Monumenti di Tegetthoff
(Pola, Vienna, Maribor/Marpurg)

Alla morte di Tegetthoff, monumenti in suo onore vennero innalzati a Vienna, Marburg (oggi Maribor, in Slovenia, città natale di Wilhelm von Tegetthoff) e Pola, il principale porto militare dell’impero asburgico.

Monumento a Pola

Il 20 luglio 1877 ricorreva l’undicesimo anniversario della vittoriosa battaglia navale di Lissa sugli Italiani e, per ricordare l’avvenimento alle generazioni future, l’Imperatore Franz Joseph fece erigere un monumento al vincitore di quella battaglia, l’ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff, che era morto sei anni prima. Il monumento era situato sul monte Zaro a Pola, dinnanzi all’osservatorio astronomico.
Ecco come il giornale triestino “L’Adria” descrive l’inaugurazione ed il monumento, in un articolo del 22 luglio 1877: “Il monumento, egregio lavoro dello scultore Kundmann, professore di scultura nell’Accademia di Belle Arti di Vienna, è fuso nella i.r. fonderia artistica in Vienna, sotto la direzione di Francesco Ponninger e Giuseppe Rohlich. L’impressione dell’ insieme ricorda il bel monumento di Piazza Giuseppina, solo che le quattro figure allusive che coronano il dado allungato su cui posa la statua, sono sedute. Sono tre gradini e uno zoccolo di marmo portante le quattro figure, poi il dado, e sovr’esso la statua in piedi, maggiore del naturale, che rappresenta l’eroe nell’uniforme di vice-ammiraglio, le braccia al sen conserte, e stringendo nella destra il cannocchiale di marina. La posa è risoluta e fiera, la rassomiglianza perfetta. Le iscrizioni che si leggono ai quattro lati:
DEM VICE-ADMIRAL WILHELM VON TEGETTHOFF 1877 / KAISER FRANZ JOSEPH / TAPFER KAMPFEND BEI HELGOL AND GLORREICH SIEGEND BEI LISSA / ERWARB ER UNSTERBLICHEN RUHM SICH UND OESTERREICHS SEEMACHT.
“Al Contrammiraglio Guglielmo von Tegetthoff / l’Imperatore Francesco Giuseppe, 1877 / Combattendo da valoroso a Helgoland / Gloriosamente vincendo a Lissa / Acquistò per sé e per la Marina austriaca fama immortale.”
Il monumento è degno del Sovrano che lo volle eretto, dell’eroe cui fu dedicato e degli artisti che lo hanno eseguito. Si direbbe che da quel posto elevato il vincitore di Lissa domini ancora il mare ed aspetti. E fu veramente un momento solenne quando, caduti i veli, l’artistica mole comparve agli sguardi desiosi del pubblico, commossi dei commilitoni dell’illustre defunto, e al fragore delle artiglierie si mescolavano i concenti dell’inno nazionale, e tosto dopo il tedeum solennemente intonato da Mons. Raicic
D’ un tratto, a tutto quel rumore, a quel movimento subentra la quiete e un profondo silenzio. Era il muto, ma eloquente omaggio che i superstiti tributavano alla memoria del compianto ammiraglio. Le corone venivano recate e deposte con religioso raccoglimento ai piedi del monumento. Il generale maggiore von Tegetthoff, fratello dell’illustre estinto, diresse parole di sentito ringraziamento a S.A. l’arciduca Alberto, pregandolo di farsi interprete presso l’Imperatore della gratitudine della famiglia. Intanto agli ospiti più cospicui si distribuì una bellissima medaglia commemorativa in argento, lavoro di I. Tautenhaym, con da uno dei lati l’effige in profilo colla leggenda: “Wilhem von Tegetthoff” dall’altro il monumento e per leggenda le iscrizioni che vi ho riportate. Tutti gli ufficiali che combatterono a Lissa ne avranno una in bronzo.
In generale l’impressione lasciatami da questa giornata fu sotto ogni aspetto eccellente. Tutto vi si prestava: e il tempo magnifico, e le navi vagamente pavesate, e gli allegri urrah tuonati dai marinai dall’alto dei pennoni fra il rombo delle artiglierie, e la popolazione festante che empiva le vie tutte imbandierate, e le splendide e svariate uniformi, e il bel portamento delle truppe di terra e di mare: e tutta questa scena di vita e di moto dominata e animata da gloriosi ricordi, da liete speranze, da un rispettoso senso di gratitudine verso l’Augusta Casa, che ha voluto mostrare in quanto pregio essa sa tenere i servizi resi alla patria, e con due dei Suoi membri ha voluto partecipare alla festività dandole così un carattere più solenne. L’Arciduca Alberto portava la gran croce dell’ordine di Maria Teresa, il generale di artiglieria Kuhn quella di Santo Stefano. Al pranzo dato da S.A. sul “Greif” furono invitati anche i signori podestà Barsan di Pola e Doimi di Lissa.”
Dopo la prima guerra mondiale e precisamente il 1° febbraio 1919 l’ammiraglio Cagni diede l’annuncio che la statua di Tegetthoff sarebbe stata donata come trofeo di guerra alla città di Roma. Il 16 aprile 1919 s’iniziarono i lavori di demolizione dell’opera che però non arrivò mai nella capitale del Regno d’Italia, ma finì nei magazzini dell’Arsenale di Venezia.
L’artistico manufatto rivedrà la luce il 1° dicembre 1935 in una piazza a lui dedicata nella capitale stiriana, Graz, dove tuttora si trova. Nel 1935 venne posta una targa che ricorda ai posteri l’avvenuta ricollocazione del monumento:
“DIESES DENKMAL ERRICHTET IN POLA AM JULI 1877 / DEM ELFTEN JAHERESTAGE DER SEESCHLACHT BEI LISSA / WURDE DURCH DIE STADTVERWALTUNG GRAZ IM / OKTOBER 1935 IN DIE HEIMAT GEBRACHT UND AM 1 DEZEMBER 1935 / VOR DEM JAHRESTAGE DER REGIERUNGSÜBERNAHME WEILAND KAISER FRANZ JOSEFS I / 2 DEZEMBER 1848 / UNTER DEM BURGERMEISTER HANS SCHNID FEIERLICH ENTHÜLLT”.
“Questo monumento, eretto a Pola il 20 luglio 1877, undicesimo anniversario della battaglia navale di Lissa, fu portato in patria nell’ottobre del 1935 per interessamento dell’amministrazione civica di Graz e felicemente scoperto il 1° dicembre 1935, vigilia dell’anniversario dell’ascesa al trono del fu Imperatore Francesco Giuseppe I, 2 dicembre 1848, col sindaco Hans Schnid”.

Monumento a Vienna

La statua del monumento a Tegetthoff di Vienna è opera di Carl Kundmann, l’intero monumento è stato progettato dall’architetto Carl von Hasenauer. Si trova dal 1896 al Prater, nel 2° distretto di Vienna, Leopoldstadt.
Su di un basamento di cinque metri di altezza decorato da statue di cavalli marini e simboli della vittoria, si innalza una colonna in marmo di undici metri d’ altezza decorata da ancore, rostri, polene e tre prue di bronzo. Sopra, alta quasi quattro metri, la statua dell’ ammiraglio in bronzo.
Il progetto di dedicare a Tegetthoff un memoriale fu avanzato già nel 1871, l’anno della sua morte, ma non si raggiunse un consenso sul sito, anche se tutti concordavano sulla necessaria vicinanza alla Stazione Nord, la principale stazione ferroviaria di Vienna. In un primo tempo si pensava di posizionare la statua di fronte alla erigenda Chiesa Votiva, poi si decise per il centro del Prater (la Stella del Prater), dove la statua si trova tuttora.
Già nel 1872 fu indetto un concorso, in cui allo scultore svizzero Ferdinand Schloth fu assegnato il primo premio. Ma questo progetto incontrò resistenze e alla fine fu abbandonato. Il monumento fu poi inaugurato alla presenza dell’Imperatore Franz Joseph il 21 settembre 1886.
A metà del 1950, per ragioni legate al traffico, si pensò di spostare la statua, ma poi il progetto fu abbandonato e la statua di Tegetthoff si trova ancora al suo posto originario.

Monumento a Maribor/Marburg

Già nel 1871, l’anno della morte dell’ammiraglio, a Maribor si pensò di erigere un monumento in memoria di Tegetthoff. Una delegazione del Consiglio cittadino si recò dall’Imperatore e gli chiese di entrate a far parte del comitato promotore. L’Imperatore accondiscese e fu predisposto un concorso di idee. Al comitato aderirono in prevalenza cittadini della comunità austriaca di Maribor e cittadini austriaci di Graz e di altre città.
Venti esponenti del comitato fecero stampare migliaia di lettere in tedesco, inglese e francese, per raccogliere la cifra necessaria alla realizzazione dell’opera. Nel 1872 il Ministero delle Finanze autorizzò una speciale lotteria. I biglietti furono venduti su tutto il territorio austriaco della duplice monarchia. Numerosi cittadini donarono oggetti di valore per la lotteria e si raggiunse un totale di trentamila premi. Il maggior numero di biglietti fu venduto nelle regioni austriache e l’estrazione dei numeri vincitori si tenne a Graz il 28 febbraio 1872, nonostante che il monumento a Tegetthoff dovesse sorgere a Maribor.
Ancora nel 1881 infatti il giornale “Slovenski narod“ (“Il popolo sloveno“) e la “Marburger Zeitung” davano la notizia che il monumento a Tegetthoff sarebbe dovuto sorgere in quella che allora si chiamava piazza Tappeinerjev (oggi piazza Maistrov).
La fusione della statua fu affidata al viennese Karel Turbein ad un costo di 21.000 fiorini. Il contratto stipulato prevedeva la consegna della statua comunque entro il 20 luglio 1883. Alla presenza dell’Imperatore Franz Josef, il 12 luglio 1883, il monumento fu collocato in piazza Tappeinerjev, davanti all’edificio della Scuola Reale. Contrariamente a quanto si attendeva la comunità di madre lingua austriaca della città, che la voleva utilizzare come un’affermazione della propria egemonia, la cerimonia di inaugurazione si svolse in pretto stile militare e durò quindici minuti.
Il giornale “Südsteirische Post” informò, il 14 luglio 1883, che il monumento era costato alla fine 23.000 fiorini, era alto cinque metri e pesava trentacinque tonnellate. Autori erano lo scultore Fuss e l’architetto Bücher. Il basamento era costituito da granito scolpito a mano decorato da figure femminili alate in bronzo, che rappresentavano le vittorie di Lissa del 1866 e di Helgoland del 1864. Al centro si innalzava la statua di Wilhelm von Tegetthoff, alta quasi due metri.
Il monumento fu nel 1913, nell’anniversario della battaglia di Lissa, assicurato al basamento con le catene dell’ ancora della nave ammiraglia di Tegetthoff a Lissa, la “Erzherzog Ferdinand Max“. I costi relativi furono sostenuti dall’Ammiragliato di Pola e da un Comitato cittadino.
Nel 1918, dopo la dissoluzione della duplice monarchia austro-ungarica, il monumento fu danneggiato e poi rimosso. La statua fu trasportata nel Museo Cittadino e del monumento rimase solo il basamento. Una proposta, avanzata al Consiglio Municipale dal dottor Pavel Turners nel 1922, di ripristinarlo nel luogo originario fu respinta con la motivazione che Tegetthoff era stato espressione del potere oppressivo austro-ungarico. Queste le parole utilizzate per motivare il diniego: “ …. era stato un ammiraglio austriaco, un ammiraglio di quello stato e di quella casata regnante che usava con noi solo la frusta e che voleva trasformare la nostra bella Maribor/Marburg e il suo circondario in una colonia tedesca o almeno provò a realizzare questo progetto”.
L’iniziativa per il ripristino del monumento nel luogo originario e sul basamento originale all’epoca ancora esistente, partì dal Mariborer/Marburger Museumsverein (Mariborsko muzejsko društvo) e di un tanto diedero notizia nel 1926 i giornali “Tabor“, “Nova doba“ e “Slovenec“. Le opinioni in merito però erano ancora divise e, anzi, il “Tabor” chiedeva una pubblica discussione sull’opportunità di ricostruire un monumento a un “generale asburgico”, benché il finanziamento relativo fosse già stato deliberato dal Consiglio Cittadino.
Nel 1927 la decisione sembrava assunta, ma la costruzione di una chiesa ortodossa comportò anche la demolizione dell’ancora esistente basamento. Il monumento si trova oggi nel Museo Regionale di Maribor.