria d’Egitto. Sostituite le caldaie nel 1907, il 3 dicembre 1908, dirigendo dalle Bocche di Cattaro verso il mare aperto con tempo chiaro e una lieve brezza da nord, mentre il comandante aveva ceduto il timone al suo secondo intrattenendosi sul ponte di coperta con altri comandanti ospiti a bordo, il cacciatorpediniere urtò contro uno scoglio sommerso riportando gravissimi danni allo scafo: la roccia era penetrata sino all’interno della sala macchine danneggiando tutti i vani prodieri, anche se non vi erano stati feriti sulla nave. Il 10 dicembre l’ incrociatore “Sankt Georg” giunto in soccorso da Pola tentò di disancagliare l’ “Huszár”, ma inutilmente. Anche i tentativi della corazzata “Erzherzog Friedrich” fallirono. Il 12 il cacciatorpediniere si liberò da solo dalla scogliera a causa del mare in burrasca e affondò. Pochi giorni dopo i palombari giunti da Cattaro individuarono lo scafo spezzato in tre tronconi e fu iniziato il recupero che si protrasse sino al marzo 1909.
Pochi mesi dopo si decise di ricostruire la nave. Il comandante, capitano di corvetta Renner venne accusato di aver abbandonato il proprio posto e condannato a quattro mesi di arresti. Il tenente di vascello direttamente responsabile del naufragio fu condannato a sei mesi di arresto.
In pochi mesi l’ “Huszár” fu ricostruito a Pola prendendo il nome di “Huszár II” (o “Rekonstruction Huszár“) ricevendo il 26 marzo 1911 il saluto dell’Imperatore di Germania. Allo scoppio della prima guerra mondiale il cacciatorpediniere stava incrociando davanti alle coste della Dalmazia e fu inviato nell’agosto incontro all’incrociatore tedesco “Goeben” che tentava di sfuggire, raggiungendo Costantinopoli, alla flotta anglo-francese.
Nel 1915 continuò ad incrociare fra Cattaro, Pola e Sebenico posando campi minati e partecipando nel dicembre al bombardamento di Medua. Nel settembre 1916 partecipò all’attacco contro Valona per essere poi assegnato a Lussinpiccolo attaccando nel novembre un treno corazzato presso Fano e successivamente svolgendo azioni di scorta convogli, ricerca di sommergibili e posa di campi minati. Nel maggio 1918 nuovo attacco alla costa italiana nei pressi di Mugano.
La fine della guerra sorprese l’ “Huszár II” a Pola. Nel 1920 fu ceduto all’Italia e inviato alla demolizione.