Cimitero della Marina di Pola
(K.u.k. Marinefriedhof)

Storia:

L’ex cimitero austro-ungarico (k.u.k. Marinefriedhof) si trova a Stoia, vicino alla Baia di Valkane, immerso in un grande parco. Vi sono sepolte decine di migliaia di soldati appartenenti ai popoli che vissero nella duplice monarchia austro-ungarica.
E’ stato predisposto fra il 1862 e il 1866, sebbene alcune fonti anticipino la sua origine al 1849. Il compito di scegliere la zona e occuparsi dei preliminari necessari era andato a Karl Moring che scelse la vasta zona che sovrasta la baia di Valcane: il Ministero alla Marina, per i 4.000 metri quadri di terreno di proprietà di tale Giovanni Dobrovich, sborsò 1.977 fiorini.
La consacrazione del cimitero, il 2 ottobre 1862, coincise con le prime trenta sepolture. Negli anni a seguire vennero acquistati altri lotti di terreno circostante la struttura, fino a raggiungere i 22.039 metri quadrati che il cimitero occupa oggi.
Si dice che dal­l’ottobre 1862 agli anni Sessanta del Novecento, vi siano state, dalle 43.000 alle 100.000 sepolture: la cifra esatta probabilmente sta nel mezzo. Nel 1866 i feriti dello scontro navale tra la flotta italiana e quella austro-ungarica a Lissa vennero trasportati all’ospedale di Pola. Quanti non ce la fecero, vennero sepolti qui.
Fra le personalità sepolte al Cimitero della Marina di Pola vi sono il contrammiraglio Anton Bourguignon von Baumberg, comandante generale della Marina Austro-Ungarica, che vi fu sepolto nel 1879, il vice ammi­raglio Karl Graf Lanjus von Wellenburg, sepolto nel 1913, e Janko Vuković de Podkapelski, sepolto nel 1918.
Proprio nel 1918 era stata pianificata la costruzione di un altro cimitero. Servivano altri 23.000 metri quadrati di terreno, ma nel 1918, la monarchia austro-ungarica cessò di esistere. Il k.u.k. Marinefriedhof divenne così “Cimitero dell Regia Marina di Pola” ed iniziò ad accogliere marinai e soldati italiani ed il personale civile delle forze armate. Vi avrà, fra gli altri, sepoltura Nazario Sauro.
Oggi, il cimitero si estende su una superficie di oltre 22.000 metri quadri. In questo cimitero sono sepolti, oltre a quelli già citati, anche altri nove ammiragli austro-ungarici e un ammiraglio turco, circa trecento soldati italiani e tedeschi, le vittime del naufragio della nave passeggeri “Baron Gautsch” e gli equipaggi delle corazzate “Szent István” e “Viribus Unitis”.
Recentemente, il cimitero è stato incluso nella lista dei monumenti sotto il patronato della Convenzione dell’Aia. L’area del cimitero è stata ristrutturata nel 1990, grazie all’aiuto della “Croce Nera Austriaca” e della “Associazione Popolare Tedesca per la Cura dei Cimiteri di Guerra”.