Padiglione della Marina di Vienna
(Marine-Pavillon von Wien)

Storia:

Mostra di guerra 1916.

In una foto si vede l’ “U-boot di ferro”, con la tabella con i prezzi dei diversi chiodi di ferro, argento e oro. I chiodi in ferro servivano per ricoprire tutta la figura e quelli in argento e oro servivano per definire alcuni particolari.
Le Nagelfiguren (statue chiodate) sono diventate popolari negli Imperi Centrali durante la Prima Guerra mondiale quale forma di propaganda e di raccolta fondi per l’assistenza ai feriti delle forze armate e per le vedove e gli orfani.
Erano statue di legno, che di solito raffiguravano antichi cavalieri in armatura, in cui venivano piantati chiodi di ferro o d’argento o d’oro in cambio di donazioni di importi diversi.
La prima a essere istituita fu la cosiddetta Wehrmann in Eisen o Eiserner Wehrmann (guerriero di ferro) di Vienna, realizzata dallo scultore Josef Müllner (Baden 1879 – Vienna 1968) e collocata nella Schwarzenbergplatz a partire dal 6 marzo 1915.
L’idea di realizzare “i soldati di ferro” venne a un Capitano di corvetta austriaco che si ispirò allo Stock-im-Eisen (bastone nel ferro o bastone ferrato), ovvero al tronco d’albero. ancora oggi conservato a Vienna, in una nicchia vetrata posta all’angolo tra la Stock-im-Eisenplatz e la Kärtner Strasse. Ogni fabbro itinerante che arrivava in città doveva piantare un chiodo, per propiziarsi un sereno ritorno a casa.

Anche a Trieste fu collocato un “Marinaio di ferro”, poi distrutto all’arrivo degli italiani. Si è salvato sul il fucile, che si trova al Civico Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez di Trieste.