Le basi degli idrovolanti della k.u.k. Kriegsmarine

Già nel 1911 erano state stanziate 26.450 corone per l’acquisto dell’isolotto di Santa Caterina nella baia di Pola. Un anno dopo fu allestita la prima stazione aerea sperimentale di Altura, località in cui, ancora oggi, si trova l’aeroporto di Pola.
Viktor Klobučar Rukavina de Bunić fu il primo comandante della stazione sperimentale, istituita nel ufficialmente nel febbraio del 1912. Questa stazione fu presto abbandonata, però nei dintorni di Pola se ne formarono di nuove: la prima di queste era la stazione aerea della Marina da Guerra Austro-Ungarica di Santa Caterina, situata sull’omonimo isolotto che fu soggetto ad un progetto di rifacimento completo ed ampliato con materiale da riporto. Qui si insediò il centro di comando e l’Arsenale dell’Aviazione della k.u.k. Kriegsmarine.
La stazione sperimentale di Altura fu presto abbandonata: dopo la costruzione degli hangar fu trasformata in baracche per il personale di terra e vi fu predisposta una pista di atterraggio per aeroplani. La torpediniera S.M.S. “Tb 14” (ex S.M.S. “Kigyo”) fu trasformata in nave appoggio, specificatamente destinata al recupero degli idrovolanti e fu posizionata nella zona orientale dell’isola, mentre gli idrovolanti più grandi erano accompagnati dalla nave vedetta S.M.S. “Mars” (già nave a casamatta S.M.S. “Tegetthoff”).
Altre stazioni aeree si insediarono pure nel canale di Fasana, da cui si accedeva al porto interno di Pola e che era il luogo ideale come ancoraggio della flotta austro-ungarica, poiché da un lato era ben protetto dalla terraferma e dall’altro lato dall’arcipelago delle Isole Brioni. Alle difese naturali nella difesa del porto da guerra e dei suoi dintorni si aggiunsero così le stazioni aeree.
Il centro di istruzione per la formazione dei piloti della k.u.k. Kriegsmarine fu organizzato sull’isola di Cosada, prima con due hangar composti soltanto da tende. A Cosada trovò sistemazione anche la stazione dei piccioni viaggiatori, strumento che la Marina da Guerra Austro-Ungarica utilizzò, accanto ai più moderni sistemi di comunicazione, per tutta la prima guerra mondiale. Fra il 1913 e il 1914 sia nella base di Santa Caterina che a Cosada furono costruiti nuovi hangar, un’officina per la riparazione dei motori e a Cosada anche una pista di atterraggio per aeroplani da caccia.
Durante la guerra le costruzioni provvisorie in tela dell’isola di Santa Caterina furono tutte sostituite da strutture permanenti in ferro. L’area di esercitazione dei piloti era la zona di mare fra Grado, Pola Lussino e Arbe. Al massimo gli idrovolanti raggiungevano, lungo la costa, Sebenico.
Nel 1918 a causa dei sempre più frequenti attacchi aerei alla base di Pola si decise di spostare la sede principale dell’arsenale aereo a Sućurac vicino a Spalato, ma il trasferimento non potè essere effettuato sino alla fine della guerra.
L’ultima opera costruita nella baia di Pola fu quella di un ponte che andava dall’isola di Santa Caterina al promontorio di Monumenti per consentire ai lavoratori dell’Arsenale aereo una veloce via di fuga in caso di attacchi dal cielo.
Nel 1918 la base di Pola era difesa da tre batterie antiaeree con pezzi da 90 millimetri, le stazioni di ascolto e avvistamento si trovavano sul Forte Maria Luisa, a Forno, a Punta Verudela a Brioni Grande e a Promontore.
La direzione dell’aviazione di Marina si trovava sulla chiatta S.M.S. “Adria” (già S.M.S. “Radetzky”). La difesa comprendeva 35 palloni aerostatici frenati per la cui manutenzione fu costruita anche una fabbrica produttrice di gas.
Nel 1914 era stata anche ingrandita la base di Kumbor, alle Bocche di Cattaro, ed era stato costruito a Pola il nuovo scalo di Puntisela dove fu trasferito il bacino per la costruzione degli idrovolanti più grandi. A difesa della baia di Pola fu costruita una pista d’atterraggio per caccia in Val Bandona.
Più tardi la base di Santa Caterina fu utilizzata solo per riparazioni, assemblaggi e allestimento degli idrovolanti mentre la sede centrale dell’aviazione della k.u.k. Kriegsmarine fu spostata a Puntisela.
A seguito della crisi serba, la k.u.k. Kriegsmarine decise di istituire a Teodo, nel Golfo di Cattaro, una stazione di volo per tre idrovolanti che fecero voli di ricognizione e furono utilizzati per l’osservazione dei tiri di esercitazione dell’artiglieria.
Il 20 luglio 1914, tre giorni prima dell’ultimatum alla Serbia, partirono da Pola per raggiungere le Bocche di Cattaro il tenente di vascello Woseček, con l’ “E 20” imbarcato sulla corazzata “Erzherzog Franz Ferdinand”, il tenente di fregata Maglic con l’ “E 18” sulla corazzata “Radetzky” e il tenente di fregata Gottfried von Banfield con l’ “E 21” sulla corazzata “Zrinyi”.
Trasferiti presso la base di Teodo, nelle Bocche di Cattaro, eseguirono voli di ricognizione sul massiccio del Lovcen, al confine col Montenegro, affiancati da ufficiali di artiglieria in qualità di osservatori. Vennero poi inviati alla vicina base di Kumbor dove furono raggiunti dal tenente di vascello Ockermüller, al quale fu affidato il comando della base.
Nel 1915 l’apertura del fronte italiano rese necessaria la difesa aerea della città di Trieste e delle sue installazioni portuali e quindi, nel giugno 1915, il viceammiraglio barone Alfred von Koudelka, che era comandante del distretto marittimo di Trieste, dove si era insediato il 14 agosto 1913, mise a disposizione alcuni capannoni dello Stabilimento Tecnico Triestino ed un approdo nei pressi dell’Arsenale del Lloyd Austriaco per installare una stazione idrovolanti.
Questa base, al comando della quale fu chiamato il tenente di vascello Gottfried von Banfield assunse, nel corso della guerra, un ruolo di primaria importanza. Nata nel giugno 1915 come Flugstützpunkt (punto di appoggio per aeroplani) ed una dotazione di appena due idrovolanti Lohner, la base ebbe un rapido sviluppo venendo elevata a Seeflugstation (stazione idrovolanti) nell’agosto 1916.
Nel progressivo aumentare del numero degli aerei disponibili, quelli da bombardamento vennero alloggiati nella parte orientale degli impianti, mentre quelli da caccia trovarono posto sul lato occidentale.
Gli aerei utilizzati mutarono ovviamente nel corso degli anni. A fine 1917 erano i seguenti:

▪ della serie “Lohner L”: L16, L47, L51, L53, L63, L72, L85, L86, L97, L98, L114, L120, L136, L137
▪ della serie “Lohner E”: E16
▪ della serie “Hansa-Brandenburg (Phönix) CC”: A11, A12, A24
▪ della serie “Lohner K”: K201, K211, K212, K225, K227, K366

Nel 1917 l’Aviazione della k.u.k. Kriegsmarine era organizzata su dodici basi (“Seeflugstationen”): Trieste, Parenzo, Pola, Lussino, Fiume, Sebenico, Rogosnica, Curzola, Lagosta, Kumbor, Durazzo e Cosada.
Fu istituito il comando di coordinamento delle stazioni affidato al tenente di vascello Radovan Borivoj.
Tutte le questioni tecniche, le revisioni, la manutenzione e il rapporto con i produttori erano seguite ed effettuate unicamente dalla base di Santa Caterina a Pola.
In tal modo l’organizzazione, a partire dal maggio 1917, era la seguente: il comando dei Seefliegerkorps era a Pola, vi erano poi le dodici Seeflugstationen, l’Arsenale di manutenzione era a Pola, l’Ufficio di Progettazione e Supervisione si trovava a Vienna.
Complessivamente era impegnato un personale civile di 112 persone e 2.030 militari.